Vaccini per gatti: il veterinario, il nostro miglior alleato

Vaccini per gatti: il veterinario, il nostro miglior alleato

Ultimo aggiornamento: 03 agosto, 2015

Gli esperti affermano che i vaccini sono essenziali per mantenere in buona salute gli animali. Nei felini, i vaccini di base normalmente proposti sono quelli che combattono il cimurro, la rinotracheite infettiva felina, il calicivirus e la rabbia. Ma cosa sono i vaccini? Quali tipi di malattie prevengono e con quale frequenza bisogna somministrarli?

Le v accinazioni aiutano il sistema immunitario dell’organismo a combattere l’invasione di organismi patogeni che provocano le malattie. Sono molto importanti per la salute dei gatti. Pertanto, è essenziale seguire un programma di vaccinazione, in base alla storia clinica, all’ambiente e allo stile di vita del vostro animale domestico.

Quali sono i vaccini per gatti?

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I vaccini per gatti si dividono in due categorie: di base e non di base. I primi sono considerati di vitale importanza per tutti i felini e proteggono contro la panleucopenia (cimurro felino), il calicivirus felino, la rinotracheite e la rabbia. Quelli non di base si somministrano in base allo stile di vita del gatto. Alcuni di questi proteggono dal virus della leucemia, Bordetella, Chylamydophila felis e il virus dell’immunodeficienza felina. I gatti adulti, per esempio, possono essere rivaccinati ogni anno oppure ogni tre anni.
Qui di seguito condividiamo quali sono le malattie che combattono i vaccini per gatti.

Cimurro felino: è una malattia virale altamente contagiosa e mortale. I sintomi comprendono l’estrema apatia e la perdita di appetito. Compaiono di frequente anche febbre, vomito e diarrea, ma alcuni gatti muoiono improvvisamente, dopo la comparsa dei primi sintomi.

Rinotracheite infettiva felina e calicivirus felino: secondo alcune stime, è la causa dell’80/90%  delle malattie delle vie aeree superiori. Anche se, di solito, la malattia causata da questi virus non è grave nei gatti adulti,  a volte può essere fatale per i cuccioli. Starnuti, lacrimazione, secrezione nasale e febbre sono i sintomi tipici dell’infezione.

La rabbia: è una minaccia crescente per i gatti. È fatale e rappresenta un serio problema di salute pubblica. Si consiglia di vaccinare contro questa malattia tutti i gatti: in alcuni Paesi è obbligatoria per legge. Ai cuccioli dovrebbe essere somministrata tra le 12 e le 14 settimane di vita.

Leucemia felina: si propaga nella saliva e nelle secrezioni nasali dei gatti infetti, e si trasmette attraverso il contatto prolungato con i gatti affetti dalla malattia, oppure attraverso ferite da morso e da una madre infetta ai suoi gattini.

Clamidiosi: è causata dal batterio Chlamydia psittaci. La congiuntivite è il sintomo più comune, ma si possono manifestare anche sintomi quali starnuti e secrezione nasale. I batteri vengono trasmessi attraverso il contatto diretto con un gatto infetto. I tassi più alti di infezione si trovano nei gatti tra le cinque settimane e i nove mesi di vita.

V irus dell’immunodeficienza felina: è un altro assassino virale dei gatti. La modalità principale di diffusione del virus avviene attraverso le ferite da morso.
Altri vaccini che possono essere somministrati ai gatti sono: quelli contro la peritonite infettiva felina e la bartonellosi.

Nel caso dei cuccioli, questi ricevono automaticamente gli anticorpi contenuti nel latte materno, se la madre possiede un sistema immunitario sano. Quando il gatto avrà compiuto le sei-otto settimane di vita, il veterinario potrà iniziare a somministrare una serie di vaccini, a intervalli di tre o quattro settimane, fino ad arrivare alle 16 settimane.

Raccomandazioni

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I vaccini stimolano leggermente il sistema immunitario dell’animale, allo scopo di creare una protezione contro determinate malattie infettive. Questa stimolazione può provocare il manifestarsi di sintomi lievi, che vanno dal dolore nel punto in cui è stato iniettato il vaccino, a un pò di febbre e, eventualmente, una reazione allergica. Esistono anche altri effetti collaterali meno comuni, come ad esempio l’insorgenza di tumori nel punto in cui è stato somministrato il vaccino o di malattie immunitarie associate alla vaccinazione.
È importante ricordare che i vaccini hanno salvato innumerevoli vite e svolgono un ruolo fondamentale contro le malattie infettive dei felini. Come per qualsiasi procedura medica, vi è una piccola probabilità di manifestare effetti collaterali. Nella maggior parte dei casi, i rischi sono di molto inferiori rispetto a quelli della malattia stessa.
In generale, i gatti vaccinati non mostrano effetti collaterali particolarmente dannosi per la loro salute. Le reazioni ai vaccini sono generalmente lievi e di breve durata. I sitomi comprendono febbre, perdita di appetito, vomito, diarrea, gonfiore, arrossamento dell’area interessata dall’iniezione e zoppicamento.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.