Gli ultimi lupi etiopi: caratteristiche e comportamento

I lupi etiopi sono noti per essere i canidi più minacciati di tutta l'Africa. Ma i loro comportamenti di caccia ci sorprendono ancora...
Gli ultimi lupi etiopi: caratteristiche e comportamento
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il nome scientifico dei lupi etiopi è Canis simensis. Sfortunatamente, negli ultimi anni sono diventati uno dei canidi più minacciati del pianeta.

Caratteristiche dei lupi etiopi

I lupi etiopi sono dei canidi di taglia media e dal corpo snello che ricordano più i coyote americani che i lupi europei. Hanno una pelliccia di colore rossastro nella maggior parte del corpo, tranne nella parte inferiore, che è bianca.

Il periodo del calore è tra agosto e novembre, dopo il quale segue una gestazione di due mesi che da origine ad una cucciolata che va dai due ai sei piccoli. I piccoli del lupo etiope rimangono nella tana per un periodo di tre settimane.

Comportamento

I canidi sono un gruppo di animali che ha una dieta molto generica. Di solito, si cibano di una vasta gamma di prede e carogne. Tuttavia, i lupi etiopi, relegati nelle alte praterie dell’Etiopia, hanno una disponibilità di prede molto ridotta. Per questo motivo, si sono specializzati nella caccia ai roditori.

Lupo etiope che caccia.

A causa della loro particolare dieta, non sorprende che i lupi etiopi presentino un muso affilato e dei denti più piccoli rispetto agli omologhi europei.

Per questo motivo, è un animale che raramente caccia in gruppo, anche se è stato visto catturare piccoli di antilopi in questo modo. A volte, caccia anche tra i branchi di pecore o di gelada (Theropithecus gelada).

Di solito, i branchi di lupi etiopi sono formati da circa sei individui, anche se si registrano gruppi familiari di 20 elementi. L’ampiezza del territorio in cui vivono e la dimensione dei gruppi dipendono dalla presenza di cibo.

Habitat e conservazione dei lupi etiopi

Questa specie è stata relegata in uno dei luoghi più suggestivi dell’Africa: sei aree montuose ad un’altitudine di oltre 3.000 metri appena sufficienti per ospitare i 400-500 individui sopravvissuti di questa specie.

Canis simensis nel suo habitat naturale.

Guardando questi numeri è evidente che il lupo etiope è una specie a rischio di estinzione. È considerato l’animale carnivoro più minacciato dell’intero continente africano. Perché questa specie è così minacciata?

L’espansione dell’uomo ha costretto questi animali a spostarsi nelle aree in cui vivono oggi. Inoltre, la presenza di cani selvatici (e delle ibridazioni) ha causato la diffusione di malattie nelle popolazioni selvatiche.

Ne sono un esempio i focolai di rabbia verificatisi alla fine del XX secolo, che hanno spazzato via più del 70% della popolazione di lupi etiopici conosciuta fino a quel momento. Il cimurro, sebbene di solito non fatale per questa specie, ha colpito anche questi animali.

Per quanto riguarda la perdita del loro habitat, l’aumento della popolazione umana ha portato ad un’espansione dell’agricoltura che ha ridotto notevolmente le aree a disposizione dei lupi etiopi, relegandoli nelle alture. La presenza dell’uomo, inoltre, ha causato la scomparsa dei passaggi naturali frammentando ulteriormente la popolazione del lupo etiope.


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