Sfatiamo alcuni miti sui gatti

Sfatiamo alcuni miti sui gatti

Ultimo aggiornamento: 09 dicembre, 2015

Ciascuno di noi ha un conoscente a cui non piacciono i gatti. Eppure, ci sono persone che arrivano a sviluppare una vera e propria fobia nei confronti di questi animali, basata principalmente su dei miti privi di grandi fondamenta. Vediamone alcuni insieme!

È pur vero che tutti hanno il diritto di esprimere i propri gusti. Ciò che è ingiusto, è disprezzare un animale o i suoi padroni a causa delle proprie preferenze. Il rimedio migliore contro i pregiudizi è l’informazione, ed è per questo che oggi sfateremo alcuni falsi miti: così facendo vi consentiremo, per lo meno, di avere un’opinione più fondata.

Abbandonano i loro padroni alla prima occasione

È facile sentir parlare della credenza per cui i gatti “se ne vanno” e abbandonano i loro padroni. Ma la veridicità di questo fenomeno non è legata a un semplice desiderio dell’animale, bensì a qualcosa di molto più profondo.

A differenza dei cani, i gatti sono più inclini ad esplorare lo spazio circostante in maniera indipendente, e per questo capita spesso che si disorientino e si perdano, o che siano vittime di incidenti durante una delle loro escursioni. Perciò, se il vostro gatto non rientra in casa da un giorno, andate a cercarlo! Potrebbe non essere riuscito a trovare la strada di casa, o essere spaventato o ferito.

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Un altro motivo che porta il gatto ad uscire può essere legato al fatto che non stia ricevendo una corretta alimentazione, che il padrone lo maltratti o che abbia trovato una migliore fonte di alimentazione. In ogni caso, uno dei principali motivi delle escursioni dei gatti è quello di andare in cerca di cibo. Di fatti, se il vostro gatto è solito portarvi gli animali che ha cacciato personalmente, vuol dire che non vi considera capaci di badare a voi stessi e sta cercando di alimentarvi.

Non gli interessa se il loro padrone torna o va via

Questo non è del tutto corretto. Sebbene sia vero che i gatti non badano troppo alle abitudini del loro proprietario di uscire e rientrare in casa, ne sono sì consapevoli, e alle volte escono a salutarlo. Succede spesso che il gatto saluti il suo padrone al rientro a casa da un’escursione strofinando il suo corpo contro di lui, miagolando o persino leccandolo.

È stato dimostrato che i gatti riconoscono la voce del loro padrone e reagiscono ad essa muovendo le orecchie o il muso; tuttavia, non essendo totalmente dipendenti da noi come lo sono invece i cani, è facile cadere nell’errore di interpretare il loro modo di dimostrare affetto come una forma di disinteressamento.

Non sono affettuosi

Uno dei miti più comuni sui gatti è che non siano animali affettuosi. Tutto il contrario! I gatti possono arrivare ad essere estremamente amorevoli, basta sapere che il loro modo di dimostrare affetto è un tantino differente.

Per esempio, i gatti sono soliti riposare nei luoghi dove passate del tempo seduti o sdraiati, come il letto o la vostra poltrona preferita. Ciò è dovuto al fatto che quei luoghi sono impregnati del vostro odore, e il vostro gatto si sentirà al sicuro e rincuorato da questo profumo.

Approfittano molto della compagnia del loro padrone, ma solo se sentono che i loro spazi vengono rispettati. Il gatto cercherà affetto tutte le volte che lo vorrà, e ne darà quando lo considererà necessario. Capire le necessità di spazio e di affettività dei felini è fondamentale per tessere con loro dei buoni rapporti.

Un’altra maniera di dimostrare affetto da parte dei gatti è quella di lavare il loro padrone, vale a dire leccandolo. Quando un gatto vi lecca, significa che vi considera al suo stesso piano, che vi rispetta e vi apprezza: un gatto non avrebbe mai un tipo di contatto simile con un animale che non considera suo pari.

Allo stesso tempo, un felino che si lascia toccare o che si addormenta accanto a voi è un felino che vi sta dimostrando fiducia. Altrimenti non vi consentirebbe di toccarlo, manterrebbe le distanze e starebbe sempre all’erta.

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Mordono e sono aggressivi

La tendenza dei gatti a mordere è dovuta a svariati fattori, non sempre legati all’aggressività. Ad esempio, un morso può voler dire dominio: il gatto sta cercando di dimostrare la sua superiorità su di voi o su altri animali che considera uguali o inferiori a lui su base gerarchica.

Esistono anche i cosiddetti “morsi d’affetto”, soprattutto mentre lo state accarezzando o state giocando con lui. Questo fenomeno è dovuto al fatto che il loro sistema viene stimolato in maniera eccessiva, proprio come succede nei confronti di altri gatti durante il gioco o l’accoppiamento.

Un’altra ragione che porta i gatti a mordere è per segnalare che non vogliono altre carezze: sarà il gatto a comunicarvi quando vuole essere coccolato, così come vi indicherà, per l’appunto con i morsi, la durata di queste sessioni.

Cosa ve ne pare di questi miti sui gatti? Sicuramente adesso la pensate in maniera differente!

Immagine gentile cortesia di Felipe Zamora.


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