Curiosità sugli aculei del riccio
Di tutte le parti del loro corpo, probabilmente gli aculei del riccio sono quella che attira maggiormente la nostra attenzione. Essere ricoperti di pungiglioni su tutta la schiena può sembrare qualcosa di scomodo e inefficiente. Tuttavia, è il principale metodo di difesa di questi animali e grazie a questo sopravvivono alla maggior parte degli attacchi da parte dei predatori.
Come potete immaginare, questi aculei hanno anche altre funzioni oltre a quella di proteggere il riccio. Per questo motivo, in questo articolo vi mostreremo quali sono: alcune sono facili da dedurre, altre vi sorprenderanno. Non perdetevelo, perché conoscere, proteggere e osservare questi mammiferi è molto importante.
Le curiosità più sorprendenti sugli aculei del riccio
I ricci sono mammiferi appartenenti all’ordine Erinaceomorpha, a cui appartengono anche talpe e toporagni. La loro dieta è composta da insetti, che trovano nell’ambiente circostante e nel sottosuolo. Questo compito risulta semplice grazie al loro incredibile senso dell’olfatto.
Hanno uno stile di vita solitario, poiché si incontrano solo per accoppiarsi durante la stagione riproduttiva. Questo è il motivo per cui i ricci sono territoriali e cacceranno qualsiasi esemplare della loro specie possa competere con loro dalla zona in cui si nutrono e si rifugiano.
A loro volta, i ricci sono preda di altri carnivori come volpi, rapaci, serpenti o tassi. Contro questi nemici serve utilizzare un meccanismo di difesa estremo, ossia le spine. Questa struttura anatomica dei ricci presenta diverse particolarità, come quelle che leggerete di seguito.
1. Sono costituiti da cheratina
Gli aculei del riccio sono una modifica anatomica della pelliccia dell’animale. Si tratta di fasci di fibre pelose, cave e ricoperte di cheratina, la stessa proteina di cui sono composte le nostre unghie. Grazie a ciò, ogni aculeo è resistente e flessibile allo stesso tempo.
2. Non si staccano una volta che pungono
Il porcospino viene talvolta confuso con il riccio. Sebbene entrambi abbiano degli aculei cheratinosi sul dorso, appartengono a ordini diversi: il porcospino è un roditore, mentre il riccio è un erinomorfo.
Per quanto sia vero vero che gli aculei dei porcospini si staccano dal loro corpo quando colpiscono i loro aggressori, questo non è il caso dei ricci. Alcuni potrebbero cadere, perché fanno la muta, ma non si tratta di un meccanismo di difesa.
3. Non vengono sparati
Questo è un altro mito che riguarda sia i porcospini che i ricci. No, anche se potreste aver sentito dire che sono in grado di sparare aculei contro le loro prede, i ricci non hanno questa capacità. A questa leggenda metropolitana corrisponde un’immagine molto curiosa, quella dell’istrice che starnutisce.
La scossa di uno starnuto potrebbe far scagliare alcuni degli aculei di questi roditori, ma non è un atto volontario.
4. Non sono velenosi
Un’altra leggenda metropolitana che circola sugli aculei del riccio è che sono velenosi. Questi animali non secernono alcun veleno né lo spalmano sui loro aculei. Pungersi con un aculeo può comunque causare un’infezione, poiché potrebbero trasportare diversi batteri e altri microrganismi provenienti dall’ambiente in cui vive.
5. I ricci nascono senza aculei
Gli aculei dei ricci appena nati si trovano sotto la pelle. In quel punto hanno uno strato extra pieno di liquido, dove gli aculei si idrateranno per diventare più forti, prima di emergere. Non diventeranno neri per alcuni giorni, durante i quali la melanina darà loro colore.
Questo processo è necessario affinché la madre non rimanga ferita durante il parto.
6. Il famoso “arrotolarsi” del riccio
Sicuramente sapete che i ricci si “arrotolano” su se stessi quando si sentono minacciati. Nascondono la testa e le zampe verso il ventre, lasciando esposti solo gli aculei. In questo modo, i predatori non potranno catturarli senza ferirsi.
7. Toccarli non sempre equivale a pungersi
Questo meccanismo difensivo non sarebbe efficace senza un altro dettaglio: i ricci sono dotati di muscoli nella pelle tramite i quali sono in grado di irrigidire gli aculei. Questo riflesso si manifesta quando si sentono in pericolo, quindi è possibile toccarli se si sentono a loro agio (il che è improbabile).
8. L’unzione
Un altro dei comportamenti più curiosi del riccio in relazione agli aculei è l’unzione. Quando questi mammiferi rilevano un nuovo odore nel loro ambiente, cercano la fonte dell’odore e la leccano o la masticano.
Poi, con la saliva impregnata di questo odore, si leccano gli aculei accuratamente per ricoprirli. Si teorizza che questo comportamento sia finalizzato a creare un mimetismo olfattivo, grazie al quale si proteggerebbero dei predatori che potrebbero trovarli.
Conoscevate questi dettagli? I ricci sono animali straordinari che hanno bisogno di essere protetti dall’azione dell’uomo sul pianeta. Ricordate che non è etico portarli via dal loro ambiente per tenerli in casa e, sebbene sia possibile tenerli in casa in alcuni paesi, non sono animali che vivono bene in cattività. Se vi piacciono, lasciateli vivere in libertà.
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