L'Italia si prepara a proibire l'uso di animali nei circhi

L'Italia si prepara a proibire l'uso di animali nei circhi

Ultimo aggiornamento: 04 marzo, 2017

E’ inutile nascondere che, fino al secolo scorso, il circo possedeva una valenza anche didattica. Quando tecnologia e mezzi di trasporto offrivano alla conoscenza più limiti che opportunità. I bambini di tutto il mondo, al pari degli zoo, amavano i circhi perché qui potevano finalmente vedere felini, dromedari, ippopotami, ma anche pinguini, piranha o coccodrilli. Un’epoca che però è terminata.

Grazie ad una nuova consapevolezza, che nasce dal rispetto della vita animale come quella umana. La natura può oggi contare su un nuovo sentimento comune che ripudia spettacoli in cui, troppo spesso, gli animali vengono sfruttati e comunque mantenuti in uno stato di cattività forzata. Molti paesi hanno già fatto molto in questo senso.

Adesso tocca all’Italia e, secondo le ultime notizie, anche da noi il futuro dei circhi sarà senza animali.

Il circo con animali non piace più

Il futuro del circo sarà senza animali anche in Italia

Un tema delicato che ritorna con forza dopo la pubblicazione di un nuovo studio. La ricerca, realizzata dal CENSIS con la collaborazione della Lega Anti Vivisezione porta alla luce una serie di informazioni che dimostrano che i circhi con animali non tirano più.

Genitori e bambini prediligono spettacoli con artisti, dove l’attenzione si concentra sulle abilità ed il talento. La consapevolezza del fatto che tigri, leoni ed elefanti debbano rimanere liberi è ormai lo specchio di una società che continua a commettere errori, ma più sensibile e attenta, rispetto al passato.

Oltre al calo di spettatori e spettacoli (-11% negli ultimi cinque anni), anche i finanziamenti pubblici sono diminuiti, obbligando molti circhi a rinunciare al costoso mantenimento di animali selvatici. Questi, secondo la stima della LAV (effettuata nel 2010) sarebbero oltre duemila, detenuti in ambito circense sul territorio italiano. Sulla crisi dei circhi con animali, è stato anche realizzato un interessante servizio del TG1.

I circhi in Italia

Definire “caotica” la situazione delle attività circensi in Italia è probabilmente esagerato, ma abbastanza verosimile. Se parliamo dei dati ufficiali della SIAE, nel 2015 esistevano nel nostro paese 151 organizzatori. Solo 43 (meno di un terzo) però, risultano iscritti all’unica associazione di categoria, l’Ente Nazionale Circhi.

Anche rispetto alla gestione degli animali, selvatici e non, ci sono più luci che ombre. In primo luogo non esiste un registro ufficiale di questi e, oltretutto, le condizioni in cui vengono mantenuti non ricevono controlli in modo uniforme e dettagliato. Per esempio, rispetto alla riproduzione di questi esemplari, i circhi gestistono tutto in modo autonomo, in un limbo che non risponde alle normative presenti, invece, per gli zoo.

L’iniziativa ‘Censimento Circo Italia’, terminata nel 2016, indicava la presenza di 2000 e più animali. Tra essi si annoveravano anche 160 tigri, 50 elefanti, 20 ippopotami e 6 rinoceronti.

Gli animali aspettano una legge definitiva

Il futuro del circo sarà senza animali anche in Italia

In Italia, l’unica legge che regola le attività circensi con animali selvatici è molto vecchia. Risale al 1968 e fu il risultato della ricezione di norme europee condivise da altre nazioni che ancora non vietano gli spettacoli con animali. Oltre al nostro paese, queste sono: Francia, Germania, Lituania, Romania e Irlanda.

Per fortuna, però, si tratta della minoranza di governi del Vecchio Continente. In Europa, e nel resto del mondo, ad oggi si contano circa 30 paesi che hanno abolito i circhi con animali.

Vediamo assieme quali sono:

  • Europa (18): Austria, Belgio, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Svezia.
  • Americhe (9): Bolivia, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Messico, Panama, Paraguay, Perù.
  • Asia (3): Israele, Singapore, Taiwan.

Evidentemente, è impensabile continuare a rifarsi ad una singola legge, promulgata oltre 50 anni fa. Il mondo nel frattempo è cambiato e i bambini, fortunatamente, possono osservare leoni ed elefanti in libertà, nel loro habitat naturale. Con tablet e connessione WiFi, ogni giorno imparano a conoscere la natura senza gabbie né ammaestratori con frusta.

Gli animali che oggi si trovano nei circhi italiani aspettano, come tutti noi, l’approvazione della riforma sulla spettacolo, prevista dal Disegno di Legge 2287-bis. Un’inziativa varata durante la XVII Legislatura e che prevede la graduale dimissione degli animali dai circhi. Proprio in questi giorni la LAV parteciperà ad un incontro con la Commissione Cultura del Senato per dar un importante contributo alla discussione politica.

Andremo al circo certamente, ma per osservare clown, acrobati, prestigiatori e maghi, con più piacere. Insomma, senza dover assistere a spettacoli con animali, ormai francamente anacronistici e profondamente inutili.


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