La rabbia nei cani: cos'è, come curarla e prevenirla

La rabbia nei cani: cos'è, come curarla e prevenirla
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La rabbia era una delle malattie canine più comuni e letali del secolo scorso. Questo perché era altamente contagiosa e con un alto tasso di mortalità in specie diverse. Per la rapidità con cui poteva propagarsi, era considerata un vero e proprio problema di salute pubblica.

Nei paesi dell’Asia e dell’Africa è una vera e propria piaga. Si stima che circa 80 mila persone muoiano ogni anno a causa del contagio della rabbia canina.

Attualmente, in Europa e in America non esistono ceppi di contagio. Ciò si deve al fatto che i paesi maggiormente industrializzati, da tempo, portano avanti programmi di vaccinazione di massa gratuita sia per animali domestici che per gli esemplari randagi.

Storia e caratteristiche della rabbia nei cani

La rabbia nei cani è una malattia infettiva, virale e acuta. È considerata ad alto rischio di zoonosi, ovvero la possibilità di trasmissione da animali e umani, da parte della sanità pubblica. Ciò è dovuto al fatto che questa malattia è diffusa tra tutti i mammiferi, uomo compreso.

Da un punto di vista medico, la rabbia è causata da un virus appartenente alla famiglia Rhabdoviridae, del genere Lyssavirus di tipo 1.

un cane colpito da rabbia che abbaia

Il patogeno si moltiplica per primo nelle cellule muscolari. Successivamente, raggiunge neuroni e gangli nervosi. Si manifesta più acutamente nel sistema nervoso centrale e nel cervello, portando a un’encefalite acuta.

L’infezione da rabbia è particolarmente allarmante perché possiede un basso indice di cura. L’encefalite da rabbia, nella maggior parte dei casi, è letale al 100%.

Il virus può diffondersi in tutto il mondo, ovunque esistano mammiferi domestici e selvatici. In Europa e in America, la maggior parte dei casi diagnosticati negli esseri umani sono stati trasmessi da cani. Negli Stati Uniti, i pipistrelli sono i principali vettori della rabbia.

Il virus si deposita nella saliva dell’animale contaminato. Pertanto, la principale forma di trasmissione è attraverso morsi di animali infetti. In casi meno comuni, sono state osservate contaminazioni da contatto diretto di ferite cutanee, sempre attraverso la saliva di animali già affetti da rabbia.

Come riconoscere la rabbia nei cani?

La rabbia ha un periodo di incubazione che va dalle 3 alle 8 settimane negli animali. Ad ogni modo, questo intervallo può variare in base allo stato di salute di ciascun organismo.

Nell’uomo, i primi sintomi dell’infezione compaiono solitamente dopo 4 settimane.

1ª fase: Cambiamenti nel comportamento

Il primo stadio della rabbia coincide con cambiamenti evidenti nel comportamento dell’animale domestico. Di solito i cani malati sembrano più nervosi, spaventati o diffidenti. È comune che preferiscano stare da soli, perché diventano più sensibili agli stimoli esterni.

Un altro sintomo frequente è la febbre intermittente.

2ª fase: Furia

Ecco i sintomi più noti della rabbia nei cani. L’animale è permanentemente irritato e iperattivo. Può anche presentare comportamenti aggressivi inaspettatamente e mordere tutto ciò che trova. Nei casi meno comuni, l’animale appare disorientato e ha difficoltà di riconoscimento spaziale. Possono verificarsi persino convulsioni.

In questa fase occorre stare particolarmente attenti. È più probabile che il cane tenda a mordere, con il rischio di infezioni per esseri umani e altri animali da compagnia.

3ª fase – Paralisi

In questa fase terminale, il cane subisce la paralisi dei muscoli, testa e collo. Normalmente, l’animale cade in un coma profondo. L’avanzata della paralisi causa insufficienza respiratoria e cardiaca, portandolo alla morte. Tuttavia, la maggior parte degli animali infetti non raggiunge questo stadio.

Le statistiche veterinarie indicano che il tasso di mortalità raggiunge il 99% quando la malattia evolve oltre la seconda fase.

Pertanto, è essenziale portare immediatamente l’animale dal veterinario quando viene riconosciuto qualsiasi cambiamento nel suo comportamento. La diagnosi precoce può salvare la vita al vostro amico a quattro zampe, fermando l’inizio di una possibile epidemia.

Esiste un trattamento per la rabbia?

Non esiste un trattamento specifico per la rabbia, né per gli animali né per gli esseri umani. Ecco perché la prevenzione è la chiave quando si tratta di questa malattia.

Come prevenire la rabbia nei cani?

Se vi state domandando quale sia il modo migliore per prevenire la rabbia nei cani, la risposta è molto semplice. Gestire e allevare il vostro cane in modo responsabile. Ovvero mantenere aggiornate le vaccinazioni, effettuare le normali cure antiparassitarie e controllare sempre e comunque qualsiasi tipo di cambiamento nel suo modo di fare.

un bassotto con la rabbia curato dal veterinario

Nel caso in cui il vostro animale domestico venga morso da un altro animale, dovrete agire in fretta. Si consiglia di lavare immediatamente la ferita con acqua e sapone e portare il cane con urgenza dal veterinario.

Se un essere umano viene morso, anche in questo caso dovrete lavare la lesione con acqua e sapone. È essenziale recarsi subito al pronto soccorso. Il medico vi fornirà il trattamento appropriato. Di solito consiste in 1 dose di immunoglobulina antirabbica seguita da 4 dosi di vaccino.

La rabbia nei cani può minacciare seriamente la salute pubblica di animali e umani. Vaccinare il vostro animale domestico può salvare la sua vita, la vostra e quella delle persone che vi circondano.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.