Etologia animale: che cos'è?

Etologia animale: che cos'è?

Ultimo aggiornamento: 04 marzo, 2016

L’etologia è quella branca della biologia che studia il comportamento animale, con l’obiettivo di descriverlo e spiegarlo. Tale condotta è determinata tanto da fattori genetici quanto ambientali, e si intende come la maniera di agire e di relazionarsi che ogni specie ha con il proprio ambiente, i suoi simili e i suoi familiari.

Fattori del comportamento animale

coniglio sul prato

Il fattore genetico del comportamento animale costituisce l’insieme delle caratteristiche che definiscono il temperamento generale, tanto quelle ereditarie quanto quelle innate.

L’ambiente, invece, influisce sulla condotta finale dell’animale, poiché gli stimoli esterni possono determinare tanto fobie e traumi quanto buoni comportamenti.

Esistono inoltre dei fattori interni che possono alterarne la condotta, come ormoni, lesioni cerebrali oppure dolori.

L’etologia è una disciplina recente, che studia il comportamento animale. I suoi obiettivi e metodi sono stati stabiliti in maniera formale durante la seconda metà del XX secolo.

Etologia: alcuni precedenti storici

Si può affermare che l’uomo abbia cominciato a interessarsi al comportamento degli animali quando è diventato cacciatore.

Cinquemila anni prima di Cristo, ad esempio, i sumeri lasciarono incisi nell’argilla degli scritti riguardo la condotta di uccelli e pesci.

Inoltre, Aristotele dedicò due volumi all’identificazione e classificazione dei diversi comportamenti del regno animale, in base alle osservazioni e interpretazioni che aveva raccolto da viaggiatori ed esploratori provenienti da luoghi lontani.

Sono dovuti passare molti anni perché Charles Darwin, nel XIX secolo, esponesse la sua teoria dell’evoluzione tramite selezione naturale delle specie.

L’etologia, una scienza recente

L’etologia è, quindi, una disciplina che si può definire recente. I suoi obiettivi e metodi sono stati stabiliti in maniera formale ultimamente, durante la seconda metà del secolo scorso.

Nel 1963, lo scienziato olandese Nikolaas Tinbergen pubblicò l’articolo “Sugli obiettivi e i metodi dell’etologia”.

Dieci anni più tardi Tinbergen, insieme a Konrad Lorenz e Karl von Frisch, ricevette il premio Nobel per i suoi studi riguardanti il comportamento animale. In tal modo, l’etologia divenne una scienza a sé stante.

Differenti strade per una stessa conclusione

D’altra parte, mentre gli europei si focalizzavano sull’osservazione degli animali nel proprio habitat naturale, sul continente americano si insisteva con gli studi realizzati in laboratorio.

Alla fine, attualmente si è d’accordo nell’affermare che il comportamento animale è il risultato dall’interazione tra fattori genetici e ambientali.

Domande per spiegare la condotta animale

L’etogramma è lo strumento attraverso cui si raccolgono i comportamenti di un animale tramite l’osservazione. Per spiegare tali comportamenti possiamo avvalerci delle quattro domande stabilite da Tinbergen:

  • Causa. Quali sono gli stimoli, tanto interni come esterni, che provocano tale atteggiamento?
  • Valore di Sopravvivenza. In che modo tale condotta influisce sulla sopravvivenza e sul successo nella continuazione della specie?
  • Ontogenesi. Come si sviluppa questo comportamento durante la vita dell’animale?
  • Evoluzione. In che modo è comparsa tale condotta?

Cos’è l’etologia clinica?

La cosiddetta “etologia clinica” si dedica allo studio delle variazioni di condotta negli animali. I veterinari la utilizzano per trattare differenti malattie; tuttavia, l’obiettivo è più ampio e implica anche la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei problemi comportamentali degli animali da compagnia.

In tal modo, si cerca di evitare quei comportamenti che possono risultare pericolosi o fastidiosi per le persone. Inoltre, si evitano quelli che possono ferire o far ammalare i nostri amici a quattro zampe. Per esempio:

  • Condotte aggressive;
  • Latrati eccessivi;
  • Fare i bisogni in luoghi non idonei.

Capire gli animali per capire noi stessi

bambina e criceto

Capire il comportamento degli animali, inoltre, dovrebbe contribuire alla sopravvivenza delle diverse specie che ogni giorno si vedono minacciate nel proprio habitat naturale.

Questo aiuterebbe anche gli umani: tentando di comprendere gli animali, capiremmo meglio noi stessi e potremmo così convivere in armonia con tutti gli esseri viventi che popolano questo pianeta.

Dovrebbero passare da qui alcune delle prossime sfide dell’etologia.


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