Adottare un cane abbandonato: aspetti da considerare

La pazienza e la tolleranza sono due fattori chiave da considerare nel momento in cui dovete adottare un cane che è stato abbandonato.
Adottare un cane abbandonato: aspetti da considerare

Ultimo aggiornamento: 11 gennaio, 2019

Adottare un cane abbandonato significa dare un futuro a due animali: a lui e a quello che potrà essere accolto prendendo il suo posto nel rifugio in cui viveva.

Se volete lottare contro il maltrattamento, adottare  un cane abbandonato è una delle migliori opzioni.

Adottare un cane abbandonato

Nei rifugi per animali e nei canili si possono trovare tutti i tipi di cani: l’abbandono non tiene in considerazione né l’età, né le razze né il colore. 

Le associazioni che raccolgono gli animali abbandonati sono abituate a trattare con cani molto diversi, quindi non c’è un prototipo.

Ecco uno dei miti sull’abbandono: le persone credono che se un cane è stato abbandonato, ciò è successo per un motivo. 

Dietro questa ragione si nasconderebbe un comportamento sbagliato, dei problemi di salute o una razza “sbagliata”.

Niente di più lontano dalla realtà: vengono abbandonati migliaia di cani all’anno, che siano di razza, dei cuccioli o dal comportamento impeccabile. 

Ce ne sono anche di timorosi, che hanno dei problemi comportamentali o incrociati con delle razze molto comuni e che non spiccano per la loro bellezza.

Cane in canile

Ogni cane che è stato abbandonato e che si trova in un rifugio o in un canile è unico. Non si può generalizzare sulla sua storia né sul suo carattere.

Per questo, per poter adottare un animale che si trova in questa situazione, la cosa migliore è parlare con il personale dell’associazione senza pregiudizi.

La sua storia

Si può immaginare una situazione drammatica nella quale il cane vaga solo per le strade per mesi, però non è necessariamente così. 

Molti animali sono stati abbandonati davanti ai rifugi e non hanno mai vagato.

Alcuni sono passati direttamente ad una famiglia adottiva. Hanno sempre vissuto in una casa.

Le cucciolate di solito crescono nei rifugi, quindi prima di essere adottati, non gli è mai mancata una famiglia.

Per poter adottare un cane che è stato abbandonato è utile conoscere la sua storia. Con chi viveva prima?

Quali erano le sue abitudini? Perché è stato abbandonato? Queste domande possono aiutarvi a capire il suo carattere e a scoprire di cosa ha bisogno in concreto.

Cucciolo nel canile che si affaccia

Sfortunatamente, conoscere la storia di un cane che è stato abbandonato non sempre è possibile. 

Alcuni vengono portati nei rifugi senza alcun dato su di loro; molti altri vengono trovati per strada e solo dal loro stato igienico si può capire se stanno soli da tempo.

Da dove viene

Oltre alla storia, prima di adottare un cane che è stato abbandonato, è interessante sapere in quale rifugio è stato. Ci sono diversi luoghi dove portare gli animali raccolti:

  • Casa di accoglienza: il cane sta vivendo in casa con una famiglia. Potete chiedere alle persone che si stanno occupando di lui qual è il suo carattere e le sue abitudini, per facilitare il suo adattamento nella vostra casa.
  • Rifugi con delle gabbie: il cane sta da solo o con un gruppo ristretto di altri cani in una gabbia. I volontari della struttura sono coloro che lo conoscono meglio e potrebbero parlarvi del suo carattere.
  • Rifugi aperti: sono una minoranza, però ce ne sono alcuni in cui non ci sono le gabbie ma un gruppo piccolo di cani liberi o semiliberi in un terreno recintato. Potete anche parlare con i volontari affinché vi guidino per capire il comportamento del vostro animale.

I cani che vivono in dei rifugi hanno un livello di stress più alto di quelli che vivono in una casa di accoglienza. 

I primi giorni nella vostra abitazione potrebbero essere un po’ nervosi o disorientati. Tuttavia, non è una regola.

Inoltre, quelli che vivono nei rifugi non hanno delle abitudini stabilite: dovrete scegliere degli orari fissi in cui fare le passeggiate o in cui riposare quando l’animale arriverà in casa vostra.

Se si trovava in una casa d’accoglienza, mantenete la routine che già seguiva per facilitare la transizione.

Cane con il muso appoggiato alla gabbia

La vostra pazienza e la vostra tolleranza

Ci sono vari aspetti da considerare per preparare il passaggio nella vostra casa. Il processo è diverso in ogni caso e dipende dal cane, dalla famiglia e dalle vostre abitudini. Però, in genere, si consiglia di:

  • Avere pazienza con il cane: ancora non conosce la vostra casa, le regole che deve seguire né i membri della vostra famiglia. Dategli qualche giorno o qualche settimana per abituarsi: non lo sgridate quando fa qualcosa di male; insegnategli a comportarsi bene.
  • Sicurezza massima per strada: non lasciate libero il cane quando andate a passeggio finché non sono passati alcuni mesi. Per potergli dare più spazio, scegliete un guinzaglio che vada dai 5 ai 10 metri di lunghezza.
  • Rendete il tutto facile: ricordatevi tutto quello che vi hanno detto i volontari e tenete conto che il cane può sbagliare per migliorare la convivenza. Per esempio, se non gli è permesso entrare in cucina, chiudete la porta. Se non lo sgriderete ma lo agevolerete, vi convertirete rapidamente in un modello da seguire per lui e si fiderà di voi.

Adottare un cane che è stato abbandonato è una buona scelta per tutte le famiglie che se lo possono permettere.

Non sempre è facile e ci sono degli animali che hanno bisogno di cure speciali. Chiedete aiuto ad un educatore canino. 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.