La tenera storia di un golden retriever cieco salvato dal suo cane guida

La tenera storia di un golden retriever cieco salvato dal suo cane guida
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

I cani guida sono animali meravigliosi, si sa, e con la loro empatia e l’instancabile dedizione riescono a dare un nuovo senso alla vita dei padroni. Alcuni ricevono i nostri ringraziamenti quando si parla di loro in rete; altri diventano famosi dopo aver compiuto qualche prodezza speciale. Sono però molti i casi che passano inosservati e che nascondono un grande insegnamento. Il caso di questo cane cieco è una bella storia che vi vogliamo raccontare.

Un cane cieco salvato dal suo compagno. Due amici inseparabili

Un esempio di amicizia “a otto zampe” è la storia tenera di Tanner e Blair. Tanner è un golden retriever, epilettico e cieco dalla nascita. Quando fece il suo ingresso nell’ospedale veterinario di Woodland West, in Oklahoma, ormai si cominciava a perdere ogni speranza per lui.

Tanner aveva solo due anni, ma aveva già girato due famiglie che avevano finito per gettare la spugna. L’enorme trauma che portava con sé e le crisi epilettiche di cui soffriva praticamente ogni notte, avevano portato i medici a prendere seriamente in considerazione l’idea di sopprimerlo. Per tutti non aveva senso prolungare le sue sofferenze.

Ma una visita a sorpresa diede una svolta alla sua storia. Nello stesso ospedale in cui era ricoverato il cane, comparve Blair, un labrador retriever. Era un cane “vissuto”, proveniva da una vita di vagabondaggi e sopravvivenza in strada. Una ferita da arma da fuoco testimoniava i brutti momenti che doveva avere vissuto. Nel suo muso costantemente avvilito e nel suo comportamento diffidente trapelava tutta la paura che provava.

Chi avrebbe mai immaginato che Tanner e Blair, abbandonati entrambi dalla fortuna, avrebbero legato all’istante? Eppure è stato così. I due cani hanno cominciato a stare insieme e l’equipe dell’ospedale ha notato presto grandi miglioramenti nel cane cieco. Si cominciava a intravedere per lui la possibilità di una vita normale.

Un cane guida improvvisato

È accaduto in modo del tutto naturale. Nessuno aveva addestrato Blair a reggere il guinzaglio di Tanner e a guidarlo. In cambio, il contatto con il cane cieco è riuscito a ridurre l’ansia e la paura di Blair.

I medici dell’ospedale affermano che Tanner ha smesso di soffrire di convulsioni e Blair è diventato gradualmente sempre meno pauroso. Questa bella storia di amicizia non ha tardato a raggiungere i media e come risultato, sono fioccate le proposte di adozione.

Tuttavia l’equipe medica aveva deciso che Tanner e Blair dovevano essere adottati insieme. Alcuni mesi dopo, la coppia è stata adottata da una famiglia di Jenks, una piccola località nella contea di Tulsa. Non solo i due continuano a stare insieme, ma hanno incontrato un terzo compagno, Louie, il cane di famiglia che li ha accolti con entusiasmo.

Altre storie di cani guida

Cercando tra le notizie, si scoprono bellissime storie di cani che hanno salvato la vita ai loro padroni e ad estranei.

New York. Nel 2001 Omar Eduardo Rivera, un ingegnere colombiano non vedente che lavorava al 71 piano delle torri gemelle, si è salvato grazie a Salty. Il suo cane guida, infatti, lo ha aiutato a scendere le scale e raggiungere la strada, secondo quanto ha raccontato l’uomo alla stampa americana.

Quel giorno Rivera, impiegato ai servizi informatici dell’autorità portuale di New York, era andato presto in ufficio. Doveva consegnare alcuni documenti per una riunione importante nella sua ditta.

Accompagnato dal suo cane guida, restò di sasso sentendo gridare qualcuno “che diavolo ci fa quell’aereo lì?” Subito dopo si avvertì lo schianto, un rumore spaventoso e l’edificio cominciò a tremare.

Il suo cane guida, un labrador che stava seduto a fianco della sua scrivania, è balzato in piedi ed è uscito agitato dall’ufficio, mentre si sentivano cadere pezzi di vetro.

In mezzo al caos… un cane amico

Rivera continua a raccontare, “C’era molta confusione, fumo nei piani alti, puzza di benzina. Subito ci fu il panico totale, tutti cercavano di mettersi in salvo, ma tutto sommato penso che l’evacuazione dell’edificio sia avvenuta in modo abbastanza ordinato”.

In quei momenti di caos Rivera lottava per salvarsi la vita. Ma il suo cane guida Salty sentiva una responsabilità, quella di guidare il suo padrone e amico sano e salvo fino in strada. L’ingegnere ha lasciato l’edificio scendendo le scale insieme al suo capo, Danna Enrigt. La donna, raggiunto il 64 – 65esimo piano, ha cercato di togliere il guinzaglio a Salty, per accelerare il passo; ma il cane si è rifiutato di proseguire senza e ha portato a termine il suo compito.

Fonte delle immagini: www.abc.es


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