Animali e sport, aspetti legali e riforme

La protezione dei diritti degli animali avanza con il passare del tempo. Anche le riforme e i progressi in materia di sport prevedono nuovi concetti per quanto riguarda la relazione tra animali e sport.
Animali e sport, aspetti legali e riforme
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La relazione tra animali e sport è molto antica, e durante i secoli si sono verificate diverse situazioni. Se da una parte, troviamo padroni che amano correre all’aria aperta con i loro cani, dall’altro non restiamo indifferenti alle migliaia di animali che continuano a essere sfruttati in attività con fini ricreativi.

Con il crescente rafforzamento del movimento animalista negli ultimi decenni è stato possibile avanzare in modo significativo non solo per contrastare la crudeltà verso gli animali, ma anche per approfondire la comprensione riguardo al concetto di maltrattamento animale.

Pratiche dolorose, umilianti o esploratorie che prima erano considerate naturali oggi godono di una maggiore visibilità.

A poco a poco gli animali non vengono più visti, da un punto di vista legale, come una proprietà o una risorsa dell’uomo, e iniziano finalmente a essere riconosciuti come esseri dotati di sensibilità e capacità cognitiva.

In questo senso, uno dei dibattiti più longevi e discussi riguarda la relazione tra animali e sport, un aspetto che analizzeremo nelle seguenti linee.

Animali e sport: il passato e il presente della legislatura italiana

Tradizionalmente lo status legale dedicato agli animali nel Codice Civile italiano è stato di beni mobili. In sintesi, ciò significa che un animale era trattato in termini legali come un proprietà di carattere mobile, dunque poteva essere distribuito, pignorato e persino ipotecato.

Questo status privava gli animali di qualsiasi facoltà emotiva e cognitiva; venivano equiparati a beni alla pari dei veicoli. Oltre a ignorare la loro capacità di sentire e soffrire, impediva di avanzare nel riconoscimento dei diritti minimi degli animali. D’altronde, chi discuterebbe sui diritti di un’automobile o di una bicicletta?

Gara di lumache

Tra le varie problematiche, uno scenario simile difficilmente induce a prendere in considerazione i bisogni di un animale impiegato per praticare sport, attività fisiche, spettacoli, servizi o altre attività. Non dimentichiamo che, in definitiva, prevarrebbe il diritto del padrone a usare i suoi beni, e non l’integrità dell’animale.

Un nuovo status legale per gli animali?

Intorno al 2009, è stato proposto un disegno di legge di modifica del Codice Civile riguardo allo status legale degli animali. Il suo esteso testo ruota attorno a un obiettivo centrale: creare uno status legale speciale per gli animali da compagnia.

Uno dei cambiamenti più significativi riguarda l’Art. 455-bis. – (Tutela giuridica degli animali). Al momento attuale, tale precetto prevede che tutte le cose di cui l’essere umano può appropriarsi devono essere ritenute come beni. Con il nuovo status legale, tuttavia, il testo cambierebbe significativamente:

“Gli animali sono esseri senzienti. Verrà essi applicato il regime giuridico di beni solo nella misura in cui sia compatibile con la loro natura e con le disposizioni destinate alla loro protezione”.

Cane giocatore di rugby

Il disegno di legge in materia di sport e la tutela degli animali

In aggiunta a ciò, il Senato della Repubblica ha approvato di recente il disegno di legge in materia di sport. Sebbene le riforme non si concentrino sulla relazione tra animali e sport, l’Art. 5 contiene un importantissimo contribuito per la tutela degli animali impiegati in ambito sportivo. Il testo recita:

“il Governo è delegato ad adottare il riordino della normativa applicabile alle discipline sportive che prevedono l’impiego di animali, avendo riguardo, in particolare, agli aspetti sanitari, al trasporto, alla tutela e al benessere degli animali impiegati in attività sportive”.

L’iniziativa sembra essere in sintonia con la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, vigente dal 1987. Tale iniziativa è volta a promuovere la cultura di rispetto verso gli animali e l’etica produttiva in tutti i paesi membri del blocco.

Sebbene nemmeno in questo caso si parli chiaramente della relazione tra animali e sport, la Convenzione regola anche l’impiego degli animali nelle attività sportive e ricreative, inclusa la caccia. Il loro impiego sarebbe permesso sono in attività e pratiche che non causano alcuna sofferenza e non ne mettono a rischio la salute.

Conclusione

Gli aspetti legali riguardo all’impiego degli animali nello sport si stanno adattando poco per volta all’attuale realtà.

Sebbene la legge cambi a un ritmo molto più lento rispetto alla nostra società, e nonostante esistano tuttora detrattori della causa animalista, questi progressi sono indispensabili per garantire l’integrità degli animali in ambito sportivo.


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