Adottare un pinguino, contro l'estinzione

Adottare un pinguino, contro l'estinzione

Ultimo aggiornamento: 17 marzo, 2018

Spesso si sente parlare di animali in via di estinzione. Purtroppo, la stragrande maggioranza delle persone pensa che si tratti di esemplari marginali, poco importanti o anche pericolosi. Come se non fosse un problema, per il nostro ecosistema, perdere “qualche pezzo” per strada. D’altronde, l’uomo si preoccupa solo di sé stesso.

Tra tutti gli esseri viventi, sicuramente i pinguini sono tra quelli più popolari, simpatici e amati. Anche grazie al fatto che sono stati prodotti diversi film di animazione e cartoni, proprio con protagonisti questi simpatici uccelli marini. Purtroppo però, questi animali potrebbero presto scomparire. A tal proposito, il WWF ha lanciato una campagna che permetterà, anche a voi, di adottare un pinguino.

Perché adottare un pinguino?

Questa bella iniziativa va di pari passo con la celebrazione della “Giornata di sensibilizzazione per i pinguini” che si celebra ogni anno il 20 gennaio. Semplicemente cliccando sul sito del WWF potrete procedere con l’adozione a distanza e garantire il vostro appoggio a una specie che continua a lottare per la sua sopravvivenza.

Ma per quale motivo bisogna adottare un pinguino? La situazione è davvero così grave? Attualmente esistono almeno 4 specie di pinguini a rischio di estinzione. Vediamo assieme quali sono.

Specie di pinguini in via di estinzione

Pinguino Imperatore

Il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) risiede nel cuore dell’Antartide. Attualmente esistono 54 colonie di questa famiglia ma, per colpa del riscaldamento globale, questi animali sono da tempo costretti a spostarsi con una certa frequenza. Ogni anno cercano nuovi luoghi per cacciare e riprodursi. Ciò che ancora è più grave riguarda lo studio sulla rivista Biological Conservation secondo cui, questo animale, è destinato a scomparire per sempre nel 2100.

Stiamo parlando di un animale davvero magnifico, capace di immergersi fino a 500 metri sotto il livello del mare e di resistere, senz’aria, pero oltre 20 minuti. E’ proprio così: il più grande dei pinguini, che può pesare 50 kg ed essere alto 120 cm, dal 2046 vedrà la sua popolazione diminuire drasticamente, fino a lasciare per sempre questo pianeta.

un pinguino adulto circondato da alcuni pinguini giovani

Pigoscelide di Adelia

Il pigoscelide di Adelia (Pygoscelis adeliae) è un pinguino molto diffuso in Antartide, ma di dimensioni assai ridotte. Questi animali costruiscono i loro nidi utilizzando delle pietre e vivono su iceberg galleggianti.

Uno studio realizzato da alcuni ricercatori dell’Università del Delaware, con la collaborazione dell’Università Stony Brook e dell’agenzia federale statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno stabilito che la popolazione di pinguini di Adelia rischia di ridursi del 30% entro il 2060 e del 60% entro il 2099, sempre a causa degli effetti del riscaldamento globale.

Fortunatamente però, a quanto sembra, nel dicembre del 2015 la NASA ha pubblicato alcune foto relative a un’isola antartica, chiamata Danger Island, su cui misteriosamente sono apparsi migliaia di esemplari di questa specie. Ciò comunque non deve far abbassare la guardia e l’emergenza sicuramente resta.

un gruppo di pinghuini sul ghiaccio

Pinguino Africano

L’habitat del pinguino africano (Spheniscus demersus) interessa le coste del Sudafrica e alcune isole della Namibia. Rispetto ai cugini antartici, questi animali sono stanziali e non migrano, né per riprodursi e deporre le uova né per cacciare. Costruiscono i nidi tra arbusti, rocce e utilizzando il loro guano.

Uno studio pubblicato su Current Biology e realizzato dalle università di Exeter (Inghilterra) e di Città del Capo (Sudafrica) rivela che, attualmente, restano in vita solamente 80 mila esemplari di pinguino africano. Un rapido declino avvenuto soprattutto negli ultimi vent’anni, giustificato dalla pesca intensiva che ha ridotto notevolmente la sua principale fonte di alimentazione.

Pinguino occhigialli

Il pinguino occhigialli (Megadyptes antipodes) vive solamente in Nuova Zelanda ed è, probabilmente, la specie maggiormente in pericolo tra quelle finora descritte. Da un punto di vista delle caratteristiche fisiche, questo bellissimo animale può misurare 65 cm in altezza e avere un peso intorno ai 6 chilogrammi. Si nutre di aringhe, merluzzi e calamari. La sua particolarità sta nell’avere zampe e becco di color carne.

Recentemente, gli zoologi dell’università di Otago, proprio in Nuova Zelanda, hanno affermato che questo essere vivente potrebbe scomparire nel 2060 in maniera definitiva. Si tratta quindi di uno dei pinguini più rari esistenti oggi al mondo. Le cause della sua possibile estinzione? L’innalzamento delle temperature, la distruzione dell’habitat e l’introduzione di predatori da parte dell’uomo.

Come avete visto, vale davvero la pena adottare un pinguino. Questi splendidi animali potrebbero smettere di esistere sul nostro pianeta, tra poche decine di anni. Si tratta solo di dare un contributo affinché le generazioni future possano continuare a lottare per la salvaguardia dell’ecosistema terrestre.


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