Avete un gatto e non capite il suo linguaggio? Sapevate che il tono della sua voce, la posizione delle orecchie e il movimento della coda possono rivelare i suoi sentimenti e le sue intenzioni? Potete imparare ad interpretare questi e molti altri segnali. In questo modo avrete un’idea di ciò che accade nella mente del vostro gatto. Identificheremo alcuni di questi indizi per comprendere il linguaggio dei gatti.
Cosa ci dicono i suoni emessi dai gatti?
Stridii e miagolii, potete imparare molto dal vocabolario del vostro gatto. Attraverso questi suoni vi diranno quando è ora di alzarsi, quando si sentono affettuosi, minacciati o doloranti.
Miao, per esempio, è un’espressione di uso molteplice. Il vostro gatto può dire “miao”, in segno di saluto, per farvi una richiesta o avvisarvi di qualcosa.
Altri tipi di suono che utilizzano i gatti sono gli stridii e i gorgheggi. Lo stridio è molto comune tra le gatte che sono diventate madri, per mezzo del quale indicano ai loro gattini che devono seguirla. Se lo traduciamo nel nostro linguaggio, probabilmente lo stridio significa che il vostro gatto vuole che lo seguiate, di solito, fino alla sua ciotola di cibo. Se avete più di un gatto, sicuramente li sentirete “conversare” in questo modo.
Le fusa, per esempio, di solito sono un segno di gioia. I gatti fanno le fusa quando sono felici, anche mentre stanno mangiando. Ma possono anche indicare ansia o malattia. Per mezzo delle fusa, il gatto si consola, come quando un bambino si succhia il pollice.
Il ringhio, come accade in alcuni cani, significa che il vostro gatto è sconvolto, arrabbiato, aggressivo o spaventato. In questi casi è sempre meglio lasciarlo solo.
L’ululato è simile al miagolio, ma a voce alta. I gatti usano questo suono per esprimere angoscia. Per esempio, può essere che sia rimasto intrappolato in un armadio e utilizzi questo suono per indicarvi dove si trova.
L’ululato rientra anche della fase di accoppiamento, specialmente in quei gatti che non sono castrati o nelle gatte non sterilizzate. Spesso è molto fastidioso. Infine, se il vostro gatto è in età avanzata, e spesso emette questo suono, forse potrebbe essere affetto da un deficit cognitivo (demenza) e potrebbe ululare perché è disorientato.
Interpretazione di alcune posture del vostro gatto
Orecchie: se il vostro gatto posiziona le orecchie in avanti può significare che è attento, interessato e felice. Ma se sono all’indietro o in posizione laterale, probabilmente è irritato, spaventato o arrabbiato.
Pupille dilatate (grandi): nervoso o sottomesso. Se sono poco dilatate significa che è aggressivo, sulla difensiva; se sono completamente dilatate, forse vuole giocare.
Strofinio: quando il vostro gatto strofina il suo corpo contro il vostro, vi sta dicendo che vi ama e sta marcando il suo territorio. Vedrete che farà lo stesso anche strofinandosi sulla sedia, sulle porte e tutto ciò che gli capita a vista. In un certo senso, ciò che vuole esprimere con questo movimento è che tutto è in suo possesso, compresi voi stessi.
Impastare: di solito si chiama così il movimento che i gatti fanno con le zampe su una superficie morbida. Questo movimento è un retaggio di quando erano piccolo, quando massaggiavano le mammelle di mamma gatta per poppare più latte. Se il vostro gatto fa questo movimento, probabilmente è davvero felice.
Avete notato che, a volte, il vostro gatto annusa degli oggetti o apre leggermente la bocca? Questo significa che sta raccogliendo informazioni sull’oggetto, in quanto il loro olfatto è molto sensibile. Tuttavia, non si sa bene a cosa gli servano queste informazioni.
Se il vostro gatto è irritato e avrà le pupille dilatate, può ringhiare, mordere e graffiare. Se si sente nervoso o ansioso, le sue pupille saranno dilatate, avrà la coda bassa o fra le gambe e cercherà un nascondiglio.
Nel caso in cui il vostro gatto sia arrabbiato o aggressivo, manterrà le orecchie rivolte all’indietro e le sue pupille saranno ristrette. La coda può essere posizionata verso l’alto o verso il basso. Se vedete il vostro animale domestico in questa posizione, ricordatevi che i gatti in realtà non vogliono combattere, ma questo comportamento può evolversi se uno dei due “contendenti” non fa un passo indietro.
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