Cani fedeli oltre la morte
Nonostante abbiano passato secoli con noi, c’è ancora molto da scoprire sul comportamento dei cani. Ci sono molti comportamenti dei cani che ancora non riusciamo a spiegarci, un esempio è la loro fedeltà anche oltre la morte dei propri padroni.
Forse la grande sensibilità dei cani di fronte alla morte di un caro è dovuta al fatto che sono animali estremamente sociali e che creano forti legami con i componenti del loro nucleo familiare, con cui stabiliscono relazioni che vanno oltre la semplice sopravvivenza.
Senza dubbio di fronte alla scomparsa di un membro della famiglia (sia esso una persona o un animale), il cane soffre molto il cambiamento della gerarchia, in particolare se si tratta di qualcuno con cui aveva legato particolarmente, arrivando addirittura, in alcuni casi ad aver bisogno di cure psicologiche o farmacologiche.
I cani riescono a capire il concetto di morte?
Non è chiaro fino a che punto i cani riescano a capire il concetto di morte come un evento senza ritorno. Senza dubbio si è visto che per lo meno uno ogni dieci cani mostra segni di ansia e di angoscia di fronte alla morte di un caro, persona o animale.
I cani sono animali molto dipendenti dai loro padroni e un cambio brusco della situazione gerarchica nella famiglia può condizionarli gravemente.
Gli psicologi canini e gli specialisti del comportamento condividono l’idea che bisogna prestare speciali attenzioni ad un cane che attraversa un simile stato di crisi, per fare in modo che rimanga in salute.
Alcuni piccoli accorgimenti per aiutarlo ad affrontare questi momenti sono:
- Mantenere alto il livello di attività, pertanto dovrete spingerlo ad esercitarsi con costanza.
- Dargli molto affetto e coccolarlo molto.
- Ricorrere ai suoi giocattoli preferiti per stimolarlo all’attività fisica.
- Portatelo a spasso, anche un semplice viaggio in macchina. Sarà un’eccellente distrazione per lui.
- Se possibile, cercate di passare più tempo con lui.
- Andare immediatamente dal veterinario se il cane smette di alimentarsi regolarmente o si mostra troppo abbattuto, potrebbe aver bisogno di cure speciali.
Maggiore sensibilità di fronte all’accaduto
È sempre più comune che i padroni si preoccupino in anticipo per i loro cani, nel caso in cui loro stessi passino a miglior vita.
Tra gli accorgimenti più comuni ci sono il lasciare una piccola “eredità” al cane, in modo che qualcuno possa poi prendersi cura di lui, o affidarsi a parenti e amici, cercando di capire quale sia la persona ideale a cui lasciare il cane in caso di decesso.
Un accorgimento inusuale, che però si è via via fatto più popolare, è il permettere al cane l’avvicinarsi al cadavere del padrone, per essere sicuri che questi non pensi di essere stato abbandonato, ma capisca ciò che sta accadendo.
Storie famose di cani incredibili
Hachiko
Forse la storia a cui tutti noi pensiamo quando si cade in questa tematica è quella di Hachiko, il cane Akita del professor Eisaburo Ueno. Hachiko accompagnava il suo padrone tutti i giorni alla stazione dei treni per tornare poi nello stesso luogo ed aspettarlo di ritorno dal lavoro. Purtroppo il suo padrone morì di attacco cardiaco durante una lezione.
Hachiko, senza capire ciò che successe al padrone, lo aspettò per nove anni nei pressi della stazione dei treni, diventando così un simbolo di lealtà non solo in Giappone, sua terra natale, ma per il mondo intero.
Capitán
Capitán è un cane argentino che dal 2007 fa da custode alla tomba del suo padrone Miguel. Secondo la moglie di Miguel, il cane era un regalo per il figlio Damian. Nonostante ciò, dopo la morte di Miguel, Capitán scomparse.
La famiglia lo diede per dispero fino ad una domenica, quasi un anno dopo, quando visitando la tomba di Miguel, trovarono il cane al cimitero.
Secondo quanto riferito dai lavoratori del luogo, il cane sarebbe arrivato pochi giorni prima, con una zampa dolorante e ansimando esausto. Passò al setaccio ogni tomba, cercando tracce olfattive del suo padrone Miguel, fino a che non lo incontrò e non lo lasciò più.
La cosa curiosa è che il cane non era mai stato prima al cimitero, pertanto si crede che vi sia arrivato solo grazie al suo olfatto.
Nonostante i tentativi della famiglia di riportare a casa il cane, questo tornò sempre al cimitero. Lo lasciarono infine là, insieme a Miguel. La storia si fece famosa e le persone iniziarono a prendersi cura del cane con cibo e altre attenzioni.
Canelo
Canelo era il fedele compagno di un vagabondo nella città di Cadice, in Spagna. Il padrone di Canelo doveva sottoporsi periodicamente alla dialisi, lasciando così il cane ad aspettare di fronte alla porta dell’ospedale.
Sfortunatamente l’uomo morì e il cane rimase ad aspettarlo di fronte all’uscita dell’ospedale per ben dodici anni.
Anche questo caso divenne famoso, perché un giorno fu catturato dall’accalappiacani municipale, generando lo sdegno degli abitanti della zona, che si organizzarono e marciarono per far tornare il cane di fronte all’ospedale, dove venne accolto, nutrito e sottoposto a cure veterinarie.
Al giorno d’oggi, si può ancora trovare una placca commemorativa vicino al luogo dove il cane trascorse gran parte della sua vita.
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