In che modo i gatti marcano il territorio in casa?
I gatti sono animali estremamente territoriali. Proprio per questo marcano il territorio: per comunicare ai propri simili qual è la loro zona. Si tratta di un comportamento naturale, che in alcuni felini è più pronunciato che in altri, ma che in ogni caso non scompare nemmeno se l’animale passa la maggior parte del suo tempo in casa.
I gatti marcano il territorio in tre modi
Il gatto marca il suo territorio nei seguenti modi:
- Urina
- Ferormoni
- Graffi su superfici verticali
Se il marcamento diventa eccessivo e troppo insistente, tuttavia, l’animale potrebbe soffrire di stress, sentirsi infastidito o a disagio in determinate situazioni. Non dimentichiamoci che si tratta di un comportamento naturale da parte del vostro animale, e non di un problema comportamentale.
Ma, ad ogni modo, consultate un veterinario per togliervi qualsiasi dubbio.
I gatti marcano il territorio con urina, ferormoni e graffi. Si tratta di un comportamento assolutamente naturale, che il gatto non smetterà di avere a prescindere da quanto tempo passi dentro casa.
Marcamento visuale ed olfattivo attraverso i graffi
Nel graffiare diversi oggetti della casa, soprattutto mobili e pareti, i gatti marcano il loro territorio attraverso dei segnali tanto visuali quanto olfattivi.
Infatti, oltre al chiaro effetto visivo che lasciano le unghie del vostro gatto quando decide di incidere gli oggetti della casa, queste lasciano anche una traccia olfattiva, impercettibile per noi ma assolutamente chiara agli altri gatti. Questo grazie ai ferormoni rilasciati da alcune ghiandole situate sui polpastrelli e tra le zampe dell’animale.
Questo modo di marcare il territorio si aggiunge all’abituale affilamento degli artigli, una delle pratiche più comuni per qualsiasi gatto. Per questo, se il vostro felino rimane sempre in casa, procuratevi un buon tiragraffi e fate in modo che si faccia le unghie su questo oggetto. I vostri mobili vi ringrazieranno.
I ferormoni, protagonisti della “marcatura” del territorio nei gatti
Avrete senza dubbio osservato più di una volta il vostro amico a quattro zampe strofinarsi contro diversi oggetti e perfino contro di voi. Nella testa e sotto la coda dei mici ci sono ghiandole che secernono ferormoni.
Quindi, se attraverso queste sostanze l’animale sta comunicando ai suoi simili qual è il suo territorio, state pur certi che anche voi ne fate parte. E come voi, lo sono anche le sedie, tutto il resto dell’arredo e degli oggetti e casa vostra.
La pipì, il metodo “olfattivo” che i gatti usano per marcare il territorio
Uno dei modi più molesti usati dai gatti per marcare il territorio, dato il forte e persistente odore, è senza dubbio l’urina, soprattutto se l’animale non è sterilizzato.
In questi casi i gatti fanno pipì nei luoghi che vogliono “segnalare” anziché nella loro lettiera. A volte ciò avviene anche nella modalità denominata “marcamento a spruzzo”, in cui il gatto assume una posizione fissa sulle quattro zampe e spruzza pipì a mo’ di pioggia.
Si tratta di un’abitudine comune soprattutto nei maschi non castrati, ma può verificarsi anche tra le micie sterilizzate.
La convivenza con un micio che marca il territorio
I luoghi e gli elementi favoriti dai gatti per marcare il territorio con la loro urina sembrano coincidere con quelli che i loro proprietari usano quotidianamente, come il divano e il letto. Questo è probabilmente dovuto ad un tentativo di rafforzare il vincolo in modo olfattivo. Ma la cosa può estendersi anche alle pareti e ad altri mobili.
Se i diversi modi usati dal vostro micio per marcare il territorio stanno causando problemi alla vostra vita quotidiana, mettendo per esempio a rischio la vostra mobilia e le pareti, non esitate a consultare uno specialista.
Come già detto in precedenza, potrete sovvenire al problema dei graffi con un buon tiragraffi, e al marcamento con urina optando per la sterilizzazione. Così facendo ridurrete questa abitudine, fastidiosa per voi, ma assolutamente normale per un gatto.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.