Animalisti contro il festival della carne di cane

Animalisti contro il festival della carne di cane

Ultimo aggiornamento: 18 settembre, 2016

Ci sono molte leggende che riguardano il cibo servito nei ristoranti cinesi e molti scherzano sul fatto che in certi posti non si vedano più né cani né gatti per strada. Ciò può farci sorridere solo finché non scopriamo la cruda realtà che riguarda la carne di cane in Cina.

Oggi vi parliamo di una manifestazione che si realizza in Cina dal 2010 e che gli attivisti stanno cercando di fermare: il festival della carne di cane.

Il festival della carne di cane in Cina

Fonte: www.elmundo.es
Fonte: www.elmundo.es

Qualcuno dice che mangiare la carne di cane sia come mangiare quella di qualsiasi altro animale e che la nostra reticenza si basa su barriere create dalla nostra mente, dallo stile di vita e dal contesto sociale in cui viviamo. Altri invece giudicano questa manifestazione come un vero e proprio atto di crudeltà. Noi de I Miei Animali non ci schiereremo da nessuna parte, ci limiteremo semplicemente ad informare su ciò che avviene in Cina e su ciò che gli attivisti voglio fare per porre fine al festival della carne di cane.

Questo festival è stato inaugurato nel 2010 e, secondo chi se ne beneficia, ovvero i ristoranti della zona, si tratta di una manifestazione che esalta la cultura cinese.

Ogni estate (la manifestazione si celebra il 20 giugno), nel corso del festival vengono sacrificati tra i 10 e i 20 milioni di cani per alimentare tutti coloro che risiedono nelle località cinesi o che vi si recano proprio per provare questo “particolare” tipo di carne.

Almeno 10.000 cani vengono sacrificati nella sola regione di Guangxi, nell’entroterra del paese. Molti di questi cani vengono sottratti dalle loro case e tolti ai loro padroni per essere serviti in un piatto che potrà gustare il miglior offerente.

Il festival ha generato talmente tante polemiche che il governo locale ha proibito ai suoi lavoratori di parteciparvi e ha limitato le dimensioni dell’evento.

Come vengono trattati gli animali?

Alcuni potrebbero pensare che il rifiuto di molti verso questo tipo di carne si riduca a una semplice differenza culturale. Questo tipo di reticenza in Cina, dove la carne di cane è stata sempre consumata, non esiste. Perché allora gli attivisti si mobilitano per frenare il festival della carne di cane? 

La risposta è molto semplice: a causa del trattamento che questi animali subiscono. Secondo gli attivisti, infatti, questo festival ha poco o niente a che fare con la celebrazione della cultura del paese, ma è solo un mezzo per riempire le tasche dei proprietari dei ristoranti, che possono sorvolare su una serie di norme:

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  • Il viaggio degli animali. I cani che vengono cucinati nel corso di questo festival vengono trasportati in piccole gabbie in cui vengono stipati tra i 6 e i 7 animali. Durante il tragitto non vengono nutriti né dissetati.
  • Quelli che arrivano vivi vengono “colpiti”. Colpire i cani con un bastone genera, secondo i ristoratori, un innalzamento dell’adrenalina che rende molto più gustosa la carne di cane.
  • Cani sottratti ai padroni. Anche se la carne di cane viene consumata in Cina da molto tempo, esistono molti cinesi che adorano i cani come animali da compagnia. Ciò diventa un problema quando viene a mancare la carne da utilizzare per il festival, perché molti padroni si sono visti privare forzatamente della compagnia dei loro piccoli amici a quattro zampe.
  • La mancanza di regolamentazione alimentare. Nel corso del festival le misure sanitarie sono ovviamente minime e di conseguenza viene posta a rischio la salute stessa di chi consuma questa carne. Gli attivisti sono convinti che i cani vengono trattati male sia mentre sono in vita che dopo la morte.

Gli attivisti, approfittando dell’appoggio dei governi locali, vogliono porre termine a questa manifestazione immediatamente. L’obiettivo è quello di far in modo che questo 20 giugno nessun cinese mangi carne di cane o di gatto. Ci riusciranno? Questo è ancora da vedere, ma ciò che è certo è che non si fermeranno finché non raggiungeranno il loro obiettivo.


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