La Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione
Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Rodríguez
Nel 1963 l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha deciso di creare un documento riguardante lo stato di conservazione delle specie in tutto il mondo. Nacque così il Libro Rosso, chiamato anche Lista Rossa. In questo articolo vi diremo in cosa consiste questo documento e perché aggiornarlo periodicamente è così importante.
Che cos’è la Lista Rossa?
Questo documento è considerato l’inventario più completo dello stato di conservazione mondiale di tutte le specie animali e vegetali.
È realizzato dalla IUCN, la più grande organizzazione ambientale del mondo, fondata nel 1948. A parte questo, molti paesi e organizzazioni producono il proprio Libro Rosso, che include le specie regionali particolarmente vulnerabili.
Per la sua preparazione, intervengono esperti di altre organizzazioni come BirdLife International o la Zoological Society of London. La Lista Rossa viene aggiornata ogni anno sulla base di una serie di criteri riguardanti l’aumento del rischio di estinzione delle specie animali e vegetali.
Inoltre, ogni quattro anni viene condotta una revisione su larga scala al fine di aggiungere nuove specie o rimuoverle attraverso un intenso processo di revisione e comparazione.
L’obiettivo principale del libro è educare la popolazione verso l’urgenza e la necessità di conservare le specie. La lista rossa serve anche come strumento per assistere e consigliare la comunità internazionale.
Quali sono le categorie della Lista Rossa?
A seconda del grado di rischio di estinzione della specie, attualmente la IUCN considera nove categorie o gradi di rischio, ordinati dal più alto al più basso:
- Estinto.
- Estinto allo stato brado.
- In pericolo critico.
- In pericolo.
- Vulnerabile.
- Quasi minacciato.
- Livello di preoccupazione minimo.
- Dati insufficienti.
- Privo di valutazione.
Un altro esempio è la tartaruga messicana (Gopherus flavomarginatus), che è passata da “vulnerabile” a “in pericolo di estinzione”. Ciò è dovuto, in gran parte, alla perdita del suo habitat.
Quali sono le specie a rischio di estinzione in Italia?
All’interno delle nostre foreste, mari e montagne ci sono molte specie elencate nella Lista Rossa. Questo è il caso dell’orso bruno marsicano, da sempre simbolo degli Appennini. L’habitat dell’orso bruno si è ridotto drasticamente e così il numero dei suoi esemplari. Ad oggi se ne contano a malapena una cinquantina, tutelati all’interno dei Parchi Nazionali dell’Abruzzo, del Lazio e del Molise.
Un altro animale a rischio di estinzione in Italia è l’aquila del Bonelli, o aquila fasciata, anch’essa minacciata dalla scomparsa del suo habitat naturale e della sua preda favorita, il coniglio selvatico delle piane siciliane. Per questo motivo, oggi in Sicilia ci sono meno di venti esemplari dell’aquila del Bonelli.
Che dire poi dei lupi. I lupi italiani stanno sfiorando l’estinzione: ce ne sono meno di 500 esemplari sul territorio. Tra le principali cause di estinzione, anche l’accoppiamento con i cani randagi. Per fortuna, alcuni programmi di volontariato stanno cercando di recuperare la specie.
Infine, lo stambecco alpino rischia seriamente di estinguersi già da alcuni decenni. Per questo motivo, un’intensa operazione finalizzata al ripopolamento è riuscita a dare vita a 53 colonie.
Tutti gli esempi citati dalla Lista Rossa non fanno altro che sottolineare l’importanza della conservazione dell’habitat naturale, un compito a cui tutti possiamo contribuire in misura maggiore o minore.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.