Uveite nei gatti: cause, sintomi e trattamento
Uno degli elementi anatomici più interessanti, senza dubbio, sono gli occhi dei felini. La loro forma e il loro colore sono quasi ipnotici. Se avete in casa un gatto, sarà vostra responsabilità prendervi cura anche della salute visiva del vostro amico a quattro zampe. Infatti, sono molte le patologie che possono interessare l’occhio. Per questo motivo, oggi vi parliamo di una di queste, conosciuta come uveite.
Cos’è l’uveite felina?
L’uveite è un problema oftalmologico che interessa i gatti ma anche altri esemplari felini. È associata, principalmente, a processi virali e malattie ad alta prevalenza (o di lunga durata), spesso purtroppo letali, come la leucemia. Esistono quattro tipi diversi di uveite nei gatti:
- Uveite anteriore o iridociclite
- Posteriore o coroidite
- Uveite intermedia
- Panuveite
Allo stesso tempo, questa patologia dell’uvea (la membrana dell’occhio) può anche essere correlata a traumi o contusioni. Per esempio, un gatto che ha ricevuto un colpo fortuito o che si è ferito in una lotta, può soffrire di questo disturbo senza che necessariamente soffra di alcuna malattia.
Cause dell’uveite nei gatti
In primo luogo ci sembra giusto spiegare cos’è l’uvea. Definita anche come “tratto uveale”, serve per indicare il tessuto vascolare dell’occhio. È uno strato, una specie di barriera immunitaria che protegge il fluido intraoculare.
Questa membrana è assai delicata, ed è naturale che i disturbi virali e altre malattie causino cambiamenti nel suo tessuto. Le conseguenze più dirette sono relative a rotture e infiammazioni.
Sintomi e diagnosi dell’uveite nei gatti
Se avete un felino domestico, è probabile che sarete in grado, da soli, di rilevare i sintomi più evidenti di questa malattia. Qui di seguito vi indicheremo i segnali più frequenti che vi consentiranno di verificare la presenza del problema. Recatevi subito dal veterinario, ma senza troppi allarmismi:
- Il gatto mostra disagio in presenza di luce.
- Dolore o lacrimazione.
- Visione ridotta.
- Comparsa di macchie nell’umore acqueo.
- Presenza di pus nell’area lacrimale o all’interno delle palpebre.
- Cambiamenti nel colore degli occhi.
Come è giusto che sia, sarà sempre lo specialista a determinare se si tratta di uveite o di qualsiasi altro problema oftalmologico, come la congiuntivite.
Trattamento dell’uveite nei gatti
Una volta che il veterinario ha diagnosticato questo disturbo oftalmologico al vostro gatto, è probabile che prescriverà un trattamento adeguato. La cura dell’uveite, di solito, prevede l’assunzione di due medicine: una di tipo specifico, l’altra di tipo palliativo.
In parole povere, il primo farmaco ha come obiettivo eliminare la fonte del problema e interessa l’uso di corticoidi. Il secondo servirà per lenire gli effetti collaterali, come ad esempio dolore e possibili gonfiori, facendo assumere all’animale dei normali anti-infiammatori.
Va notato che questo trattamento è essenziale per evitare possibili ricadute dell’infiammazione intraoculare. Come nel caso di problemi lenticolari, o anche la formazione di cataratta, glaucoma, distacco della retina e, nei casi più gravi, addirittura la cecità.
A onor del vero, se il vostro gatto soffre di uveite, occorre sottolineare che la risposta a questi farmaci dipende in larga misura dal tipo di patologia e da quanto tempo è trascorso prima della diagnosi.
Poco fa abbiamo visto le cause di questo problema agli occhi. Tra i vari motivi che possono concorrere alla comparsa dell’uveite, sicuramente la manifestazione associata a colpi o traumi è più facile da trattare, così come quella che viene rilevata precocemente. Proprio per questo motivo, come proprietari dovrete sempre essere vigili e controllare ogni minimo cambiamento a livello degli occhi del vostro amico a quattro zampe. Osservate ogni giorno lo stato dell’animale e, in presenza di uno o più sintomi tra quelli sopra descritti, non dubitate a consultare immediatamente il veterinario.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.