I cani di Gaza adesso hanno un posto in cui vivere
Il conflitto tra Israele e Palestina, soprattutto a Gaza, è conosciuto a livello mondiale. Sono centinaia le immagini diffuse dai telegiornali. Tuttavia, ci sono vittime delle quali non si è parlato: gli animali domestici. Anche loro soffrono i danni collaterali della guerra che imperversa nel paese. Che ne è di loro?
Lo zoo di Gaza è stato chiuso dato che non vi erano i fondi necessari per mantenerlo. Gli animali erano totalmente denutriti. Sono stati portati in altri paesi nei quali hanno avuto la possibilità di ricevere un trattamento migliore.
Tuttavia, forse ci dimentichiamo che anche gli animali domestici soffrono a causa della terribile situazione che interessa il loro paese. Ad ogni modo, vi è speranza per loro. Volete sapere come?
Un nuovo canile a Gaza
È triste dirlo, ma per l’islam, la religione più diffusa nel paese, i cani sono considerati animali impuri. Tuttavia, sono accettati come guardiani ed animali da caccia. Ad ogni modo, il destino degli animali che vivono in un paese in guerra non è una priorità per la popolazione del luogo.Quanto meno non lo è per alcuni, perché Said al-Ar era preoccupato per il futuro di questi animali. Per questo motivo, iniziò a calcolare di quanti soldi avesse bisogno per mantenere la sua famiglia e sapere, così, quanti ne avrebbe potuti destinare a questi animali, vittime come gli esseri umani della guerra a Gaza.
Non era un’impresa semplice dato che la famiglia di Said è numerosa. Doveva mantenere ben 7 figli e sua moglie. Tuttavia, hanno stretto tutti la cinghia per poter dare una mano ai più sfortunati di Gaza.
Si costruiscce il canile Al-Sulala a Gaza
Said cercò un terreno nei dintorni di Gaza nel quale poter tenere i cani. Ottenne uno spazio sabbioso di 2700 metri quadrati. In esso creò l’Associazione Protezione Animali Al-Sulala.
In questo canile non ci si accontenta di dare da mangiare a questi animali, si dispone anche di attrezzature per farli giocare e fargli fare sport.
L’amore di Said per gli animali non è nuovo: fino al 2007 aveva addestrato i cani per le forze di polizia del paese. Quell’anno, però, vi furono dei cambiamenti nella struttura del governo: i nuovi governanti decisero di imporre i propri metodi ed addestramenti ai cani.
Said riceve il suo stipendio dallo stato, anche se non lavora. Questo gli permette di dedicare tutto il suo tempo ai cani, potendo così scoprirne non solo le necessità fisiche, ma anche quelle emotive. Oltre a dare loro da mangiare, Said protegge, ama e si prende cura di questi animali.
Notando la sua forte vocazione, le autorità hanno promesso a Said un terreno di 5 ettari in cui ospitare più cani. Alcuni abitanti hanno accolto positivamente l’iniziativa di Said: collaborano donando alimenti o un po’ di soldi quando possono, per facilitargli il lavoro.
Il sogno di Said
Il sogno di Said è avere un’azienda di alimenti per cani ed un ospedale che possa offrire soccorso veterinario a tutti i cani randagi. A volte i sogni si avverano, Said…
Senza dubbio, in mezzo ad un conflitto serio come quello di Gaza, vedere persone come Said ci fa sperare che il mondo non sia così crudele come sembra. Ci sono ancora brave persone disposte ad agire in modo altruista per gli altri. Said merita la nostra ammirazione come essere umano, come persona e ancora di più come padre. Dicono che le parole muovono, ma gli esempi trascinano. Nel caso di Said, l’esempio che sta dando ai suoi figli è una lezione che siamo certi non dimenticheranno mai e che li aiuterà ad essere persone migliori.
Fonte dell’immagine principale: www.eltelegrafo.com.ec
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