Tombe di animali: scoperta quella di una scimmia di 4.000 anni fa

Le tombe di animali sono in grado di risvegliare l'interesse di molte persone, in particolar modo quelle più antiche, in grado di farci sapere quali animali convivevano con i nostri antenati.
Tombe di animali: scoperta quella di una scimmia di 4.000 anni fa
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Nel corso della storia, le tombe di animali si sono avvicendate in numerose civiltà, cosa che ci dimostra il rispetto e l’interesse che le popolazioni antiche dimostravano nei confronti degli animali, perfino per quelli domestici. L’ultima scoperta di questo genere è decisamente sorprendente, perché si tratta di un macaco vecchio di 4.000 anni, seppellito in Iran.

Tombe di animali

Da millenni, la nostra specie sente il bisogno di celebrare riti associati alla morte, probabilmente per consentirci di andare incontro più facilmente alla fine della nostra vita.

I riti funebri come le sepolture sono un fenomeno comune in tutte le culture umane; inoltre, sono numerose le civiltà che praticano il seppellimento di animali, come facevano gli antichi Egizi. Non deve sorprenderci, quindi, imbatterci in tombe di animali come quella di cui ci occupiamo in questo articolo.

Il ritrovamento di queste tombe di animali è avvenuto nel sito archeologico di Shahr-i Sokhta, noto come la “Città Bruciata”. Questo antico giacimento risale all’Età del Bronzo e si trova nell’attuale Iran. Per quanto abbia già riservato un gran numero di sorprese nell’ambiente dell’archeologia, pochi si aspettavano di trovare tombe di animali così insoliti come un macaco rhesus (Macaca mulatta).

Tombe di animali: macaco rhesus.

In particolare, generalmente le tombe di animali di questa città contengono capre o cani; di conseguenza, il ritrovamento di un macaco giovane, morto all’età di cinque anni, non può evitare di attirare la nostra attenzione.

L’aspetto più misterioso consiste nel fatto che le pratiche funerarie adottate assomigliano molto a quelle che venivano utilizzate in questa stessa città per seppellire i bambini umani. L’animale, infatti, era stato sepolto insieme a un’anfora, in una tomba semplice.

Curiosamente, è stato osservato che il femore dell’animale presentava una calcificazione distrofica, una malattia probabilmente dovuta alle cattive condizioni della sua vita in cattività. Inoltre, questi animali vivono nel sud dell’Asia e, di conseguenza, per fungere da animali domestici di una persona di rango elevato dovevano necessariamente venire importati.

I macachi rhesus

I macachi rhesus sono animali molto curiosi. Questi animali, infatti, uno dei quali è comparso in questa tomba plurimillenaria, sono dei primati del Vecchio Mondo che vivevano in vari paesi del sud dell’Asia, come la Cina e l’India.

Questi macachi pesano approssimativamente cinque chilogrammi e raggiungono un’altezza di circa 60 centimetri. Possiedono una pelliccia le cui tonalità vanno dal grigio al marrone e possono arrivare a vivere più di 25 anni in cattività.

Esemplare di Macaca mulatta.

Questi animali hanno stabilito numerosi rapporti con la nostra specie. Non solo sono comuni in numerose città del nord dell’India, ma il fattore Rh del nostro gruppo sanguigno riceve il proprio nome da questi animali, nei quali è stato identificato per la prima volta.

Si tratta di una delle specie che ha dimostrato maggior rilievo nell’ambito della ricerca: dai crudeli studi sull’attaccamento di Harlow ai programmi della NASA, oltre alla clonazione, come è accaduto alla pecora Dolly.

Un aspetto curioso che riguarda questa specie è il fatto che la maggior parte degli studi sul comportamento naturale dei suoi esemplari non sono stati condotti all’interno del loro habitat.

Sono infatti originari del’Asia; ciononostante, esiste una popolazione di macaco rhesus su un’isola di Portorico, presente per ragioni di ricerca. Chi avrebbe mai pensato che le tombe di animali potessero raccontare storie così curiose?


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  • Minniti, C., & Sajjadi, S. M. S. New data on non‐human primates from the ancient Near East: the recent discovery of a rhesus macaque burial at Shahr‐i Sokhta (Iran). International Journal of Osteoarchaeology.


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