L'ernia ombelicale nei cani

L'ernia ombelicale nei cani
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

E’ normale spaventarsi, se si nota uno strano rigonfiamento sull’addome del proprio amico a quattro zampe. Questo tipo di manifestazione può nascondere tutta una serie di possibili problematiche. Come, ad esempio, l’ernia ombelicale nei cani. In questo articolo vi spiegheremo cos’è, quali sono le cause, i sintomi e cosa prevede la medicina veterinaria a livello di trattamenti.

Che cos’è l’ernia?

Un’ernia si presenta quando un organo – o parte di esso – fuoriesce dalla cavità che dovrebbe contenerlo. Vale a dire: un elemento interno all’organismo, formato principalmente da muscoli e grasso, finisce per essere spinto verso l’esterno.

Questa precipitazione genera grumi lisci, che sono solitamente visibili e morbidi al tatto. Se questo nodulo viene reintrodotto se delicatamente premuto con la punta delle dita, è noto come ernia riducibile. Ma se ciò non accade e il grumo rimane fuori, coperto da uno strato di pelle, siamo di fronte a un’ernia incarcerata.

Detto ciò, se l’ossigenazione viene interrotta (cioè, se il sangue non riesce a raggiungere il rigonfiamento), parleremo di un’ernia strozzata. In questi casi, la prognosi è solitamente più complessa e può essere necessario l’intervento chirurgico.

Le ernie possono svilupparsi in tutte le regioni del corpo e la differente localizzazione ne determina il nome. L’ernia ombelicale, come si capisce, appare nella zona dell’ombelico. Inoltre, possono avere dimensioni diverse ed evolvere a secondo dell’organismo dell’animale. In ogni caso, è richiesta un’attenzione specializzata e un trattamento adeguato.

un cucciolo con ernia ombelicale

Possibili cause di ernia nei cani

Di solito, le ernie nei cani derivano da difetti o malformazioni congenite, che vengono generate al momento del parto. In questi casi, sono chiamati ernie congenite. Ma le ernie possono anche essere causate da lesioni o traumi sofferti nel corso della vita. In questi casi, parliamo di un’ernia acquisita.

Come si sviluppa l’ernia ombelicale nei cani?

Le ernie ombelicali nei cani sono quasi sempre congenite. Durante la gravidanza, i cuccioli ricevono tutti i nutrienti attraverso il cordone ombelicale che, inoltre, li unisce con l’organismo della madre. Terminato il travaglio, la femmina rompe questo cordone con i suoi denti, subito dopo la nascita dei suoi cuccioli.

In alcuni casi può rimanere un piccolo pezzo di cordone, che dovrebbe seccarsi e cadere solo a una settimana dal parto. Mentre ciò avviene, la cavità lasciata nella pancia del cucciolo, dovrebbe chiudersi.

Se questa cavità non si chiude completamente, può dare origine all’ernia ombelicale. Il contenuto interno della pancia del cucciolo (tessuti, grassi e organi) può fuoriuscire verso l’esterno. E, in questo modo, si forma un morbido rigonfiamento, che è il segno più visibile del problema.

In casi più rari, questa apertura può anche derivare da un infortunio causato durante un trauma o un incidente. Quando il cane subisce un forte impatto o un morso, la struttura addominale può cedere e si apre una specie di fessura. Questo potrebbe consentire la caduta verso l’esterno di alcuni elementi interni.

Cosa fare se appare un nodulo sulla pancia del cane?

I rigonfiamenti causati da un’ernia ombelicale possono avere dimensioni diverse e evolvere in modi differente in ogni esemplare. Pertanto, quando si osserva qualsiasi protuberanza sul ventre del proprio animale domestico, è consigliabile portarlo subito dal veterinario. Non è consigliabile applicare alcuna soluzione né rimedio casalingo senza prima aver consultato lo specialista.

un cane operato di ernia ombelicale dal veterinario

Cura dell’ernia ombelicale nei cani

A seconda dell’età del cane, del suo stato di salute e delle caratteristiche specifiche di ogni ernia, il professionista stabilirà un trattamento appropriato. Quando si tratta di un cucciolo con una piccola ernia, il veterinario di solito sceglie di aspettare che il paziente compia sei mesi. L’obiettivo è verificare se il suo organismo esegue una riduzione volontaria.

Se il cane ha più di sei mesi o è già un adulto, il trattamento dipenderà fondamentalmente dalla tipologia di ernia con cui si ha a che fare. Molte volte le ernie non sono pericolose e non rappresentano un rischio per la salute dell’animale. In questi casi, oltre al controllo regolare, potreste optare per un intervento di chirurgia estetica.

Quando l’ernia è molto grande, è “strozzata” o rappresenta un rischio per la salute del cane, l’intervento chirurgico è di solito inevitabile. Nel caso di un organo precipitato, questa procedura sarà più complessa e delicata.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.