Come alimentare un gatto anziano

Come alimentare un gatto anziano

Ultimo aggiornamento: 28 maggio, 2016

Le esigenze nutrizionali degli animali domestici cambiano nel corso degli anni. Oggi vi consigliamo come nutrire i gatti più anziani ed offrire loro una vita lunga e di buona qualità.

Alimentazione: un elemento importante per il gatto anziano

gatto-che-mangia-dalla-scatoletta

I gatti trascorrono circa il 40% della loro vita nella cosiddetta “terza età”. In genere, a partire dagli 8-10 anni, cominciano ad essere meno attivi e presentano un metabolismo più lento.

Necessitando di meno calorie, i nostri piccoli amici devono seguire una dieta che fornisca loro proteine di qualità e che sia facile da digerire. 

Se il vostro micio sta diventando anziano, chiedete al veterinario, o ad uno specialista in nutrizione animale, quale sia il modo migliore per alimentarlo.

La dieta adatta aiuterà il gatto anziano ad avere meno problemi di salute, una migliore qualità della vita e longevità.

La dieta ideale per i gatti anziani

Per essere ben nutriti e godere di buona salute, i gatti in età avanzata devono assumere cibi – industriali o caserecci – che contengano:

  • Pochi grassi.
  • Proteine di alta qualità e con bassa concentrazione di fosforo, per proteggere i reni.
  • Carboidrati facilmente digeribili come fonte di energia.
  • Sali minerali essenziali per la salute delle articolazioni.
  • Vitamine per rafforzare il sistema immunitario, in particolare la vitamina E.
  • Meno calorie per prevenire il sovrappeso.

Fattori da considerare quando si alimenta un gatto anziano

Occorre considerare che man mano che invecchiano, i nostri amici felini perdono in parte il senso dell’olfatto e del gusto. Inoltre, fanno più fatica a masticare, soprattutto se non hanno più tutti i denti o hanno le gengive infiammate. Pertanto, sarà bene:

  • Tagliare gli alimenti in pezzi più piccoli e teneri.
  • Stuzzicare il loro appetito con cibo particolarmente gradito.
  • Inumidire il cibo con acqua tiepida: oltre ad essere più morbido, sprigionerà più aroma.
  • “Condire” i loro pasti, ad esempio con l’olio delle sardine in scatola.

Ricordate, inoltre, che è meglio alimentare i gatti anziani più volte nel corso della giornata, ma con piccole quantità di cibo.

Altri consigli

I gatti sono animali abitudinari, quindi l’ideale è farli mangiare sempre alla stessa ora e nello stesso posto. 

Altri accorgimenti importanti:

  • Mettete il loro cibo in contenitori puliti e, se possibile, di acciaio inossidabile.
  • Tenete le ciotole lontano dalla lettiera.
  • Non conservate in frigorifero una scatoletta aperta di cibo umido per più di 24 ore.
  • Il cibo deve essere conservato in un luogo asciutto e pulito, all’interno di un contenitore ermetico.

Obesità e perdita di peso nei gatti anziani

Come abbiamo già detto, man mano che invecchiano, i gatti diventano meno attivi e tendono a mettere su peso.

È fondamentale, quindi, evitare che i gatti diventino obesi, correndo un maggiore rischio di sviluppare vari problemi di salute. Ad esempio:

  • Diabete
  • Disturbi cardiaci e respiratori
  • Calcoli alla vescica
  • Artrite

A volte, invece, il gatto dimagrisce con il passare degli anni, soprattutto se non è più in grado di assimilare tutte le sostanze nutritive contenute nel cibo. Anche in questo caso, chiedete consiglio ad uno specialista circa la dieta più adatta per un gatto anziano.

Il cibo come alleato della salute

gatto che mastica

Affinché il vostro micio possa vivere la sua terza età nel migliore dei modi, dovete fare in modo, quindi, che il cibo diventi il migliore alleato per la sua salute.

Se agli acciacchi tipici della vecchiaia vanno a sommarsi altre malattie, come un problema renale o l’artrosi, dovrete prestare ancora più attenzione alla sua dieta, in accordo con le indicazioni del veterinario.

Così facendo, aiuterete il gatto a stare in forma in questa delicata fase della vita, fase in cui ha più che mai bisogno di attenzione e di grandi dosi di affetto.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.