Cosa c’è da sapere sulla zebra?

Non è mai stato possibile addomesticarla perché troppo impegnata a scappare ai suoi predatori; una vera e propria sopravvissuta pronta a mordere e lottare con chiunque la minacci.
Cosa c’è da sapere sulla zebra?

Ultimo aggiornamento: 12 giugno, 2018

Famosa per il suo corpo a strisce bianche e nere, la zebra è un parente diretto del cavallo e dell’asino, ma che, a differenza di questi ultimi, non è stata addomesticata. In questo articolo vi racconteremo tutto su uno dei mammiferi più particolari della selvaggia savana africana.

Caratteristiche della zebra

Le strisce sono la sua caratteristiche principale e le tre specie di zebra – Grevy, comune e di montagna – si distinguono tra di loro proprio per via della forma e distribuzione di queste.

Di aspetto simile al cavallo, anche se di statura minore, le zebre possono arrivare a pesare fino a 300 chili e misurare 150 centimetri di altezza. I maschi e le femmine sono molto simili tra loro, visto che differenziano al massimo di qualche chilo e centimetro.

Cavallo nella prateria

Grazie alla posizione degli occhi ai lati della testa, questa specie gode di un’eccellente senso della vista e si è convinti possa vedere a colori proprio come noi umani. Inoltre, è in grado di distinguere oggetti e animali nell’oscurità.

A questo si aggiunge l’eccellente senso dell’udito, grazie alle grandi orecchie (più grandi di quelle del cavallo) arrotondate, in grado di muoversi in quasi tutte le direzioni.

Perché la zebra ha le strisce?

Esistono diverse teorie per capire come mai questo curioso animale abbia un manto tanto caratteristico. Occorre innanzitutto precisare che il loro corpo è nero con strisce bianche, e non il contrario, come si può essere portati a pensare. Sul ventre hanno una macchia bianca che permette loro di distinguersi tra gli altri esemplari. I tre motivi che portano gli esperti a pensare che il “disegno” sia bianco su nero, e non viceversa, sono le seguenti:

  1. Un animale dal pelo bianco non potrebbe sopravvivere nei boschi, nelle paludi, nei deserti o nelle pianure africane, luoghi originari di questo animale.
  2. L’antenato della zebra, ora estinto, aveva il corpo interamente nero, fatta eccezione per alcune strisce bianche sul collo.
  3. Quando sono ancora un feto, il loro colore predominante è proprio il nero. Le striature bianche compaiono con il passare del tempo.

Quello che tutti gli esperti confermano è come questo pelo così poco comune sia un vero e proprio sistema di mimetizzazione sviluppato dalle zebre per evitare di essere divorate dai loro principali predatori, i leoni.

Come funziona? Le strisce verticali permettono loro di nascondersi tra l’erba. Anche se quest’ultima non è né bianca né nera, bisogna sapere che i felini sono daltonici e non sono quindi in grado di distinguere i colori.

Un altro sistema di difesa della zebra risiede nel fatto che, dato che vivono in gruppo, le strisce “unite” confondono i carnivori, che non riescono a capire se si tratti di un animale molto grande o di tanti animali messi assieme.

Le strisce ricoprono anche una funzione sociale oltre che sessuale: la loro variazione permette alla zebra di distinguersi tra gli altri membri del gruppo e richiamare quindi l’attenzione del sesso opposto durante il periodo dell’accoppiamento.

Le strisce bianche fungono da termoregolatrici del calore, dato che sono legate alla distribuzione del grasso sotto la pelle dell’animale. Di conseguenza, permettono alla zebra di ridurre l’elevata temperatura prodotta dal contatto diretto con il sole.

Perché le zebre non sono state addomesticate?

Anche se sono imparentate con cavalli e asini, questa specie si è “salvata” dalla domesticazione. Sebbene nell’antichità alcuni di questi esemplari venissero usati per lavori da soma o per essere cavalcati, gli esseri umani non sono mai stati pienamente in grado di ammansire questi animali selvatici.

Zebre in una riserva

Come mai? A causa del loro comportamento attento e audace. Migliaia di anni passati a lottare per la sopravvivenza evitando di essere cacciati dai predatori hanno forgiato nelle zebre una personalità imperturbabile verso le tecniche di cattura umane; la caccia, i lazzi e qualsiasi altro tentativo di dominazione.

Le zebre sono esperte nella lotta come nella fuga. Se stimolate e nervose, possono diventare molto aggressive. Di conseguenza, sono imprevedibili e per nulla docili se si cerca di avvicinarle. Perfino negli zoo, sono solite attaccare molto di più il personale che si prende cura di loro rispetto ai leoni o i coccodrilli. Anche se possono sembrare tranquille, sono estremamente ribelli!


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