Storie di fedeltà e coraggio che vi commuoveranno

Storie di fedeltà e coraggio che vi commuoveranno

Ultimo aggiornamento: 25 giugno, 2015

I cani sono animali fedeli e leali: compagni e guardiani che, con coraggio e dedizione, restano sempre al nostro fianco quando ne abbiamo bisogno. Grazie alla loro intrepidezza e al valore dimostrato in certe occasioni, alcuni di loro sono diventati cani molto famosi: eroi per caso che sono passati alla storia per la lealtà e l’amore nei confronti del loro padrone.

Di seguito vi racconteremo le storie di due cani che hanno dimostrato di avere fegato e molta forza. La prima storia parla di un atletico Retriever che, grazie alla sua prontezza, ha salvato più di una ventina di persone che stavano rischiando di affogare nelle profonde acque di un fiume. La seconda racconta, invece, la vita di un simpatico San Bernardo che si è reso famoso durante la Seconda Guerra Mondiale. Pronti, dunque, per conoscere queste due belle storie di fedeltà e coraggio?

Jack di Swansea

labrador retriever

Il coraggio è una delle virtù che da sempre hanno caratterizzato i cani e la storia di Jack ne è senz’altro un esempio. Durante gli anni trenta viveva in Galles, con il suo padrone, un cane di nome Jack, un Retriever nero: fin qui, niente di strano. Nessuno immaginava che durante un pomeriggio di giugno del 1931 la sua vita sarebbe uscita dall’anonimato…

Quel sabato Jack si trovava nei pressi del fiume Swansea, schiacciando un pisolino, quando alcune grida lo svegliarono. In allerta, si guardò intorno e si accorse immediatamente che le richieste d’aiuto provenivano dal fiume: qualcuno stava affogando.

Senza perdere tempo, Jack si tuffò in acqua per salvare il malcapitato, che in quel caso era un bambino: una volta afferrato saldamente il suo corpo, lo portò fino a riva, salvandogli così la vita. Ma questa non fu la sua unica prodezza: poche settimane dopo, questo cane valoroso salvò un altro nuotatore che si trovava in pericolo. E, più tardi, un altro e un altro ancora…Durante l’intero decennio vennero registrati almeno ventisette salvataggi da parte di Jack, in uno dei fiumi più pericolosi della zona. Per il coraggio dimostrato, Jack venne decorato dalle autorità locali di Swansea con una medaglia d’argento e ricevette addirittura una coppa dal sindaco di Londra.

Il nostro eroe morì nell’ottobre del 1937, dopo aver ingerito del veleno per topi. Sulla sua tomba, che si trova sulla passeggiata marina di Swansea, vicino al St. Helen Rugby Ground, è stato eretto un monumento in memoria del suo valore. Nel 2000 Jack è stato insignito con il titolo di “Cane del secolo” da un gruppo di associazioni che addestrano cani da compagnia al salvataggio in acqua.

Bamse

san bernardo

Bamse fu un cane San Bernardo che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trasformò nel simbolo della libertà del popolo norvegese.  La storia di questo animale comincia nella città di Oslo, quando venne comprato dal capitano della baleniera norvegese Thorodd. Hafto, il capitano, portò Bamse con sé, a bordo della Thorodd, la nave su cui sarebbe iniziata la sua avventura.

All’inizio della seconda guerra mondiale, la Thorodd venne reclutata dalla Reale Marina Norvegese per svolgere servizio come pattugliatore costiero. A seguito dell’invasione nazista della Norvegia, nell’aprile del 1940, la Thorodd si trovò a combattere contro i tedeschi, occupandosi anche di trasportare i prigionieri di guerra. Bamse passò alla storia perché durante il periodo in cui visse a bordo della Thorodd fece di tutto per sollevare il morale di tutto l’equipaggio. Raccontano che, durante la battaglia, si metteva dritto sulle zampe posteriori, sulla torretta, ed indossava persino un casco che i marinai avevano fatto su misura per lui.

Gli atti eroici di questo San Bernardo includono centinaia di aneddoti come, ad esempio, l’assalto ad un’uomo che aveva cercato di uccidere un giovane capitano. Tuttavia Bamse fu anche un gran mediatore di conflitti, riuscendo a appianare le differenze che certe volte, inevitabilmente, sorgevano tra i membri dell’equipaggio. Si racconta che, durante le risse, Bamse interveniva per porre fine al litigio, mettendo le sue zampe sulle spalle dei suoi compagni, tranquillizzando così gli animi accesi.

Bamse morì nel luglio del 1944, nella città di Montrose, a causa di un’insufficienza cardiaca. Venne sepolto con gli onori militari e ogni dieci anni la Reale Marina Norvegese organizza una cerimonia in suo ricordo. In questa stessa città è stato eretto un monumento alla sua memoria.

Dopo la sua morte gli è stato concesso il titolo postumo Norges Hundeorden, per i servizi prestati in guerra e, nel 2006, è stato insignito con la medaglia d’oro PDSA al valore e alla dedizione al lavoro. È l’unico cane della Seconda Guerra Mondiale ad aver ricevuto questa decorazione; su Bamse, inoltre, sono stati scritti vari libri che raccontano la sua storia e in Norvegia viene ricordato da tutti con grande affetto.


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