Cane salva bambino prima che finisca in mare

Cane salva bambino prima che finisca in mare

Ultimo aggiornamento: 28 ottobre, 2022

I cani sono dei veri e propri animali da guardia, specialmente nei confronti dei bambini. Non importano la razza o le dimensioni dell’animale, saranno sempre pronti ad aiutarci quando ne abbiamo bisogno, senza nemmeno doverglielo chiedere. Questo è il caso di un cane che ha salvato un bebè che stava per finire in mare.

L’istinto di protezione è una caratteristica particolarmente sviluppata nei cani, ed essa è strettamente legata alla loro struttura sociale. Trattandosi di animali abituati a vivere in branchi regolati da un’organizzazione ben precisa, i cani acquisiscono un senso di gruppo tale che li porta a vegliare su tutti gli altri membri del branco.

Di questo tipo di esempi se ne sente parlare spessissimo, e oggi vi parleremo di un fatto che è rimasto impresso per la sua straordinarietà.

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Un cane eroe

A settembre 2013 è stato diffuso in rete un video che, da allora, non ha smesso di circolare, acquisendo sempre maggiore popolarità.

Il fatto ha avuto luogo in una spiaggia in Turchia, durante una passeggiata famigliare. Una madre stava giocando con il cane di famiglia mentre teneva d’occhio il suo bambino, che giocava nella sabbia accanto a lei.

Il gioco consisteva nel lancio di un rametto, che il cane recuperava e riportava alla sua padrona. In un attimo, mentre la donna aspettava che il cane le restituisse il bastoncino, il bebè ha cominciato a gattonare rapidamente in direzione del mare.

Rendendosi conto che il bambino stava per raggiungere l’acqua, il cane si è dimenticato del gioco ed è corso nella sua direzione, infrapponendosi tra esso e il mare allo scopo di evitare che il minore venisse travolto dall’impeto delle onde. Dopo pochi istanti è arrivata la madre per recuperare il piccolo e metterlo in salvo.

Il video si è diffuso rapidamente dopo essere stato caricato su YouTube, ed è stato causa di dibattiti sul fatto se il gesto del cane fosse cosciente (sapeva che il bebè stava correndo un pericolo), o se si sia trattato di una mera casualità.

La relazione tra i cani e i bebè

Per comprendere il comportamento di questo cane, è necessario tenere a mente un aspetto fondamentale del modo dei cani di relazionarsi con noi.

La struttura sociale dei cani è gerarchica, cioè prevede la presenza di un leader (il membro alfa), ruolo occupato dal padrone o dai padroni in base alle caratteristiche della razza.

Negli ambienti in cui sono presenti dei bambini, il ruolo dell’adulto è sempre più importante rispetto a quello dei minori, fattore che porta i cani a relazionarsi con essi come se entrambi appartenessero allo stesso livello gerarchico. È questo il motivo per cui questi animali sono dei grandi compagni di gioco per i più piccoli.

Un aspetto da tenere a mente quando si hanno dei bambini e si decide di tenere in casa un cane, è l’importanza di stabilire con chiarezza l’organizzazione gerarchica: se il cane intuisse che la madre del minore ha un ruolo inferiore rispetto al bambino stesso, potrebbe avere un rifiuto nei confronti del piccolo. Al contrario, se considera la madre la membra alfa, adotterà il bambino e lo rispetterà.

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Autore: Freebird

Tuttavia le cose cambiano nel caso dei neonati, giacché i cani trattano i bebè come se si trattasse dei loro stessi cuccioli, e per questo tendono a vigilarli con maggiore attenzione.

I cani sono in grado di identificare i bebè umani (esattamente come per i loro stessi cuccioli), come i membri più deboli all’interno del branco, e di conseguenza bisognosi di un maggior controllo.

Infatti, è risaputo che i cani avvisino i loro padroni quando il bebè si sveglia, che si prendano cura di loro come di un loro cucciolo, che li tengano sempre sott’occhio per controllare che non si allontanino e che mettano in fuga persone o animali considerati minacce per i piccoli.

Tenendo a mente tutto questo, è facile comprendere il fatto che il cane stesse effettivamente badando al bambino, giacché un cane non permetterebbe mai nemmeno ai suoi stessi cuccioli di avvicinarsi all’acqua, rischiando di affogare.


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