Un cane rimane intrappolato in un ascensore

Un cane rimane intrappolato in un ascensore

Ultimo aggiornamento: 07 luglio, 2017

A nessuno piace rimanere rinchiuso in un ascensore. Ancora meno se si tratta di un animale che si è perso. Per questo motivo, un cane ha fatto ciò che un essere umano avrebbe fatto in tali circostanze. Ha premuto tutti i pulsanti, compreso quello per chiedere aiuto. Vi sembra incredibile? Forse non è altro che l’ennesima dimostrazione dell’intelligenza di questi animali.

Scoprite la storia del cane che è rimasto chiuso in un ascensore della metropolitana di Barcellona

Il fatto è avvenuto nella stazione Torre Baró/Vallbona della linea 11 della metropolitana di Barcellona. Il Centro di sicurezza e protezione civile di questo mezzo di trasporto ricevette una richiesta di soccorso proveniente da un ascensore che collega la strada con l’ingresso.

Ma quando attivarono la telecamera per verificare che cosa stesse succedendo, scoprirono che quella richiesta di SOS era stata effettuata da un cane.

L’animale, che aveva un collare, sembrava essersi perso, e quando venne liberato sembrò disorientato. La Guardia Urbana si occupò di lui e, presumiamo, fu presto restituito ai suoi padroni.

Avete sentito parlare del cane rimasto intrappolato in un ascensore della metropolitana di Barcellona? Per cercare di uscire, il cane ha fatto ciò che avrebbe fatto qualunque essere umano: ha premuto tutti i pulsanti che aveva a disposizione.

Il cane ha fatto ciò che di certo vede sempre fare al suo padrone

Di certo il cane ha fatto ciò che ha visto fare infinite volte dai suoi padroni. Ha premuto i pulsanti dell’ascensore per far aprire le porte. Se le persone ci riescono, perché non avrebbe dovuto riuscirci anche lui?

Il fatto è che i nostri amici a quattro zampe sono grandi osservatori. E, nel caso in cui qualcuno avesse ancora qualche dubbio, sono anche molto intelligenti. Anche gli studi scientifici confermano sempre più ciò che qualsiasi padrone attento già sa del suo cane.

L’Enciclopedia Treccani definisce la parola intelligenza come il complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni. Avete ancora qualche dubbio che questa descrizione si adatti perfettamente ad un cane?

L’intelligenza dei nostri amici a quattro zampe

Studi recenti affermano che le capacità cognitive dei cani sono molto simili a quelle di un bambino piccolo. Ad esempio, come i bambini, i cani riescono ad assimilare un vocabolario attraverso deduzione ed esclusione. Alcuni cani riescono anche a collegare etichette astratte con oggetti concreti.

Ma, oltre ad avere una naturale intelligenza, i cani accompagnano l’uomo da più di 40 mila anni. È normale che dopo averci osservati per tanti secoli (e hanno avuto tutto il tempo per farlo), conoscano tutte le nostre abilità e sappiano tutto ciò che facciamo e come lo facciamo, compreso il premere il pulsante dell’ascensore per aprire la porta.

Ed è così che hanno la capacità di copiarci e imitarci. In uno dei tanti studi effettuati, si è cercato di fare in modo che i cani aprissero una porta spingendola. Gli animali furono divisi in due gruppi. Uno doveva imitare gli umani. L’altro doveva riuscire nell’impresa con metodi propri.

Gli animali che dovevano agire per imitazione impararono molto più in fretta. La conclusione fu che i cani, anziché procedere per “prova ed errore”, tendono a risolvere più facilmente un problema se vedono prima come qualcun’altro lo ha risolto.

Gli “adorabili manipolatori” che premono addirittura i pulsanti di un ascensore

E se tutto questo non bastasse, i nostri cari amici a quattro zampe sanno anche come manipolarci. L’avete già notato o, almeno, lo sospettavate?

Un recente studio ha dimostrato che i cani ci ingannano e organizzano i loro comportamenti in base alla loro convenienza. Ricorrono alla furtività e alla dissimulazione per ottenere ciò che vogliono. Inoltre, comprendono molto bene ciò che diciamo loro. Ma, soprattutto, come lo diciamo.

E così, da un punto di vista etnocentrico, qualcuno dice che l’unica cosa che manca loro è la parola. Tuttavia, hanno anche loro un proprio linguaggio. Dobbiamo soltanto imparare ad interpretarlo così come loro imparano, ad esempio, ad aprire la porta di un ascensore.


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