Vita quotidiana dei cani co-terapeuti

Vita quotidiana dei cani co-terapeuti

Ultimo aggiornamento: 03 settembre, 2015

Gli interventi di terapia assistita con i cani puntano a migliorare le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive dei pazienti. Gli ottimi risultati ottenuti hanno incrementato l’uso dei cani co-terapeuti per portare a termine i trattamenti di specifiche patologie.

Tuttavia, anche se i cani sono co-terapeuti, impiegati quotidianamente nelle scuole, negli ospedali, negli istituti di assistenza agli anziani o nelle carceri, rimangono pur sempre degli animali domestici con la voglia e il bisogno di passeggiare, di giocare, di essere amati e coccolati da una famiglia.

Qual è il lavoro dei cani co-terapeuti?

Mentre i cani da assistenza convivono 24 ore al giorno con i pazienti, aiutandoli in vari modi nelle faccende quotidiane, i cani co-terapeuti vengono impiegati sporadicamente e in occasione di visite programmate, e sempre accompagnati da un addestratore, che generalmente è anche il proprietario dell’animale, ed entrambi lavorano sotto la supervisione di uno specialista (uno psicologo, un pedagogo, ecc.).

In questo modo contribuiscono a:

  • Migliorare il contatto con il mondo reale dei pazienti, soprattutto nel caso dei pazienti disabili neuromotori
  • Far diminuire la depressione, l’ansia e a far superare le fobie.
  • Ampliare le facoltà comunicative, migliorando il linguaggio.
  • Abbassare i livelli di violenza e a ridurre il senso di solitudine nei centri penitenziari.

Un giorno, come tanti, per questi cani co-terapeuti può svolgersi all’interno di vari luoghi, come per esempio:

Residenze per anziani

cane-e-persona-anziana

I cani co-terapeuti sono di grande aiuto nelle terapie rivolte ai pazienti affetti da demenza, Alzheimer e da disturbi uditivi.

Scuole

I cani co-terapeuti contribuiscono allo sviluppo delle capacità cognitive e al miglioramento delle capacità motorie. Inoltre spronano i bambini a leggere e ad informarsi oltre che a partecipare alle attività riguardanti le cure e l’addestramento non crudele degli animali da compagnia.

Ospedali

La principale funzione dei cani co-terapeuti in questo caso è quella di distrarre i pazienti affinché possano dimenticare, anche solo per un momento, la malattia o il dolore che provano.

Abitazioni private

I cani co-terapeuti possono partecipare alle cure palliative nel caso dei pazienti con malattia terminale. Sono motivo di evasione e le coccole, fatte e ricevute, generano benessere.

Centri penitenziari e carceri minorili

Lo scopo è fare in modo che i reclusi possano addestrare e prendersi cura dei cani e allo stesso tempo imparare una professione (come per esempio la toelettatura canina). Inoltre è una buona occasione per insegnare ai minorenni ad essere responsabili di un essere vivente.
In questi casi, vengono impiegati i cani delle residenze o dei canili.

È importante anche l’utilizzo dei cani co-terapeuti nelle terapie mirate al miglioramento delle capacità cognitive dei pazienti affetti da:

  • Problemi di natura motoria
  • Disturbi pervasivi dello sviluppo
  • Deficit dello sviluppo delle funzioni intellettive
  • Paralisi celebrale
  • Autismo

Ultimamente i cani co-terapeuti aiutano anche i bambini gli adolescenti a sostenere lo stress degli interrogatori nei processi. 

Come? I bambini dapprima imparano a parlare in presenza del cane co-terapeuta di modo che, giunto il momento di entrare nella sala del tribunale, essi si sentiranno più sicuri grazie alla presenza dell’animale che dà loro sostegno psicologico e tranquillità. 

Requisiti dei cani co-terapeuti

cane-guida

Non tutti i cani hanno le capacità necessarie per diventare cani co-terapeuti. Per questa ragione gli animali vengono studiati attentamente per scartare patologie e zoonosi e disturbi comportamentali quali paure e aggressività.

La cosa migliore è impiegare animali che convivono con una famiglia e non animali provenienti dai canili, a eccezione dei casi di cui abbiamo parlato prima.

I futuri cani co-terapeuti ricevono innanzitutto un addestramento in obbedienza basica, ma devono anche soddisfare questi requisiti ed essere:

 

  • Molto socievoli e docili.
  • Desiderosi di aiutare le persone.
  • Tolleranti, generosi e volenterosi.
  • Intelligenti e capaci di apprendere facilmente.
  • Affidabili, calmi e prevedibili.

Successivamente, in fase di preparazione specifica, mediante il rinforzo positivo e il lavoro quotidiano, i cani co-terapeuti migliorano la loro capacità di resistenza a tutti gli stimoli provenienti dal mondo esterno per non alterarsi in caso di rumori improvvisi, pavimentazioni instabili o odori forti, come per esempio quelli degli ospedali.

Dopodiché gli animali vengono coinvolti ed esposti a situazioni particolari per studiarne la reazione e per valutare in che tipo di terapia possono essere impiegati.

A priori ogni razza può essere utilizzata negli interventi di terapia assistita, le più richieste sono comunque il Golden e il Labrador. È meglio non usare cani di grossa taglia poiché potrebbero intimorire i pazienti, e nemmeno quelli con tanto pelo per evitare l’insorgere di reazioni allergiche.

Anche gli animali a cui sono state amputate le orecchie e la coda possono intimorire le persone, a causa del loro aspetto aggressivo. Ovviamente vengono scartarti anche i cani con ipersalivazione giacché possono risultare poco igienici.

Al di là dei benefici dei trattamenti e delle terapie assistite dai cani e fuori dall’ambito medico, chi ha la fortuna di avere un cane per amico, è conscio dei benefici che apporta l’animale. È proprio il caso di dirlo: il cane è il miglior amico dell’uomo. 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.