Conosciamo il solenodonte, il fossile vivente

Il solenodonte è un organismo pancronico che non è cambiato molto negli ultimi 60 milioni di anni e, inoltre, è uno dei pochi mammiferi velenosi che esiste sul pianeta
Conosciamo il solenodonte, il fossile vivente

Ultimo aggiornamento: 28 febbraio, 2019

Il solenodonte o almiquí  (Solenodon paradoxus) è un mammifero placentato dell’ordine  Soricomorpha,  ed è l’unico della famiglia Solenodontidae. E’ originario della Repubblica Dominicana e di Haiti, oltre che di Cuba.

Si tratta di una specie pancronica che non è cambiata quasi per niente da circa 60 milioni di anni. Sono esistite, inoltre, altre due specie che si sono estinte.

Questo animale appartiene alla stessa famiglia dei toporagni e dei topi, però è molto più grande di questi. Il suo nome scientifico, solenodonte, deriva dal fatto che possiede dei denti scanalati.

Caratteristiche e habitat del solenodonte

Il solenodonte è una specie nativa del continente americano che vive solo ai Caraibi, a Cuba, nella Repubblica Dominicana e ad Haiti. Vive generalmente nelle zone boscose, dove scava le sue tane o tunnel, tra le radici degli alberi, sotto le rocce o nei tronchi cavi.

Il mantello del solenodonte è marrone scuro o nero, mentre le spalle e il muso sono di colore bianco o giallo non molto intenso.

La coda, le zampe e la punta delle orecchie hanno poco pelo. La testa è caratterizzata da un muso lungo che sembra una piccola proboscide. I suoi occhi sono piccoli e brillanti.

Può arrivare a misurare circa 60 cm di lunghezza e pesare fino a 2 kg. Le sue zampe terminano con degli artigli su 5 dita molto forti, che utilizza per scavare. Possiede una lunga proboscide flessibile rotatoria con 40 denti, che sono abbastanza affilati e resistenti.

Solenodonte
Fonte: https://www.elnuevodia.com

 

Il solenodonte è più attivo di notte e dorme durante il giorno. E’ solitario e molto schivo. Il suo modo di muoversi è abbastanza peculiare, poiché cammina in modo impacciato e a zigzag, però con grande rapidità. Si tratta di una tattica per sfuggire ai predatori.

Il solenodonte emette dei suoni simili a quelli di altri animali quando ha paura. Questi sembrano dei versi di uccelli (gracchio) e servono a comunicare con i suoi simili.

La sua vista è pessima, infatti viene considerato quasi cieco, però ha un olfatto incredibilmente sviluppatoIn questo modo si orienta durante le sue passeggiate giornaliere.

Le femmine hanno due ghiandole mammarie ubicate molte vicino alla base della coda. Possiedono delle ghiandole nell’inguine e nelle ascelle, da dove fuoriesce un odore sgradevole che utilizzano per far fuggire i nemici.

E’ uno dei pochi mammiferi velenosi. Nel secondo incisivo, ad ogni lato della mandibola inferiore, è presente una scanalatura attaccata ad una ghiandola velenosa, da dove rilascia un veleno che usa per uccidere i suoi nemici e anche per riuscire ad accoppiarsi eliminando gli altri maschi.

Questa sostanza tossica non è mortale per l’essere umano, ma produce un odore sgradevole.

Alimentazione e riproduzione del solenodonte

Il solenodonte è un animale insettivoro. Tuttavia, mangia anche piccoli rettili, lombrichi, granchi, rane e frutta. Per ottenerli si avvale del suo olfatto e dei suoi artigli, con i quali scava o distrugge dei tronchi marci nei quali può trovare le sue prede.

I maschi si affrontano in scontri mortali per accoppiarsi con le femmine. Una volta terminato il periodo di gestazione, la femmina può avere due cucciolate all’anno e partorire fino a tre cuccioli, che pesano appena nati tra i 40 e i 55 grammi.

Quando dà alla luce tre piccoli ne sopravvivono solo due, poiché la madre ha solo due ghiandole mammarie. La madre allatta i piccoli per circa 75 giorni, che in questo periodo diventano indipendenti o rimangono nella tana materna per più tempo.

Solenodonte tra le foglie
Fonte: https://www.animalespeligroextincion.org

Conservazione del solenodonte

Il solenodonte viene catalogato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN) come una specie a rischio d’estinzioneCiò si deve maggiormente alla distruzione del suo habitat naturale e al suo basso tasso di riproduzione.

Sebbene queste siano le principali minacce attuali per questo animale, le specie introdotte nella loro area di distribuzione, come i cani, i furetti e altre, hanno contribuito alla sua diminuzione.


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  • Tuvey, S. T. (2008). “Continued survival of Hispaniolan solenodon Solenodon paradoxus in Haiti”. Oryx, XLII-4: 611-614.
  • Turvey, S. & Incháustegui, S. (2008). “Solenodon paradoxus”. Lista Roja de especies amenazadas de la UICN.

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