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Il camoscio alpino: un bellissimo erbivoro di alta montangna

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Il camoscio alpino è uno degli animali più emblematici delle nostre montagne. Scopriamone le caratteristiche in questo articolo.
Il camoscio alpino: un bellissimo erbivoro di alta montangna
Érica Terrón González

Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Di tutti gli ungulati selvatici che vivono sulle Alpi il camoscio alpino è uno fra i più belli e affascinanti. Scopriamo di più sul camoscio alpino in quest’articolo!

Il camoscio alpino, un erbivoro di alta montagna

Il camoscio alpino (Rupicapra rupicapra) è un animale della famiglia dei Caprini ed è considerato una sottospecie del camoscio dei Pirenei.

Il suo habitat è fra i 1500 e i 3000 metri di altitudine, ma scende a quote più basse durante la stagione invernale. Si tratta di una specie socievole, che vive in gruppi composti da maschi, femmine e cuccioli.

Gli adulti pesano tra i 20 e i 30 chili e possono arrivare a vivere fino a 20 anni.

Una caratteristica interessante di questo animale è che femmine e maschi hanno le corna di altezza praticamente uguale; tuttavia quelle delle femmine sono più sottili, crescono parallele e sono meno arcuate. La loro pelliccia è color terra, leggermente più rossa in estate.

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Fonte: Herrero J, Escudero E, Fernández de Luco D, García-González R. El sarrio pirenaico

In Italia è presente principalmente nelle province di Trento, Bolzano, Verona e in Piemonte, dove si concentra il 62% dell’intera popolazione italiana. Altre sottospecie di camoscio vivono in alcune montagne dell’Europa Centrale, nei Carpazi, nei Balcani, nel Caucaso e in Asia Minore.

È un animale esclusivamente erbivoro. Il periodo dell’accoppiamento va da novembre ai primi giorni di dicembre, e i cuccioli nascono principalmente nella seconda metà di maggio o ad inizio giugno.

La femmina partorisce un solo cucciolo alla volta e, molto raramente, dei gemelli.

Un animale adattato alla vita a grande altitudine

Il camoscio alpino si è evoluto per affrontare al meglio la vita in altitudine e le difficili arrampicate sul terreno sassoso delle Alpi. Il suo cuore è molto grande e può arrivare a 200 battiti al minuto. Inoltre i polmoni sono ampi e nel sangue sono presenti un alto numero di globuli rossi.

Questo significa che il camoscio alpino può prosperare tranquillamente nell’aria rarefatta dell’alta montagna, senza soffrire per la carenza di ossigeno.

Gli zoccoli sono perfetti per arrampicarsi sulle rocce: sono infatti composti da due dita. Esse hanno un bordo esterno più duro per aggrapparsi alle rocce, e un polpastrello più morbido che consente un maggiore attrito.

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Quanti camosci alpini ci sono in Italia?

Come molti altri animali, anche i camosci alpini hanno subito negli anni una riduzione della popolazione a causa della caccia e della perdita dell’habitat. Da diversi anni però delle politiche di protezione della specie hanno fatto sì che il loro numero sia tornato a crescere.

L’ultima stima, che è del 2008, calcolava il numero di camosci italiani in 124.000, con un netto aumento rispeto ai 100.000 del 1995. Anche il loro areale si sta ampliando, grazie alla loro introduzione in nuove zone, come ad esempio le Alpi orientali.

Insomma, buone notizie per questi animali e per chiunque voglia avventurarsi a osservarli mentre si arrampicano sulle montagne in cerca di cibo.

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Fonte dell’immagine principale | https://www.lacuniacha.es/


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