Una nuova specie di orango: scopriamola assieme

Una nuova specie di orango: scopriamola assieme
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Sembra incredibile, ma ancora oggi l’uomo continua a scoprire nuove specie animali. Questa volta la scoperta riguarda un essere vivente molto vicino alla specie umana: l’orango. Assieme allo scimpanzé e al gorilla, questo primate condivide oltre il 99% del codice genetico dell’Homo Sapiens Sapiens.

La notizia è ancora più interessante se considerate il fatto che, in generale, la maggior parte dei ritrovamenti recenti interessa, per lo più, insetti o altri piccoli animali.

Era da quasi un secolo che ciò non avveniva per i cosiddetti grandi primati. In particolare, fu nel 1929 quando venne scoperta una sottospecie di bonobo. Grazie a questo nuovo tassello che la scienza ha aggiunto alla storia naturale, adesso il numero delle grandi scimmie sale a 7.

Tapanuli, una nuova specie di orango

Questa nuova specie di orango è stata avvistata sull’isola di Sumatra, in Indonesia, ed è stata chiamata Tapanuli (Pongo tapanuliensis). Sebbene la sua popolazione sia stimata in circa 800 individui, è in pericolo di estinzione. In precedenza, il genere orango era formato solo da due specie: l’orangutan di Sumatra e quello del Borneo, che include altre diverse sottospecie.

Questa popolazione di oranghi è stata scoperta molto tempo fa dagli scienziati australiani, ma le differenze con gli esemplari più noti sono difficili da dimostrare. Le differenze tra i Pongo e i cugini Tapanuliensis cominciarono ad affiorare misurando i crani di alcuni esemplari morti.

Soltanto grazie ad un’analisi genetica, realizzata su 37 oranghi selvatici, è stato possibile dimostrare definitivamente che il Tapanuli si è sviluppato fuori dalla razza orango già a partire da 10 mila anni fa.

Va ricordato che la principale minaccia degli oranghi è la deforestazione. In Indonesia, dagli Anni 50, è andato perduto un territorio equivalente a quello di Regno Unito e Spagna uniti assieme.

La ragione principale di questa deforestazione sono le piantagioni di palma da olio, che fanno gola all’industria alimentare per via dell’uso di questo prodotto in molti alimenti, come merendine, creme da spalmare e via dicendo.

Già si conosceva l’esistenza del Tapanuli in Indonesia, una famiglia vicina a quella del Pongo. La genetica ha dimostrato che si tratta di un nuovo tipo di grande primate che vive in maniera isolata da circa diecimila anni.

Deforestazione in nome dell’olio di palma

L’olio di palma è un olio vegetale che appare in centinaia di prodotti, come creme al cacao, pasticcini industriali, cioccolatini, alimenti processati, ecc. Si stima che la maggior parte della produzione di olio di palma stia causando la deforestazione di aree con una significativa biodiversità. Si calcola che, in tutto il mondo, la produzione interessi il lavoro su terreni così vasti da occupare 90 campi di calcio ogni ora.

Per piantare la palma, la foresta deve essere bruciata e sta diventando sempre più scarsa. Solo nel 2015, quasi due milioni di ettari sono stati bruciati per soddisfare il consumo di palma nel mercato alimentare.

Questo non riguarda solo gli oranghi, ma anche altre specie, come l’elefante asiatico o la tigre di Sumatra, strettamente legate a queste foreste tropicali.

Nel 2015, sono stati bruciati quasi due milioni di ettari  di foresta, per soddisfare il consumo di palma in Occidente. E i “nuovi oranghi” Tapanuli sono oggi a rischio di estinzione.

E’ troppo tardi per salvare il Tapanuli?

Gli oranghi sono una delle specie più intelligenti del regno animale. Come gli scimpanzé, sono in grado di imparare e utilizzare il linguaggio dei segni per comunicare. Sono capaci di comprendere concetti come la morte o di utilizzare e creare nuovi utensili.

Il caso più famoso fu quello di Chantek, un orangutan dello zoo di Atlanta che era in grado di capire l’inglese parlato e comunicare fluentemente attraverso il linguaggio dei segni.

Questa nuova specie di orango aumenta l’enorme ricchezza e biodiversità della natura nel sud-est asiatico, ma indica anche quali possono essere le conseguenze derivanti dagli interessi economici dell’essere umano.

E’ troppo tardi per salvare i Tapanuli? Sfortunatamente, gli scienziati avvertono che questa specie è particolarmente vulnerabile, e quindi le misure per preservare l’habitat degli oranghi dovrebbero essere intensificate.

Il problema è che spesso l’uomo scopre nuove specie dopo la loro estinzione, grazie a fossili e resti. Nel caso del Tapanuli, ciò è successo in un momento in cui è ancora possibile porre rimedio ai nostri errori e salvarlo.

Attualmente sull’isola di Sumatra vivono meno di mille esemplari di orango Tapanuli. L’essere umano ha il dovere e il compito di agire in fretta per salvare questa nuova specie di orango che, ancora una volta, sottolinea il profondo legame tra uomo e natura.


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