Gli animali usati come terapia per il Disturbo dello Spettro Autistico

Gli animali usati come terapia per il Disturbo dello Spettro Autistico

Ultimo aggiornamento: 17 marzo, 2017

Abbiamo parlato in numerose occasioni dei benefici che gli animali possono apportare all’interno di terapie di vario tipo. Possono aiutare le persone affette da malattie terminali, con problemi di comportamento o di altro tipo. Per questo tipo di patologie, gli animali più utilizzati sono proprio i cani, ma esistono tante altre specie che si rivelano fondamentali se impiegati in terapie particolari – come il Disturbo dello Spettro Autistico.

Se questa condizione vi ha colpito in prima persona, o se conoscete qualcuno che ne è affetto, non esitate a condividere quest’articolo. Leggerete delle cose estremamente interessanti, e di sicuro vi piacerà. Scopriamo insieme di che animali si tratta e come aiutano i bambini con questo disturbo.

Animali per aiutare bambini affetti dal Disturbo dello Spettro Autistico

Diverse ricerche hanno scientificamente dimostrato che le persone affette da autismo traggono moltissimi benefici dalle terapie che prevedono il contatto con gli animali, in particolari cani e cavalli.

Nonostante cani e cavalli rimangano gli animali più comuni e facili da addestrare a questo scopo, sono stati comunque dimostrati i vantaggi legati all’utilizzo anche di altri tipi di animali. Di seguito vi elenchiamo ciascuno di questi animali, spiegandovi i motivi per cui sono di grande aiuto ai bambini affetti da simili disturbi.

Cani

I cani sono animali facili da addestrare. Inoltre, sono estremamente affettuosi verso noi umani – non hanno bisogno di parole per dimostrarci il loro amore, per dirci che hanno bisogno di noi o che si sentono amati.

Un cane non si rivelerà soltanto di grande compagnia per un bambino, ma sarà anche facile che impari a prendere ordini da lui. In questo modo, il bambino con il Disturbo dello Spettro Autistico passerà dall’essere totalmente dipendente da altri, all’avere un altro essere che dipende da lui.

Naturalmente, i cani scelti a questo scopo devono essere addestrati a tal proposito ed essere molto equilibrati. Tuttavia, se in famiglia avete un bambino affetto da questo disturbo e decidete di adottare un cane che non sia stato appositamente addestrato, il vostro bambino potrà comunque trarne molti vantaggi.

Per questa terapia normalmente si usano Labrador, Golden Retriever e Pastori tedeschi.

Cavalli

Nonostante questi animali vengano di norma affiancati a persone affette da problemi di equilibrio o problemi motrici, possono influire in maniera diretta anche nella sfera della comunicazione e del comportamento. Ciò è dato dall’enorme intelligenza di cui è dotato il cavallo, animale capace di comprendere gli esseri umani quando vogliono comunicare con lui.

Per questo, non sarà difficile creare un legame tra l’animale e chi lo cavalca, vincolo che probabilmente si trasformerà in un’ottima amicizia. Nel cavallo il bambino troverà un amico con cui parlare e con il quale confidarsi. Inoltre, sarà utile per sviluppare la sua capacità empatica, che favorirà la sua integrazione sociale e la sua capacità di adattarsi alle circostanze più diverse.

Delfini

Dicono si tratti dell’animale più intelligente al mondo. Essendo poi un essere incredibilmente divertente e allegro, il morale del paziente migliorerà notevolmente. Gli studi realizzati in relazione a questi animali hanno dimostrato che interagire con i delfini migliora la concentrazione e le capacità comunicative.

L’utilizzo dei delfini è ormai comune negli Stati Uniti e in altri paesi europei, e si spera che si possa presto diffondere in altre nazioni di tutto il mondo.

Vi abbiamo parlato di tre animali fra i più utilizzati per trattare bambini affetti dal Disturbo dello Spettro Autistico. Tuttavia, sono in continuo aumento gli studi che dimostrano l’efficacia dell’uso di altri animali per il miglioramento della vita dei bambini. Si tratta di: leoni marini, pesci, conigli, gatti e altri ancora.

Speriamo che si continuino a stanziare fondi e finanziamenti che promuovano questo tipo di ricerca e che si possa aiutare a trovare nuovi modi di migliorare la qualità della vita dei bambini più fragili, affetti da questa malattia o da altri disturbi.


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