Come cacciano le leonesse?

Come cacciano le leonesse?

Ultimo aggiornamento: 20 marzo, 2018

Una delle immagini più popolari della savana africana comprende un leone circondato dal suo harem di femmine e alcuni giovani maschi. Ma il capobranco, oltre che difendere il territorio, interviene nella caccia solo quando si tratta di prede molto grandi, come bufali, ippopotami o elefanti. Nella maggioranza dei casi sono infatti le femmine a procurare il cibo per il branco. Scopriamo assieme, allora, come cacciano le leonesse.

L’organizzazione sociale dei leoni

È molto importante sapere come sono organizzati questi animali per poi capire quali tattiche vengono messe in pratica dalle femmine di leone. Questi predatori carnivori sono molto socievoli e ogni gruppo o branco è composto da uno o due maschi, cinque o sei femmine legate tra loro e dalla prole frutto dell’accoppiamento. Quando i giovani maschi raggiungono la maturità, vengono allontanati dal seno materno e cercheranno un nuovo territorio in cui formare il proprio gruppo.

Qualcosa di simile succede alle femmine che hanno già allevato i loro cuccioli. Nel caso ve ne siano troppe nell’harem, sono bandite e non vengono accettate da altri branchi. L’unica opzione rimasta è quella di stare insieme a un’altra femmina solitaria e costruire una nuova famiglia, coinvolgendo un maschio.

Per quanto riguarda la difesa del territorio, come detto, gli esemplari maschi passano la maggior parte del tempo a controllare i confini. All’alimentazione dei cuccioli, pertanto, dovranno pensarci le madri. Sono loro le cacciatrici più temerarie della famiglia dei Panthera leo. Vediamo perché.

leone e leonesse

Come cacciano le leonesse: tecniche

Se si analizzano le differenze tra il fisico di leoni e leonesse, si capisce subito per quale motivo la natura di questa specie spinge le seconde a occuparsi della caccia. Sono più piccole, più leggere, più veloci e meno appariscenti, essendo infatti sprovviste della tipica e vistosa criniera dei maschi.

La procedura di caccia richiede una certa organizzazione ed è comune che siano almeno due le femmine che partono alla ricerca di cibo. Si nasconderanno tra l’erba secca, che è dello stesso colore del loro manto, aspettando l’apparizione della vittima predestinata. Parliamo di mammiferi ungulati, erbivori, di una dimensione sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di proteine.

La scelta, inoltre, ricade su quegli esemplari che aumentano le possibilità di successo. Ad esempio, una gazzella malata, anziana o che, incautamente, si è allontanata troppo dalla mandria.

Le leonesse fanno della pazienza la loro arma migliore. Possono passare anche molte ore restando in agguato, in attesa del momento giusto per lanciare l’attacco e cominciare l’inseguimento. Di solito si avvicinano al gregge, mostrando disinteresse. Gli animali si allontaneranno a gran velocità, ma c’è sempre qualcuno che si attarda, imprudentemente… Proprio lui sarà il bersaglio scelto dalla leonesse affamate.

Va notato che, spesso, le leonesse preferiscono cacciare di notte. La loro dieta è composta da zebre, impala e gnu, anche se a volte possono mangiare giraffe, gazzelle o persino bufali. In questi casi, il maschio si degna di dare supporto al gruppo di femmine cacciatrici.

Sebbene i leoni non siano molto resistenti perché il loro cuore è abbastanza piccolo, sono comunque dotati di una forza incredibile. Hanno potenti artigli e zanne affilate che permettono loro di afferrare e smembrare la preda con una zampata. L’attacco è generalmente rapido e molto potente. Una volta saltate sulla preda, le leonesse uccidono la vittima per strangolamento, coprendogli la bocca e il naso.

La cena è servita!

Una volta che la preda è morta, il primo a mangiare è il maschio, che ottiene la parte migliore e quella più fresca. Quando è soddisfatto, è il turno delle cacciatrici e delle altre femmine del branco. Infine, i bocconi restanti spettano ai cuccioli. Quest’ordine gerarchico rappresenta un problema per la specie, dal momento che, nei periodi in cui il cibo scarseggia, la quantità di cibo lasciata ai piccoli è spesso insufficiente. Talvolta muoiono letteralmente di stenti.

Se una femmina si avvicina al cibo prima che il maschio finisca, questi mostrerà il suo potere ringhiando e mostrando i suoi artigli. Ciò sarà sufficiente per mantenere l’ordine e fargli aspettare il suo turno. Anche se sembra contraddittorio, e allo stesso tempo interessante, a volte il leone permette ai cuccioli di mangiare assieme a lui. Al contrario, le femmine non lo permettono mai.

Una volta terminato il pasto, il maschio ha bisogno di riposare, per favorire la digestione. Pensate che può persino trascorrere 20 ore al giorno dormendo. Si sveglia solo quando ha fame. Un altro aspetto interessante è la capacità delle leonesse di “mettere da parte” il cibo. Per evitare che una carcassa venga sottratta loro da iene o altri animali che si cibano di carogne, i resti vengono spessi nascosti tra i rami di un albero, per garantire un po’ di cibo al branco, nelle ore successive.


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