Il problema dei rifiuti prodotti durante la pandemia

La pandemia ha avuto grosse ripercussioni sociali, economiche e ambientali. Purtroppo, anche gli animali stanno pagando gli effetti dei rifiuti prodotti durante la pandemia.
Il problema dei rifiuti prodotti durante la pandemia

Ultimo aggiornamento: 01 dicembre, 2020

Sfortunatamente, si stanno cominciando a osservare seri problemi derivati dai rifiuti prodotti durante la pandemia. La produzione massiva di plastica ha messo in crisi le cause ecologiste, tanto da poter ritenere l’impatto ambientale uno dei tanti scenari d’emergenza provocati dal virus COVID-19.

Ma quale tipo di rifiuti sono stati prodotti durante la pandemia? E come hanno influito sull’ambiente e sugli animali che lo vivono?

Rifiuti prodotti durante la pandemia

Ci troviamo ad affrontare una pandemia che sta gravemente colpendo l’essere umano. Ma che, indirettamente, sta colpendo anche gli animali.

Infatti, è triste venire a sapere che i rifiuti prodotti dalla pandemia stanno provocando la morte di tante specie animali. Uno dei casi più significativi da questo punto di vista è stata la morte di un pinguino.

Di recente, in Brasile, è stato ritrovato il cadavere di un pinguino apparentemente sano. Una volta effettuata l’autopsia, si è scoperto che a provocare la morte dell’animale è stata una mascherina N95 ingerita.

Il gruppo incaricato di effettuare l’autopsia appartiene all’ONG brasiliana Instituto Argonauta para a Conservação Costeira e Marinha (Istituto Argonauta per la Conservazione Costiera e Marina), istituzione che si dedica a combattere gli effetti provocati dai rifiuti marini.

In concreto, l’ONG si occupa di riabilitare tutte le specie marine che ogni giorno sono colpite dai rifiuti presenti in acqua. Secondo quanto hanno commentato i membri dell’ONG, la situazione attuale ha portato alla comparsa di tantissime mascherine negli oceani e nei mari.

Questa presenza è dovuta ad un’attività di smaltimento mal gestita, situazione che come abbiamo visto ha portato proprio alla morte del pinguino preso in esame.

Questa specie di pinguino migra tutti gli anni dalla Patagonia argentina a caccia di cibo. A volte, alcuni esemplari si smarriscono e vengono recuperati da questa ONG.

Una volta recuperati vengono riportati nel loro habitat naturale, mentre sugli esemplari morti viene effettuata un’autopsia. È proprio verso la popolazione che quest’associazione ha rivolto un appello per una maggiore sensibilità verso l’abbandono dei rifiuti.

Una spiaggia inquinata.

Quali sono gli effetti dei rifiuti prodotti dalla pandemia?

Questa pandemia sta purtroppo generando, tra gli effetti collaterali, dei danni all’ambiente provocati dalla produzione dei rifiuti. Li elenchiamo di seguito.

Aumento della produzione di plastica

Sappiamo come la plastica renda enormemente più facile la nostra vita di tutti i giorni. Eppure, è diventata un rischio per la salute umana e per i diversi ecosistemi del pianeta. A causa della pandemia, si è registrato un deciso aumento nella produzione di rifiuti plastici. Tra questi segnaliamo soprattutto gli oggetti usa e getta, come mascherine e guanti.

Secondo gli esperti, se continueremo così nel 2030 il numero di rifiuti plastici di tutto il mondo raddoppierà. Questo comporterà tutta una serie di effetti collaterali a breve e lungo termine, pericolosi tanto per noi umani quanto per l’ambiente.

Per quanto la plastica abbia migliorato la qualità della vita, c’è bisogno di trovare soluzioni sostenibili che riescano a sostituirla. Solo in questo modo potremo evitare di mettere in pericolo il mondo animale.

Aumento del rischio ecologico dovuto all’uso di disinfettanti

Sembra che l’uso di disinfettanti abbia un impatto negativo su flora e fauna. Un esempio è quanto accaduto in una spiaggia dell’Andalusia, in Spagna, dove del materiale disinfettante è stato cosparso su tutta la zona.

Lo scopo di questo gesto era quello di rallentare la propagazione del virus. Ciò nonostante, tanto i biologi come gli ambientalisti hanno subito notato le disastrose conseguenze a livello ambientale.

In concreto, è stato menzionato l’impatto negativo di questo gesto sugli uccelli marini, sulle differenti specie di granchi e sulla flora della spiaggia. Ma ci sono anche altri luoghi in cui il disinfettante ha avuto conseguenze spiacevoli, come nelle fattorie.

Studi hanno provato come l’uso di disinfettante comporti rischi per la salute dei contadini e degli animali con cui entrano a stretto contatto. Purtroppo però, ad oggi il disinfettante resta uno degli strumenti più potenti per combattere il virus.

Decesso di animali

In un modo o in un altro, i rifiuti provocati dalla pandemia raggiungono tutti gli ecosistemi del globo. Si stima che circa 700 specie oceaniche ingeriscano le minuscole particelle presenti nel materiale plastico.

La morte degli animali è la conseguenza di un errato smaltimento di questi rifiuti. Per questo è importante ridurre il consumo di tutti quei prodotti plastici di difficile smaltimento.

Ridurne il consumo aiuta anche ad evitare che la plastica si intrufoli all’interno della catena alimentare. Provate a pensare: se un pesce ingerisce del materiale plastico, finiremo per trovarcelo noi stessi sulla nostra tavola, correndo lo stesso identico rischio.

Un consumo più attento di plastica ci impedirà di leggere altre notizie come quella del pinguino in Brasile e di influire positivamente sulla natura, migliorando il futuro dell’ambiente e il nostro.

Tartaruga morta in spiaggia con bottiglia di plastica.

È di grande importanza comprendere la connessione tra la salute umana e quella dell’ambiente che ci circonda, attuando quanto prima le giuste contromisure.

Solo così potremo evitare i problemi causati dai rifiuti prodotti dalla pandemia. Proteggere gli animali e l’ecosistema è una responsabilità di tutti.


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