La sfinge testa di morto: caratteristiche e curiosità

Per via delle macchie che ha sul dorso, che ricordano un teschio, e del particolare suono che emette quando si sente minacciato, questo insetto ha suscitato l’interesse degli entomologi, oltre che di scrittori e artisti.
La sfinge testa di morto: caratteristiche e curiosità

Ultimo aggiornamento: 14 giugno, 2022

L’Acherontia Atropos o comunemente nota come sfinge testa di morto è un insetto lepidottero dal comportamento notturno, appartenente alla famiglia degli Sphingidae.

Il suo nome scientifico deriva dalla mitologia greca. Acheronte era uno dei fiumi degli inferi attraverso i quali navigavano le anime, mentre Atropo era una delle tre personificazioni del destino, incaricata di tagliare il filo della vita. Nelle righe seguenti vi mostriamo le principali caratteristiche e curiosità di questo affascinante animale.

Caratteristiche fisiche

La sfinge testa di morto ha un corpo robusto e allungato, che raggiunge fino a 13 cm di lunghezza e un peso di quasi 10 grammi nello stadio adulto. Questo insetto è dotato di due ali anteriori nere triangolari e due posteriori gialle che presentano alcune linee nere. L’addome invece è striato e presenta delle macchie sulla parte dorsale del torace, che ricordano la forma di un teschio, caratteristica da cui prende il nome.

Inoltre, quando la sfinge testa di morto si trova in pericolo, è in grado di emettere come metodo di difesa un suono simile a quello di uno stridio, inspirando ed espirando aria attraverso la faringe.

A differenza di altre specie di lepidotteri che non hanno la capacità di emettere questo tipo di suono, questo insetto ci riesce poiché nel suo processo evolutivo ha sviluppato una specie di epifaringe allargata, che viene utilizzata anche in altri ambiti, come l’alimentazione.

Quando invece questa farfalla viene inseguita da un predatore, apre le ali, mostrando il contrasto di colori giallo-nero sull’addome e sulle ali posteriori, con l’obiettivo di sviare il suo cacciatore e quindi di scappare.

Sfinge testa di morto
Sfinge testa di morto con le ali spiegate

Habitat e alimentazione

La sfinge testa di morto è originaria dell’Africa tropicale, ed effettua periodiche migrazioni verso zone dell’Europa e dell’Asia. Ha una particolare predilezione per i terreni caldi e bassi, quindi si può trovare in zone che vanno dal livello del mare fino a 1.800 metri sopra il livello del mare.

Durante i periodi invernali le popolazioni di questa specie si riducono notevolmente. Tuttavia, una volta che la temperatura aumenta, le popolazioni crescono e volano in numero maggiore.

La loro dieta si basa principalmente sul consumo di miele, che estraggono direttamente dal favo delle api. Per potersi nutrire senza venire punta, la sfinge testa di morto produce alcune sostanze chimiche che le consentono di mimetizzarsi tra le api, passando dunque inosservata all’interno della colonia. Inoltre, se le api ne scoprono la presenza, è dotata una cuticola forte che la protegge dalle punture, oltre ad essere resistente ai veleni. Questo insetto si nutre anche di salvia fermentata e di alcuni fiori come quelli del frassino e il gelsomino.

Riproduzione

La riproduzione di questo insetto inizia nella stagione estiva. Può presentare fino a tre generazioni annuali in Africa, due nelle zone calde dell’Europa e dell’Asia e solo una generazione nei luoghi più freddi.

La riproduzione inizia con la deposizione delle uova da parte della sfinge femmina, da cui nasce una larva che diventerà un bruco.

Questi bruchi sono noti per la loro voracità e hanno una predilezione per le piante solanacee come patate, pomodori o melanzane, motivo per cui possono provocare danni di grossa entità a queste colture. I bruchi di solito saltano all’occhio perché sono grandi e di un colore giallo molto intenso.

Una volta che il bruco ha fatto la muta quattro volte, diventa una pupa e si rifugia sottoterra, a una profondità di circa 30 centimetri fino a quando non riemerge sotto forma di sfinge.

Bruco della sfinge teschio di morto
Bruco della sfinge teschio di morto

Curiosità sulla sfinge teschio di morto

A causa del suo aspetto, la cultura popolare associa la sfinge teschio di morto ai cattivi presagi; si dice che la sua presenza annunci la morte o l’arrivo di qualche tragedia. Purtroppo, a causa di queste superstizioni, questo insetto è stato perseguitato e ucciso a vista.

Numerosi scrittori e artisti l’hanno inserito nelle loro opere, come Edgar Allan Poe, Bram Stoker, Tom Harris e Salvador Dalí. Inoltre, questa sfinge è uno degli insetti più veloci sulla terra, in grado di raggiungere velocità fino a 50 km/h in volo. Non solo, ma è l’unico lepidottero in grado di emettere un suono udibile dall’uomo.


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