Il maiale mediatore, una curiosa misura di controllo dell'aggressività

Quando si tratta di risolvere i conflitti, i maiali sono un esempio da seguire per tutta l'umanità. Scoprite in questo articolo come questi astuti animali risolvono i problemi.
Il maiale mediatore, una curiosa misura di controllo dell'aggressività
Sebastian Ramirez Ocampo

Scritto e verificato il veterinario e zootecnico Sebastian Ramirez Ocampo.

Ultimo aggiornamento: 15 febbraio, 2023

Il maiale domestico è senza dubbio uno degli animali più intelligenti del pianeta. Vari studi hanno affermato che ha una maggiore capacità di risolvere i problemi rispetto a gatti, cani e persino alcuni primati. Inoltre, la sua intelligenza emotiva è molto più sviluppata, poiché possono provare emozioni complesse come lo stress, la paura o la gioia.

Al di là di questi aspetti, il maiale continua a dimostrare qualità cognitive proprie dell’essere umano. Ciò è stato evidenziato in un nuovo studio in cui l’obiettivo era valutare il comportamento di questi animali durante le situazioni di conflitto. Continuate a leggere le prossime righe e scoprite come funziona questo particolare comportamento sociale.

Conflitti tra maiali

Che sia per il cibo, il territorio o la riproduzione, i maiali combattono tra loro fin dalle origini. Avendo un muso potente e denti forti, il morso di questa specie può provocare seri danni. Inoltre, a causa della loro corporatura massiccia, gli scontri tra esemplari sono piuttosto violenti.

Non solo, ma come il suo antenato, il cinghiale, il maiale ha conservato un carattere forte ed esplosivo. Non sorprende quindi che, sia allo stato brado che nelle aziende di allevamento, i maiali rimangano costantemente coinvolti in combattimenti. Tuttavia, generalmente questi comportamenti all’interno del branco non finiscono male e c’è sempre una sorta di riconciliazione tra gli esemplari coinvolti.

Combattimento tra maiali

Fino a poco tempo fa, non si sapeva esattamente come funzionassero i processi di risoluzione dei conflitti di questa specie. Tuttavia, grazie a uno studio condotto in un allevamento italiano, nella città di Torino, è stato possibile dimostrare che uno dei maiali fungeva da mediatore tra coloro che combattevano.

Il maiale mediatore

Lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Animal Cognition, ha registrato per 4 mesi il comportamento dei maiali in un’azienda di allevamento. In questo studio è stato possibile dimostrare che, durante una lite tra due individui, è intervenuto un terzo maiale, che ha agito da pacificatore della situazione conflittuale.

Secondo gli autori, questo maiale mediatore si è avvicinato all’aggressore per cercare di ridurre il numero di attacchi o alla vittima per cercare di calmarla. E non si è limitato a questo, poiché ha cercato di garantire che ci fosse una successiva riconciliazione tra le parti per porre fine al conflitto.

Il comportamento sociale dei maiali nel post-conflitto

Una volta concluso il combattimento, i ricercatori hanno osservato che sia il maiale mediatore che i responsabili del conflitto compivano gesti di riconciliazione come congiungere i musi, sdraiarsi da una parte o appoggiare la testa sull’altro. Inoltre, queste azioni potevano venire spontaneamente sia dalla vittima che dall’aggressore.

Inoltre, in questo studio è emerso un comportamento piuttosto particolare: i maiali che non appartenevano alla stessa famiglia si riconciliavano più spesso di quelli che avevano legami parentali. Questo, secondo i ricercatori, è dovuto al fatto che i conflitti tra parenti incidono meno sulla convivenza del gregge, quindi tendono a risolversi più facilmente.

Un gruppo di maiali

Insomma, il maiale domestico non smette di dimostrarci le sue capacità intellettuali e i complessi comportamenti all’interno del suo gruppo. L’intelligenza emotiva di questi animali corrisponde in un certo senso a quella degli umani. Per questo motivo è necessario riservargli il trattamento che merita in quanto animale senziente e pensante.


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