Il problema dei cinghiali in città

Il problema dei cinghiali in città
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

I cinghiali in città iniziano ad essere un problema in diversi paesi europei. E, per quanto riguarda l’Italia, probabilmente il miglior esempio è quanto successo a Roma. In diversi quartieri della Capitale si susseguono gli avvistamenti di questi animali, attirati dai rifiuti e dagli scarti alimentari. In questo articolo cercheremo di analizzare il problema in maniera esaustiva.

I cinghiali in città e i rifiuti

Il cinghiale (Sus scrofa) è un mammifero artiodattilo della famiglia dei Suidi con un’altissima capacità riproduttiva. Negli ultimi anni, questo indice è schizzato alle stelle, con molte città che oggi registrano una presenza costante di colonie di questo animale selvatico. Roma, Bari, Genova, Lecco, Cassino, Biella e molte altre località stanno approvando nuove misure per arginare l’emergenza.

Non a caso, stiamo parlando di uno degli animali di maggior successo nei nostri ecosistemi. Sebbene la sua caccia sia abbondante e consentita, la verità è che il numero di esemplari continua ad aumentare. Parliamo di un valore compreso tra i 600 mila e il milione di unità. Alcuni accusano i cacciatori stessi. L’uso di alimentatori, abbinato a una caccia condotta senza criteri scientifici e per ottenere trofei, potrebbe essere la causa scatenante dell’aumento esponenziale degli esemplari.

Questi animali arrivano in città in cerca di cibo. Rovistano nella spazzatura di grandi vie urbane o si nutrono sfruttando le ciotole per i gatti randagi, lasciate in giro dagli abitanti di determinati quartieri.

Questa facilità nell’ottenere cibo consente ai cinghiali di aumentare enormemente il loro tasso di riproduzione e attirano sempre più esemplari presso i centri abitati. Durante la loro infanzia imparano che il cibo nelle città è abbondante e facile da ottenere, abituandosi quindi a convivere con rumori, automobili e luci. Insomma, stanno man mano perdendo il timore nei confronti dell’uomo. E, anche questo, è un problema, dal momento che può portare a possibili attacchi.

Cinghiali in città: un pericolo per le persone?

La verità è che sebbene questi animali siano fiduciosi e quasi mai decidono di attaccare, c’è sempre il rischio che, dinanzi a una possibile minaccia, mettano in atto comportamenti violenti. Specialmente se parliamo di una madre che vuole proteggere i propri cuccioli.

un cinghiale nero cammina in un bosco

La grande forza di questi animali, insieme alle loro potenti zanne, rappresenta un vero pericolo per le persone ma anche per altri animali domestici, come cani e gatti che vivono in città. Ecco perché vi consigliamo di mantenervi a larga distanza, se vedete un cinghiale.

Ciò che preoccupa maggiormente non sono gli attacchi diretti contro persone o animali. Piuttosto parliamo degli incidenti stradali che possono provocare morti in strade e cammini secondari. Senza scordare i possibili contagi che questi esemplari selvatici possono innescare sia nel bestiame che nell’uomo.

In generale, il cinghiale non fugge dinanzi alle persone. Anzi, si avvicina senza timori se viene offerto loro del cibo. Ad ogni modo occorre evitare tutte quelle condotte negative o pericolose che puntano ad avvicinare un animale che è comunque selvatico e, dunque, sempre imprevedibile. Per la sicurezza di tutti è necessario un intervento che riconduca questi esemplari alla vita in habitat naturali e lontano dalle zone urbane.

Possibili soluzioni al problema dei cinghiali in città

Per controllare questa emergenza, si sta scegliendo di eliminare le fonti di cibo che attirano il cinghiale. Come l’uso di contenitori per la spazzatura chiusi ermeticamente o sensibilizzare la popolazione a non alimentare i cinghiali in città. Due misure sicuramente semplici ma da cui vale la pena cominciare.

un gruppo di cinghiali corre in un prato

Le persone che offrono cibo e acqua a cani e gatti randagi del quartiere dovranno cambiare questa abitudine. Basterà ridurre le quantità e pulire o eliminare i resti di cibo tutte le volte che non vengono consumati, in modo che i cinghiali non vengano più attirati dall’odore del mangime.

In alcune regioni italiane, comunque, sono state concesse licenze speciali per abbattere questi animali con l’aiuto di cacciatori, ma non solo. Si sta pensando anche di mettere in pratica delle campagne di sterilizzazione o di catturare e spostare queste popolazioni in modo da allontanarle dalle zone cittadine.

Alcuni parlano di battaglia “già persa” che include anche l’abbandono delle campagne e la mancanza di risorse per interventi giudicati eccessivamente tardivi. Mentre si cerca di studiare questo ventaglio di possibili soluzioni, è chiaro che dovremo imparare a convivere con questo animale, e concentrarci sul ridurre le cause che spingono i cinghiali ad abbandonare la sicurezza dei boschi preferendo le costanti incursioni nelle periferie delle città.


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