Cosa fare in caso di annegamento negli animali

Cosa fare in caso di annegamento negli animali

Ultimo aggiornamento: 10 ottobre, 2015

Capita spesso in estate che gli animali si avvicinino a diverse fonti d’acqua per fare un tuffo. Che sia in spiaggia, in un fiume, al lago o nella piscina in giardino, è sempre bene stare attenti.

Così come succede con i bambini, i cuccioli o i cani con poca esperienza possono cadere in acqua e affogare. Questo fenomeno di affogamento è conosciuto come ipossiemia.

L’ipossiemia è l’aspirazione di acqua prodotta da un’immersione prolungata. Dopo aver attraversato questa fase per alcuni minuti, l’animale presenterà elevati livelli di diossido di carbonio nella circolazione sanguigna, respirazione accelerata e ingresso di acqua nei suoi polmoni.

In questo articolo condivideremo con voi alcuni consigli resi noti affinché tutti possano sapere come agire in caso di annegamento di un animale.

Tipologie di annegamento e sintomi

cane-malato

Un annegamento tipico consta di tre fasi.

1. Una fase consiste nel trattenere il respiro quando si nuota e si è in movimento. In questa fase avviene un’aspirazione di acqua, annegamento e lotta per prendere aria. In seguito si presenta vomito e il cessare del movimento seguito dal decesso.

2. L’aspirazione di acqua dolce porta ad un collasso delle cellule respiratorie con possibile polmonite infettiva.

Al contrario, l’acqua del mare entra nei polmoni e negli alveoli (le cellule d’aria dei polmoni) poiché il cane non dispone di ossigeno a sufficienza.

3. Il tempo di immersione, la temperatura dell’acqua e il tipo di acqua dove il cane è immerso potranno arrecare un danno significativo ai suoi organi.

Tra i sintomi dell’annegamento spiccano il colorito azzurrognolo che assumono pelle e gengive, tosse con sputo schiumoso che può andare da un colore chiaro al rosso, interruzione della respirazione, respirazione difficoltosa, sibilo profondo proveniente dai polmoni, vomito, aumento o diminuzione della frequenza cardiaca e interruzione dei battiti cardiaci.

Alcune delle cause per cui si verifica l’annegamento negli animali sono legate alla negligenza dei proprietari che assumono precauzioni di sicurezza inadeguate, o per la presenza di un cane cucciolo o inesperto.

Un’altra causa può essere il verificarsi di convulsioni quando il cane è in acqua o vicino ad essa, causate da un traumatismo del cranio, un basso livello di zuccheri nel sangue, un ritmo cardiaco anormale o un episodio di svenimento.

Diagnostica

Il veterinario eseguirà un esame fisico completo al vostro cane. I test di laboratorio standard includono un profilo chimico del sangue, un emogramma completo, un’analisi delle urine e un pannello elettrolitico.

Le radiografie del torace potrebbero mostrare una polmonite da aspirazione o la presenza di liquido nei polmoni. L’inalazione di corpi estranei può portare al collasso polmonare e sfociare in una sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

È anche possibile che venga realizzato un lavaggio endotracheale o transtracheale, seguito da un esame citologico, per concludere poi con un monitoraggio elettrocardiografico per esaminare i muscoli del cuore e determinare se l’organo ha subito danni.

Il veterinario vorrà inoltre determinare la capacità di risposta uditiva e valuterà se esiste qualche tipo di perdita. È anche ricorrente che si realizzi una radiografia cervicale, tomografia computerizzata o una risonanza magnetica del cervello e del tronco cerebrale.

Trattamento post-annegamento

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Eliminate qualsiasi ostruzione delle vie aeree ed eseguite sul vostro cane la respirazione bocca a bocca direttamente sul luogo dell’incidente. Dopo di che portatelo dal suo veterinario affinché lo esamini ed effettui un trattamento medico.

Il vostro animale potrebbe aver bisogno di essere ricoverato d’emergenza e di ricevere ossigeno. In caso di ipossiemia severa, ipercapnia o difficoltà respiratorie, potrebbe inoltre aver bisogno di assistenza respiratoria.

Non si raccomanda di eseguire un drenaggio posturale o delle compressioni addominali (la manovra di Heimlich) poiché c’è un alto rischio che l’animale rigurgiti e aspiri di conseguenza il contenuto dello stomaco.

La fluidoterapia è cruciale per riportare ai livelli normali l’equilibrio dei liquidi. In caso di ipotermia, il veterinario procederà a riscaldargli un po’ il corpo per due o tre ore.

In generale, i cani in stato di coma non hanno grandi possibilità di sopravvivere, e neanche nel caso che presentino alti livelli di acidosi del sangue (pH inferiore a 7,0), o se hanno bisogno della rianimazione cardiopolmonare o della respirazione meccanica.

Al contrario, gli animali che arriveranno in clinica coscienti, avranno buone chance di farcela, sempre se non si presentano complicazioni e se le cure vengono eseguite immediatamente.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.