Come calmare il pianto notturno di un cucciolo
Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García
Saper calmare il pianto di un cucciolo è fondamentale per sapersi prendere cura al meglio del nuovo membro della famiglia, senza quindi perdere nemmeno una notte di sonno.
Per questo, nell’articolo di oggi vedremo 8 consigli per aiutarvi a prevenire e controllare le insicurezze del vostro cucciolo nel suo nuovo ambiente domestico.
1. Rispettare l’età dello svezzamento
Molto spesso, nel mercato della compravendita di animali, non viene rispettata la giusta età dello svezzamento. I cuccioli vengono prematuramente separati dalle madri quando hanno appena 30 giorni di vita, quando per natura dovrebbero restare con loro almeno fino ai 2 o 3 mesi.
Questa pratica ha delle gravi conseguenze sull’equilibrio fisico ed emotivo del cucciolo. Da una parte, l’animale non riceve i nutrienti e gli anticorpi necessari per un completo sviluppo del suo sistema immunitario. Questo vuol dire renderlo vulnerabile alle infezioni virali e ai parassiti intestinali.
Fonte: Hugo A. Quintero G.
Dall’altra parte, invece, il cucciolo si sente insicuro a causa della brusca separazione dalla madre. Per questo rischia di mostrarsi ansioso o spaventato davanti ad un radicale cambiamento di ambiente.
Quando si decide di comprare un cane di razza, bisogna scegliere bene. L’ideale è trovare uno stabilimento responsabile che rispetti uno svezzamento di minimo 45 o 60 giorni.
In caso di adozione, il rifugio per animali dovrà essere in grado di fornirvi l’età dell’animale. Se si tratta di un cucciolo sotto i due mesi di vita, è importante consultare un veterinario per conoscere la giusta alimentazione.
2. Consultate il veterinario e fate le analisi
La causa principale dei pianti notturni del cucciolo è la sua insicurezza. Ma è comunque importante saper prevenire anche un’eventuale causa organica.
I cuccioli sono soliti avere un sistema immunologico vulnerabile, e spesso sono maggiormente esposti a coliche o crampi durante la fase di sviluppo. Il veterinario esaminerà l’animale e vi raccomanderà le analisi adeguate a cui sottoporlo per verificarne il suo stato di salute.
In caso di animali recuperati dalla strada, la verifica del quadro clinico è ancora più importante. La maggior parte dei cuccioli abbandonati entrano in contatto con molti microorganismi potenzialmente patogeni.
3. Vaccinazione e vermifugazione
Un cucciolo deve essere fornito di libretto sanitario, comprendente la carta di vaccinazione e quella di vermifugazione. È infatti importante verificare che queste procedure siano state eseguite, e che ci sia la firma di un veterinario a certificarle. La stessa cosa vale per i cani adottati in un rifugio.
Nel caso abbiate preso un cane recuperato dalla strada, è fondamentale portarlo subito da un veterinario per effettuare le pratiche di medicina preventive.
4. Preparare l’ambiente casalingo
Condizionare l’ambiente è una misura fondamentale per prevenire e poter calmare il pianto di un cucciolo. Quando si decide di comprare o adottare un amico a quattro zampe, è importante predisporre al meglio l’ambiente casalingo per il suo arrivo.
La prima cosa da fare è climatizzare l’ambiente. I cuccioli non sono ancora capaci di regolare la loro temperatura corporea. Si raccomanda quindi di tenere una temperatura compresa tra i 20 e i 24 gradi, ed evitare l’esposizione diretta alla luce solare e all’umidità.
Ci sarà poi bisogno di una cuccia, di un abbeveratoio e di una ciotola per il cibo appropriate alle dimensioni dell’animale. È anche importante riservare a questi oggetti uno spazio pulito e tranquillo.
Sebbene in presenza di un cucciolo la pulizia della casa debba essere rafforzata, non si raccomanda l’utilizzo eccessivo di prodotti chimici. Soprattutto in prossimità degli spazi a lui dedicati. Il piccolo organismo dei cuccioli potrebbe infatti rischiare un’intossicazione o la contrazione di processi allergici.
5. Adattamento graduale
L’adattamento è un processo che si sviluppa su ritmi diversi a seconda dell’animale. Non va obbligato il cucciolo a interagire con l’ambiente, con altre persone o animali. Quando si sentirà sicuro, lo farà di sua iniziativa.
Quello che si può fare è contribuire affinché il cucciolo si senta incentivato ad esplorare il nuovo ambiente. Offritegli giocattoli, invitatelo a esplorare con piccoli pezzi di cibo e accarezzatelo semplicemente.
Si consiglia di portare il cucciolo nella nuova casa per la prima volta di mattina. L’oscurità della notte potrebbe aumentare le sue insicurezze in presenza di un ambiente a lui sconosciuto.
6. Simulare la presenza della madre
Quasi tutti i cuccioli piangono per la separazione repentina dalla madre. Per questo, per calmare il pianto di un cucciolo, potete simulare la presenza della madre.
Una buona pratica per tranquillizzare l’animale durante le sue prime notti consiste semplicemente nell’offrirgli un oggetto che abbia l’odore della madre. Questo non sempre è possibile, ma sarà sicuramente molto efficace.
Un altro trucco è quello di lasciare un orologio a lancette vicino alla sua cuccia. Il cucciolo assocerà il “tic tac” dell’orologio al battito del cuore della madre. Questo gli permetterà di passare una notte di sonno più serena.
7. Utilizzare feromoni
Un’altra tecnica per calmare il pianto notturno di un cucciolo è la somministrazione diretta o indiretta di feromoni.
A tal proposito, un’opzione non invasiva è l’utilizzo di diffusori di feromoni. Si tratta di piccoli apparecchi in grado di spruzzare nell’aria lievi dosi di questi ormoni sintetizzati. Questi generano nell’animale sicurezza.
8. Contenere la voglia di consolare il pianto di un cucciolo
Se si accudisce immediatamente il cucciolo quando comincia a piangere, il pianto rischia di diventare una sgradevole routine.
Una volta appurato che il pianto non sia dovuto a malattie o a condizionamenti dell’ambiente, è importante contenere il desiderio di consolare l’animale. Può sembrare crudele, ma è l’inizio di un’educazione che stabilisca un corretto codice di convivenza sociale.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.