Cane alla catena salvato dai vicini di casa

Cane alla catena salvato dai vicini di casa
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

A proposito di crudeltà verso gli animali, la cronaca ci ha riportato il caso di un cane che, tenuto continuamente alla catena e con il muso imbavagliato, è stato salvato dai vicini di casa.

Il padrone del cane lo ha tenuto per molto tempo in queste condizioni. L’animale passava le sue giornate solo, legato alla catena e con il muso bloccato dal nastro adesivo. I vicini hanno chiamato più volte la polizia che non è mai intervenuta.

Sentendosi impotenti, i vicini di casa hanno deciso di far da sé. Hanno saltato il muro che separava l’appartamento, sono entrati in casa e hanno portato via il cane dal suo inferno quotidiano.

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Benji ha vissuto una situazione simile. Il cane è rimasto alla catena per molti anni, era ridotto pelle e ossa. Ora ha cominciato una nuova vita, ha recuperato peso e vigore ed è felice grazie ad un gruppo di persone che lo hanno salvato.

Non solo era denutrito, ma aveva il corpo pieno di ferite perché veniva colpito con le pietre. Quando Benji è stato tratto in salvo, ha pianto senza sosta. Chi lo salvato ha fatto il possibile per farlo sentire a suo agio. Prima di darlo in adozione è stato necessario curargli le ferite e fargli riprendere peso. Un compito importante è stato aiutarlo a riacquistare fiducia, a capire che non tutti gli esseri umani sono crudeli.

Una settimana dopo la liberazione, Benji aveva già un amico. È stato ospitato presso diverse famiglie provvisorie per farlo abituare alla nuova vita. Alla fine ha trovato la sua famiglia definitiva; ha smesso di essere un cane alla catena, la sua padrona lo adora e altri fratellini della stessa specie lo hanno accolto come uno di loro.

Come dobbiamo comportarci di fronte alla crudeltà verso gli animali?

  • La prima cosa da sapere è che si tratta di un reato punibile ai sensi del codice penale. È inoltre un reato di azione pubblica, cioè può essere denunciato da chiunque.
  • Occorre fornire il maggior numero di dati sopra le condizioni dell’animale, fotografie, riprese video, testimoni, rapporti del veterinario, autopsie etc.
  • È necessario inoltre raccogliere più informazioni possibili sul maltrattatore: nome, indirizzo e altre informazioni utili.
  • Di fronte ad un caso di maltrattamento animale, è possibile fare una denuncia penale per avviare un procedimento giudiziale e far sì che il reato venga punito.
  • L’iter di indagini e sanzioni in caso di maltrattamento sarà simile a quello utilizzato per altri reati comuni.

Alcune norme sul randagismo

  • Spetta unicamente al servizio sanitario delle Asl l’accalappiamento dei cani randagi e, in casi estremi, la loro soppressione.
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  •  La soppressione dei cani è consentita esclusivamente quando l’animale è gravemente malato, incurabile o di comprovata pericolosità. Alla soppressione provvedono in modo eutanasico medici veterinari iscritti all’ordine professionale.
  • Esistono regolamenti comunali e regionali che possono fissare il numero massimo di animali che è possibile detenere nelle abitazioni private e nei canili.
  • Il possesso di animali in edifici privati oltre ad essere soggetto a regolamento può essere disciplinato dalle norme condominiali. Un regolamento condominiale non può vietare il possesso di animali domestici, tuttavia può imporre disposizioni da rispettare circa i rumori molesti, l’igiene e la sicurezza.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.