Medicina d'urgenza per gli animali: cure primarie e secondarie
Scritto e verificato la veterinaria Érica Terrón González
Tutte le fasi della medicina d’urgenza sono importanti per trattare con successo il paziente in condizioni critiche. Una volta determinata il grado di urgenza (con il metodo del triage) ed eseguita una prima valutazione del caso, si può passare alle cure primarie e secondarie.
La medicina d’urgenza è essenziale per capire come agire di fronte a un problema immediato che minaccia la vita di un animale. Se il triage permette di fare una classificazione tenendo conto del quadro clinico e della gravità delle lesioni, la valutazione iniziale consente di determinare se il paziente sia in condizioni più o meno stabili.
Ma qual è il procedimento da seguire? Sapete quali sono le cure primarie e secondarie di un pronto soccorso veterinario? Oggi vi diremo tutto quel che c’è da sapere sulla medicina d’urgenza per gli animali.
Medicina d’urgenza per animali da compagnia: cure primarie e secondarie
La valutazione serve a valutare il funzionamento dell’apparato respiratorio, del sistema cardiovascolare, del sistema nervoso centrale e dell’apparato urinario. In questo modo il veterinario può classificare il paziente come stabile o instabile. A questo punto, continua il processo di cura d’urgenza.
Cure primarie nella medicina d’urgenza per animali
Consistono principalmente in una valutazione più approfondita dei parametri fisici elencati nel precedente paragrafo. Ecco i parametri più importanti che devono essere monitorati.
Valutazione della respirazione toracica
La valutazione del corretto funzionamento del sistema respiratorio comprende assicurarsi che le vie aeree superiori non siano ostruite e che la mucosa respiratoria sia del giusto colore. In questa fase, si devono verificare anche la frequenza, il ritmo e la potenza del battito cardiaco.
Vengono auscultate la trachea e il torace; può essere eseguita una pulsossimetria, ovvero la valutazione del livello di saturazione del sangue attraverso un macchinario apposito.
In caso di ipossia, condizione per cui l’ossigeno non circola a dovere e che potrebbe causare gravi problemi al sistema nervoso, sarà necessario un intervento immediato.
Valutazione del corretto funzionamento del sistema cardiovascolare
La valutazione della perfusione nell’animale comprende i seguenti processi:
- Verifica del colore delle mucose.
- Test che valuta la circolazione e i livelli di disidratazione (il tempo di riempimento capillare).
- La temperatura corporea.
- Auscultazione del cuore.
- Controllo della frequenza cardiaca, del ritmo e della qualità del polso (attraverso le vene delle estremità, del collo, della testa o della coda).
I sintomi di una cattiva perfusione sono i seguenti:
- Mucose pallide o azzurrognole.
- Un tempo di riempimento capillare lungo o troppo rapido.
- Ritmo cardiaco o frequenza anomala.
Uno qualsiasi di questi sintomi giustifica la necessità di ricercare rapidamente la causa scatenante e di trovare il trattamento definitivo.
Valutazione del sistema nervoso centrale
Nel caso in cui l’animale presenti convulsioni, la mancata risposta agli stimoli o sia in coma, sarà necessario risalire rapidamente alla causa scatenante. In questi casi, agire rapidamente con il trattamento adeguato può fare la differenza tra la vita e la morte.
Esistono svariate cause responsabili di una disfunzione del sistema nervoso centrale, tra cui gli attacchi epilettici prolungati o l’ipoglicemia che, se non trattati immediatamente, possono arrivare a provocare danni irreversibili. Per questo è fondamentale identificare subito i sintomi di tali patologie.
D’altra parte, l’aumento della pressione intracranica può causare – tra le altre cose – stupor o coma. Questo aumento può avere origini diverse, dalle più convenzionali come un colpo o un ematoma, alle più gravi come un tumore o un’infezione, nel qual caso sarà richiesta una diagnosi più estesa.
Cure secondarie o specializzate nella medicina d’urgenza per animali
Una volta finalizzata la fase del triage e di valutazione iniziale (e superate le cure iniziali), bisognerà valutare la necessità di applicare ulteriori cure veterinarie. Una volta stabilizzate le condizioni che mettevano l’animale a rischio di morte, si può passare alle cure secondarie.
Questa fase prevede un esame completo e minuzioso che parte dall’analisi della storia clinica dell’animale, di cui sarà il proprietario a doversi occupare. Si raccomanda sempre di portare con sé un rapporto dettagliato dei principali eventi legati alla salute del vostro animale.
In secondo luogo, verrà eseguito un esame fisico completo, una valutazione della risposta alla terapia iniziale e qualsiasi ulteriore approfondimento richiesto. In questa fase può essere opportuno ricorrere alla diagnostica per immagine, attraverso radiografie, ecografia ecc.
È durante questa fase che si riuscirà ad ottenere un quadro diagnostico e terapeutico completo necessario a formulare una stima della prognosi e dei costi della visita.
L’importanza di procedere per fasi nella medicina d’urgenza per gli animali
Per riassumere, il primo soccorso è necessario per identificare le condizioni dell’animale in pericolo di vita e somministrare un trattamento immediato. Questa fase permette anche di valutare la stabilità o l’instabilità dei pazienti, così da sottoporli eventualmente a controlli più approfonditi e prevenire ulteriori complicazioni.
Una volta superate le cure primarie, è tempo di realizzare prove più specifiche. Il paziente ha scampato il pericolo di vita, per cui si possono svolgere analisi più lunghe e dettagliate. Le cure primarie e secondarie permettono, insieme, di porre fine all’emergenza sanitaria.
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- King L, Boag A. BSAVA manual of canine and feline emergency and critical care. 2nd ed.
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