Rettili o anfibi possono trasmettere la salmonellosi agli umani?

I rettili e gli anfibi sono portatori naturali dei batteri che provocano la salmonellosi. Negli ultimi decenni sono stati individuati diversi focolai di questa malattia legati alla loro presenza in casa.
Rettili o anfibi possono trasmettere la salmonellosi agli umani?

Ultimo aggiornamento: 28 ottobre, 2022

La salmonellosi è un’infezione trasmessa dai batteri del genere Salmonella. Alcuni di questi vivono naturalmente su rettili e anfibi. Quando si manipola qualsiasi specie esotica, soprattutto quelle selvatiche, bisogna utilizzare qualche precauzione in più.

Uno stesso animale può ospitare nel suo organismo diversi ceppi di Salmonella. Fortunatamente, questo genere è suscettibile alla maggior parte dei disinfettanti così come al calore. Prendendo le dovute precauzioni nel toccare rettili e anfibi, quindi, è comunque possibile evitare il contagio. Scopriamo di più sui rischi di prendere la salmonellosi dai rettili o da anfibi esotici.

Rettili e anfibi esotici possono trasmettere la salmonellosi?

La Salmonella si trova all’interno dell’intestino dei rettili infetti – anche quando non presentano sintomi – e si trasmette principalmente per via oro-fecale, già che i microorganismi potenzialmente patogeni vengono espulsi in maniera continua o intermittente attraverso le feci dell’animale infetto.

Un rettile o un anfibio può contrarre la Salmonella attraverso le feci di un altro rettile o attraverso cibo, acqua e altri elementi contaminati. D’altra parte, la Salmonella arriva all’uomo tramite il contatto diretto con il rettile o l’anfibio, oppure attraverso un oggetto contaminato da feci, acqua o alimenti infetti.

Questo tipo di batterio può sopravvivere per lunghi periodi nell’ambiente, soprattutto in climi caldi e umidi, come sono di norma i terrari di rettili e anfibi. Può permanervi al suo interno anche dopo che l’animale non ci vive più. La carica batterica può restare per un periodo persino sugli strumenti utilizzati per la pulizia o l’alimentazione.

Batterio della salmonellosi presente in rettili e anfibi.

La salmonellosi negli umani

Una volta che si è stati contagiati con la Salmonella, i primi sintomi possono apparire tra le 6 e le 76 ore successive al contatto. Questi possono durare da 24 ore a 12 giorni. Il principale sintomo della salmonellosi è la gastroenteriti, che può presentarsi con diversi gradi di gravità. L’infezione può essere anche asintomatica.

Con la gastroenteriti tipica da salmonellosi, appariranno altri sintomi associati. Ad esempio:

  • Nausea e vomito.
  • Dolore addominale.
  • Diarrea.
  • Cefalea.
  • Febbre e brividi.
  • Mialgia (dolore muscolare).

In molti casi i sintomi spariscono spontaneamente dopo 1-7 giorni, ma l’infezione può presentarsi in forma più grave nelle persone molto giovani, anziane o immunodepresse. Ad ogni modo, di rado diventa mortale.

Il trattamento per la salmonellosi trasmessa da rettili o anfibi consiste nell’assunzione di diversi tipi di antibiotici, a seconda di quanto è resistente il ceppo batterico contratto. Se siete proprietari di un rettile o di un anfibio e iniziate ad avvertire i sintomi sopra descritti, recatevi quanto prima dal medico dandogli informazioni precise sul vostro animale. Lui saprà trovare la diagnosi e il trattamento adeguato.

Come prevenire la salmonellosi

Non esiste un vaccino per prevenire la malattia, ma esistono una serie di raccomandazioni da seguire per non contrarre il batterio attraverso il vostro anfibio o rettile domestico. Ecco di seguito una lista con i consigli più importanti per restare al sicuro senza dover rinunciare al vostro animale:

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone – e frequentemente – dopo aver toccato il rettile o la sua gabbia.
  • Cambiarsi i vestiti dopo aver avuto un contatto con questi animali, specialmente se si avranno incontri con bambini piccoli – particolarmente inclini a complicanze -, con anziani o persone immunodepresse.
  • Evitate di mangiare, bere o fumare mentre avete in mano il rettile o i suoi recinti.
  • Non permettere ai rettili di muoversi liberamente per casa.
  • Mantenere il terrario lontano dalla cucina e altre aree in cui si prepara il cibo.
  • Non utilizzare il lavandino della cucina per lavare i rettili o pulire i loro piatti, terrari o accessori. Se lo usate a questo scopo, assicuratevi di disinfettarlo con cura subito dopo.
  • Per quanto suoni scontato, non baciate il vostro rettile o anfibio e non condividete con lui il cibo.

Si può prendere la salmonellosi dai rettili o anfibi esotici?

Per precauzione, è sempre bene presumere che i rettili e gli anfibi che abbiamo in casa possono trasportare la  Salmonella, motivo per cui si raccomanda di seguire le raccomandazioni sopra esposte. Esistono casi documentati di presenza del batterio in tartarughe, lucertole, iguane, serpenti, camaleonti, rane, salamandre e altri anfibi.

Ad ogni modo, la malattia in questi animali è relativamente rara, con sintomi visibili solo se l’animale è sotto stress o già malato. Inoltre, il periodo di incubazione è molto variabile.

Esistono dei test appositi per individuare la Salmonella in questi animali; consultate un veterinario di specie esotiche se volete togliervi ogni dubbio. Nei rettili è altamente sconsigliato il trattamento con antibiotici, che potrebbe peggiorare il quadro clinico dell’animale malato.

Iguana su ramo.

Nella maggior parte dei casi il batterio presente nell’animale non può essere eliminato, pertanto è possibile soltanto prevenire l’apparizione di patologie cliniche ed evitare la trasmissione del batterio agli esseri umani. Una buona igiene e la riduzione al minimo dello stress nell’animale sono fattori fondamentali per garantirne la buona salute.


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  • Centros para el Control y la Prevención de Enfermedades. Cuidado con los reptiles y anfibios como mascotas.
  • The Center for Food Security and Public Health. Salmonelosis asociada a los reptiles, 2013.

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