Tipi di arti nei mammiferi: differenze e curiosità
Le “mani” e i “piedi” degli animali sono diverse a seconda della specie. Nel corso dei millenni, sono andate adattandosi ai differenti habitat e sono evolute in base a esigenze specifiche di sopravvivenza. Pertanto, sebbene apparteniamo alla stessa classe, cani, scimmie e tigri hanno zampe diverse. In questo articolo vi parleremo dei diversi tipi di arti nei mammiferi.
Quanti tipi di arti nei mammiferi esistono?
Queste appendici, note colloquialmente come “zampe” o “gambe”, assolvono a diverse funzioni: locomozione, manipolazione di oggetti, sostegno, ecc… Questi sono i più comuni tipi di arti nei mammiferi:
1. Tipi di arti nei mammiferi terrestri
La grande maggioranza di questa classe vive sulla Terra, ma i loro arti non sono uguali tra loro. Molti mammiferi terrestri hanno adattato la loro zampe, anteriori e posteriori, per inseguire prede (leone, lupo, tigre…), per saltare (lepre, canguro, coniglio) o per svolgere entrambe le funzioni, come la gazzella.
In tutti questi casi, gli arti sono lunghi e forti. Essendo dotati di tendini, possono muoversi in posizioni diverse. Inoltre, supportano il peso dell’animale e offrono una spinta specifica che determina la velocità, che può aumentare o diminuire, a seconda delle circostanze.
Inoltre, nei mammiferi terrestri possiamo indicare quelle specie le cui zampe sono dotate di zoccoli, i cosiddetti ungulati. La principale differenziazione prevede due gruppi di mammiferi più noti:
- Artiodattili (ungulati a unghie pari): camoscio, capra, muflone, stambecco, cinghiale, capriolo, cervo, daino, bisonte, maiale, gazzella, pecora, cammello, dromedario, giraffa.
- Perissodattili (ungulati ad unghie dispari): cavallo, asino, zebra, tapiro, rinoceronte.
Agli ungulati appartiene anche l’elefante, incluso però in un terzo gruppo, dedicato ai proboscidati. Inoltre, rispetto al modo in cui viene appoggiato il piede a terra, esiste un’ulteriore divisione:
- Ungulati: camminano con la punta delle dita.
- Plantigradi (orsi, umani, canguri…): appoggiano l’intera pianta del piede.
- Digitigradi (lupi, cani, gatti…): poggiano solo tre dita.
2. Tipi di arti nei mammiferi marini
Delfini, balene e lamantini sono alcuni degli esempi di mammiferi marini, i cui primordiali arti sono diventate “pinne”. L’eccezione a questa regola è la lontra, che ha delle zampe speciali per muoversi in fiumi e laghi.
Le pinne dei cetacei permettono loro di nuotare e muoversi nell’acqua senza problemi. Tuttavia, a differenza delle specie terrestri, le loro antiche braccia e gambe hanno un ruolo minore nello spostamento. Infatti, la più importante è la pinna caudale, che è la loro “coda modificata”.
3. Tipi di arti nei mammiferi che vivono sottoterra
La talpa è l’esempio principale in questo caso. Le loro “mani” cambiarono durante l’evoluzione della specie per poter scavare la terra, per costruire la loro tana o per sfuggire rapidamente ai predatori.
Oggi, infatti, sono dotate di artigli molto potenti, che consentono anche loro di aggrapparsi a oggetti come i rami degli alberi o rocce.
4. Tipi di arti nei mammiferi arboricoli
Gli animali che vivono nella foresta e trascorrono molte ore tra gli alberi, hanno sviluppato arti speciali. Scimpanzé, gorilla, lemuri e uistitì, sono solo alcuni dei primati che sono in grado appendersi ai rami, e con la faccia girata verso il basso. Possono mangiare e afferrare oggetti o anche rimuovere i parassiti dal loro prole, liberandogli la pelle.
Il mandrillo e gli altri primati terrestri hanno arti che consentono loro di camminare con le mani a terra – sfruttando le loro lunghissime braccia – e spostarsi tra i rami con estrema disinvoltura.
Una delle caratteristiche principali di questa famiglia, condivisa con noi umani, è il pollice opponibile al resto delle altre dita. Questa disposizione gli consente di afferrare oggetti e usarli con una certa abilità.
5. Tipi di arti nei mammiferi che volano e planano
Certamente, l’evoluzione più sorprendente è sicuramente quella realizzata da quei mammiferi che oggi possono volare. Stiamo parlando, ad esempio, di pipistrelli e lemuri volanti.
Questa trasformazione è stata possibile grazie a un’ampia modifica dell’animale. La pelle dell’addome e della schiena è cresciuta, estendendosi fino a unire braccia e dita, creando un’intelaiatura perfetta per planare e tenersi in volo. Oggi, questi mammiferi possono allargare le ali e muoversi nell’aria anche se non sono uccelli.
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