Cane mediatore e cane ben educato: quali differenze?

Educare i nostri animali domestici è fondamentale perché ci permette di avere con loro la migliore relazione possibile, cosa che eviterà problemi di convivenza. 
Cane mediatore e cane ben educato: quali differenze?

Ultimo aggiornamento: 10 agosto, 2019

Un cane ben educato e un cane mediatore sono piuttosto simili tra loro. Potete educare i vostri cani affinché siano capaci di interagire con l’ambiente. I più notevoli, però, saranno capaci di offrire importanti informazioni sui loro padroni; questi ultimi sono noti come cani mediatori.

La terapia assistita con animali è una risorsa per trattare pazienti con disabilità, Alzheimer o autismo, così come per la riabilitazione di soggetti con diverse forme di dipendenze. Il suo uso risale agli inizi del secolo passato grazie ai benefici fisici, psicologici e sociali offerti dalla relazione tra animali ed esseri umani.

In queste prime esperienze si ricorreva soprattutto a cavalli addestrati per questa funzione. Tuttavia, adesso sono i cani i veri protagonisti di queste terapie alternative.

Il cane mediatore sociale e familiare

È ben noto il ruolo fondamentale rappresentato da alcuni animali domestici nella vita dei loro padroni. E i cani continuano a essere scelti con frequenza sempre maggiore come rifugio emotivo e psicologico da molte persone.

Diversi psicoanalisti descrivono la grande capacità di alcuni cani nel favorire cambiamenti terapeutici e offrire dati importanti sui loro padroni. La novità in questi approcci è che l’animale non serve solo come aiuto emotivo o fisico.

In altre parole, non vale solo come supporto a persone con problemi di mobilità, bensì offre anche informazioni significative sulla personalità del padrone, il suo stato d’animo e l’atmosfera familiare a cui appartiene.

Un cane mediatore, inoltre, risulta particolarmente utile per le terapie familiari o di coppia, poiché accentua i vincoli emotivi e istintivi tra i diversi membri. Con la sua sola presenza si scoprono in fretta i punti di incontro e scontro tra i familiari.

Donna e cani felici

Per esempio, nelle famiglie le cui relazioni costituiscono una fonte di insicurezza, l’animale manifesterà questo stesso sentimento mostrando condotte aggressive. Le informazioni offerte sono un chiaro indizio sulle relazioni di controllo e sottomissione. Ciò consente anche di migliorare le condotte per adattarle al contesto della vita familiare.

Il ruolo dei cani ben educati

Educare il proprio cane è molto importante, poiché garantisce che il nostro amico a quattro zampe sarà in grado di relazionarsi socialmente. Non presenterà atteggiamenti pericolosi con altri cani né con gli estranei. Tuttavia, addestrare un cane non è facile né veloce.

L’educazione richiede molto tempo e dedizione, poiché l’animale dovrà prima fidarsi del suo educatore per iniziare a imparare. È un processo graduale che si ottiene attraverso brevi sessioni. Un’attività troppo pesante potrebbe infatti infastidire l’animale, che potrebbe opporsi e ribellarsi contro l’educatore.

Suggeriamo, pertanto, di ricompensare l’animale per ogni azione corretta. Il premio, che può consistere, per esempio, in un biscotto per cani, è un rinforzo positivo per fomentare lo stesso comportamento corretto.

È consigliabile che ogni membro della famiglia partecipi alla sessione educativa, anche se per un breve lasso di tempo. In questo modo, l’animale ubbidirà più facilmente a vari individui e non solo al suo maestro. Tuttavia, solo creando una relazione intima di fiducia e affetto tra l’uomo e l’animale è possibile raggiungere obiettivi educativi davvero buoni.

Addestramento cani

L’educazione del cane deve iniziare sin da tenera età per assicurarsi che qualsiasi debolezza possa essere modificata o almeno placata.

Principali caratteristiche del cane mediatore

Si tratta di cani con un forte concetto di gruppo sociale e sono denominati mediatori perché poche volte iniziano conflitti, ma intervengono in essi nel tentativo di risolverli.

Sono animali con un alto controllo sulle loro azioni, soprattutto con un enorme controllo della propria bocca. L’obiettivo dei loro interventi non è aggredire, bensì l’esatto contrario: evitare che altri membri del gruppo vengano feriti.

Al cane mediatore è permesso di prendere decisioni per sé durante il corso della sua vita, in modo che in presenza di una situazione conflittuale non abbia bisogno di attendere che i suoi compagni umani lo autorizzino a prendere parte alla risoluzione.

La sua autostima non viene intaccata dal modo in cui le persone lo hanno trattato. Capisce e impiega alla perfezione la comunicazione canina. In genere, questi animali sono poco o affatto rancorosi e possono intervenire per risolvere una precisa situazione. In seguito, possono instaurare una relazione perfettamente amichevole con questi altri membri del nucleo sociale.

Psicologia canina

Ogni cane è diverso a seconda della sua razza, dei suoi modelli di comportamento, degli stimoli che riceve dall’ambiente circostante, dalle sue esperienze e dalle persone che lo accudiscono. All’interno dello stesso branco è possibile vedere persino soggetti dalla natura molto differente (dominanti, sottomessi, intraprendenti, curiosi, timorosi, etc). Questa diversificazione conduce a diversi metodi educativi.


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