Il guardiano degli animali di Fukushima
Il caso di Naoto Matsumura, denominato il guardiano degli animali di Fukushima, è simile a quello delle svariate persone obbligate a lasciare la propria casa, ad abbandonare i propri animali, nonostante li considerino una parte importante della propria famiglia. È la storia di come gli esseri umani possano allo stesso tempo distruggere e ricostruire, la storia di coloro che lottano contro l’energia nucleare e che proteggono i propri amici animali.
Naoto Matsumura si prende cura degli animali che furono abbandonati alla propria sorte dopo il disastro nucleare di Fukushima. Lo fa con energia, senza mai vacillare un istante.
L’incidente nucleare
Fonte: www.eldiario.es
L’11 marzo del 2011, sulla costa nord-orientale del Giappone si scatenò un terremoto, al quale fece seguito uno tsunami che provocò una grande esplosione nella centrale nucleare di Fukushima. Al momento dell’incidente, la centrale disponeva di sei reattori, di cui tre in funzionamento. Fu impossibile raffreddarli a causa delle interruzioni di energia elettrica.
Il rischio di fuoriuscita di materiale radioattivo era talmente alto che il governo giapponese decise che evacuare completamente la zona fosse la soluzione migliore. Nella cittadina di Tomioka vivevano più di 16mila persone: una zona allegra e piena di vita, molto celebre per l’attività culturale e i ciliegi in fiore. Almeno fino a quel momento, perché dopo l’evacuazione si trasformò in una città fantasma.
Durante quelle ore estremamente difficili, Naoto Matsumura fuggì insieme alla sua famiglia a Iwaki, cercando ospitalità a casa di alcuni parenti. Tuttavia, questi si rifiutarono di accoglierli per timore che fossero stati contaminati dalla fuga radioattiva. Dovettero quindi dirigersi, insieme ai tanti altri rifugiati, verso i centri di accoglienza messi a disposizione dalle autorità.
Il ritorno di Naoto il guardiano
Naoto decise quindi di ritornare a Tomioka per non abbandonare alla propria sorte tutti i suoi amati animali della fattoria. Quando gli hanno chiesto se in quei primi momenti non avesse avuto paura, egli ha sempre risposto affermativamente. Era infatti inconsapevole del livello di diffusione delle radiazioni, ma comunque conscio del rischio di contrarre tutta una serie di tumori. Tuttavia, quando vide che gli animali erano tutti in salute, decise di rimanere al loro fianco.
Quando Naoto iniziò a nutrire i suoi animali, si rese conto che ce n’erano molti altri abbandonati: cani e gatti rinchiusi nelle case senza possibilità di uscire, mucche, maiali, cavalli e persino degli struzzi. Sentendo il rumore del suo camion, tutti gli animali cercavano di attirare la sua attenzione, abbaiando, miagolando, ecc. Quelli che potevano gli si avvicinavano, alla ricerca di cibo.
L’itinerario degli aiuti del guardiano di Fukushima
Naoto si rese conto che doveva fare qualcosa e decise quindi di stabilire un percorso per la zona, al fine di gestire l’alimentazione e la cura di tutti gli animali che erano stati abbandonati dai loro padroni. Non aveva il tempo per portarseli via con sé, né per discutere una soluzione con le autorità. Si trattava, infatti, di un’area isolata, grande una quarantina di chilometri quadrati, con centinaia di animali abbandonati, privi di acqua e cibo, destinati dunque a una morte lenta.
Le risorse di Matsumura erano molto limitate: gli sembrava impossibile provvedere a così tanti animali. Dunque, data la mancanza di elettricità, si procurò un kit per la produzione di energia solare: riuscì a connettersi a internet e da lì a chiedere assistenza in tutto il mondo attraverso una pagina su Facebook. Sono centinaia le persone che donano cibo e altre risorse per la missione di Naoto.
Periodicamente, degli elicotteri scaricano dei viveri in zone specifiche, permettendogli di sopravvivere. Le mucche, prima rinchiuse nelle fattorie, abbandonate a loro stesse e senza alcun futuro, ora sono libere.
Le analisi del guardiano degli animali
Fonte: www.eldiario.es
Le analisi effettuate sul fisico di Naoto, volte a verificare se fosse contaminato, hanno confermato questa condizione. Certamente ha subito una contaminazione, ma non gli interessa: andrà avanti nella sua missione, sapendo che un giorno non troppo lontano morirà a causa delle patologie causate dalla radioattività. Tuttavia, la sua volontà è morire lì, per prendersi cura di quegli animali e affinché tutto il mondo sappia ciò che accade a Fukushima. Naoto non beve acqua né consuma prodotti contaminati; tutti i viveri gli vengono forniti dall’esterno.
Recentemente è stato realizzato un documentario che racconta quanto è successo, compresa l’importante opera che Naoto sta portando avanti, affinché in ogni parte del pianeta e in ogni organizzazione ambientalista e umanitaria ci si interessi a questa commovente storia di dedizione verso i nostri amici animali.
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