Il cane senza nome e la sua tragica storia

Il cane senza nome e la sua tragica storia

Ultimo aggiornamento: 07 marzo, 2016

La prima cosa che facciamo quando portiamo un cane a casa è quella di dargli un nome. Come potremmo mai avere un amico senza sapere il suo nome? Assolutamente impossibile! Ebbene, a quanto para non è proprio impossibile, perché oggi vi racconteremo la storia di un cane che il suo padrone amava moltissimo (infatti era il suo unico compagno di vita) ma che non aveva un nome.

Vi avvertiamo, la storia di questo cane non è a lieto fine. Nonostante l’indurimento delle pene contro il maltrattamento degli animali in Europa, esistono ancora persone crudeli che fanno del male a questi esseri indifesi solo per sentire una scarica di adrenalina. Si dice che alla fine ognuno di noi pagherà per le proprie azioni. Ebbene, dopo aver letto questa notizia, desidererete ancora di più che questo detto sia vero.

Il cane senza nome

cane e signore anziano

Il cane senza nome di cui vi parleremo viveva insieme al suo padrone di 87 anni, a Villardiegua de la Ribera, un piccolo paese in provincia di Zamora, in Spagna.

Quando il suo padrone, Antonio Velasco, morì, nessuno se ne accorse, finché i vicini non cominciarono a notare la sua prolungata assenza. Infatti Antonio ogni giorno sbrigava le sue faccende e andava a comprare cibo e altre cose di cui aveva bisogno.

Notando che Antonio non si face vivo per diversi giorni, i suoi vicini si recarono a casa sua, e lo trovarono morto, insieme al suo cane senza nome. Il cane si rifiutò di abbandonare la casa e rimase a vivere lì, come se Antonio non se ne fosse mai andato.

Un parente di Antonio si incaricava di portargli ogni giorno da mangiare e poi se ne andava. Dava sempre per scontato che il cane fosse in casa anche se non lo vedeva, finché non si accorse di qualcosa di terribile… ormai da 5 giorni il cane era sparito.

La tragica fine del cane senza nome

Qualcuno che passava dal Ponte Pino, un ponte che comunica Villadepera con un’altra località chiamata Pino, si accorse di qualcosa che pendeva dal ponte. Era un cane con una pietra legata al collo. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una notizia simile e, in entrambi i casi, l’occultamento delle prove è andato male, cosa di cui siamo estremamente felici.

Dopo la denuncia, la Guardia Civil spagnola si recò sul posto, per recuperare il corpo. Evidentemente qualcuno aveva legato la pietra al collo dell’animale con l’intenzione di gettarlo dal ponte, ma la corda era rimasta impigliata nella struttura del ponte e il povero animale impiccato. Non sappiamo se quando venne lanciato l’animale fosse già morto o se dovette soffrire una terribile morte per soffocamento.

In entrambi i casi, però, si tratta di un atto di crudeltà senza scrupoli, che speriamo possa essere chiarito e che porti alla condanna del colpevole.

Il difficile recupero del corpo

cane bianco dorme sulla sabbia

Quando la Guardia Civil arrivò sul posto per recuperare il corpo del cane senza nome, si accorse che il luogo in cui era rimasto impigliato il corpo era davvero di difficile accesso: gli agenti provarono dunque a recuperarlo arrampicandosi sulla struttura del ponte.

Tuttavia l’operazione era talmente complessa da mettere in pericolo la vita degli agenti, che quindi si videro costretti a rivolgersi al GREIM, il gruppo speciale di ricerca e soccorso montano della Guardia Civil.

Essi riuscirono a recuperare il corpo dell’animale, calandosi attraverso la struttura del ponte fino al luogo in cui si trovava il cane. Anche se il piano iniziale era quello di scendere fino alla riva e da lì prendere un’imbarcazione, considerarono più fattibile risalire nuovamente tramite il ponte con l’animale.

Una volta recuperato il corpo del cane senza nome, ebbe inizio la ricerca del colpevole e delle cause della morte dell’animale, ricerche che sono ancora in corso.

La cattiveria dell’uomo

Una storia davvero triste. A chi mai potrebbe aver dato tanto fastidio un cane orfano che viveva nella casa del suo padrone senza disturbare nessuno? E se anche avesse disturbato qualcuno, ucciderlo era davvero l’unica opzione disponibile?

La crudeltà dell’uomo nei confronti degli animali non ha limiti e non c’è da sorprendersi se molti di loro si ribellano alla nostra presenza. Aspettiamo con impazienza il giorno in cui chi maltratta gli animali riceva la punizione che si merita.


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