Come si accarezza correttamente un gatto

Come si accarezza correttamente un gatto

Ultimo aggiornamento: 10 settembre, 2015

Mediante il contatto fisico gli animali veicolano moltissimi messaggi. È anche il mezzo che permette loro di stabilire una gerarchia all’interno del gruppo e il ruolo di ogni individuo all’interno di questo. Per gli animali domestici il contatto fisico riveste un’importanza particolare perché è la base su cui si sviluppa il vincolo con la famiglia umana. Vi spieghiamo in quest’articolo come si accarezza correttamente un gatto.

I gatti hanno il senso del tatto estremamente sviluppato e per questa ragione sono molto sensibili alle carezze. Le carezze aiutano i piccoli felini a liberarsi dello stress e aumentano il loro senso di tranquillità. Se potete accarezzare il vostro gatto, significa che si fida di voi, altrimenti non ve lo permetterebbe.

Inoltre è stato dimostrato che accarezzare un animale fa bene anche gli umani: calma l’ansia e abbassa la pressione sanguigna.

Tuttavia, bisogna sapere che non si possono accarezzare indistintamente tutte le zone del corpo. Come è stato detto all’inizio, i gatti sono molto sensibili al tatto. Se ignorate quali sono le zone più delicate e vulnerabili del corpo del vostro micio  potreste fargli del male senza volere. Vi diamo alcuni consigli:

 

Che zone accarezzare

Testa: Ai gatti piacciono le carezze sulla testa. Non siate irruenti, altrimenti rischiereste di strappargli i baffi.

Collo e dorso: Sono le zone preferite per le carezze. Potete accarezzare il vostro gatto con vigore o con gentilezza, per lui sarà comunque un massaggio rilassante.

Zampe e coda: Attenti alla coda! La coda è un prolungamento della colonna vertebrale.  Per quanto riguarda le zampe invece, accade spesso che i gatti si lascino accarezzare le cosce, ma che scappino via non appena gli si toccano i polpastrelli.

Pancia: La pancia è una zona molto delicata. È una delle parti del corpo del gatto più sensibili. Quando un gatto si mette a pancia in su, è totalmente esposto; infatti, se ci fate caso, non passa molto tempo in questa posizione.  Se toccate a lungo la pancia del vostro gatto, è molto probabile che vi morda perché gli avete fatto male involontariamente o perché si sente vulnerabile.

Quando accarezzare un gatto

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I gatti sono predatori e animali dominanti, non amano quindi essere toccati continuamente. A causa di questa tendenza alla dominanza, è meglio che aspettiate che sia il vostro gatto a cercare il contatto fisico.

Ci sono alcuni momenti poco opportuni per accarezzare un gatto, per esempio mentre mangia o mentre si lava. In generale è meglio non accarezzare un gatto nervoso, teso o che vuole fuggire. Vi consigliamo di non accarezzare il vostro gatto contropelo, non gli piace, anche se ci si abitua. 

I gatti fanno capire che vogliono le coccole in vari modi. Vediamone qualcuno:

  • Si avvicinano e fanno le fusa. i gatti fanno le fusa per diverse ragioni. Di solito questo comportamento si associa a sensazioni e stati d’animo piacevoli.  
  • Quando si strofinano, vogliono essere coccolati. Certo, non esiteranno a mordere quando ritengono che le carezze sono sufficienti. Sono comportamenti normali della relazione persona-gatto.
  • Quando danno dei piccoli colpi con la testa e miagolano, stanno reclamando attenzioni.  Se il vostro gatto si comporta in questo modo, siate pronti alle carezze perché ve le esigerà insistentemente.

Come si accarezza un gatto

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Per concludere, dovete sapere che spesso per i gatti, le carezze sono più che altro un fastidio. Dovete sempre aspettare che sia il gatto ad avvicinarsi e che vi faccia capire dove vuole essere toccato e per quanto tempo. Chiudiamo con questi semplici consigli:

Allungate la mano e lasciate che il vostro gatto vi annusi. È uno stratagemma per avere un contatto fisico con il vostro gatto senza rischiare di spaventarlo.

Accarezzategli prima la testa. 

Se non si infastidisce, potete passare a massaggiargli il dorso e la coda.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.