Nibbio reale: caratteristiche, curiosità e habitat

Se amate il birdwatching, in alcune regioni d'Italia avrete la possibilità di vedere il nibbio reale da vicino. Purtroppo, però, anche questa è una specie a rischio.
Nibbio reale: caratteristiche, curiosità e habitat
Eugenio Fernández Suárez

Scritto e verificato il veterinario Eugenio Fernández Suárez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il nibbio reale (Milvus milvus) è uno dei rapaci più emblematici del nostro paese. In Italia lo si può trovare in Sardegna, Sicilia e specialmente in Basilicata. Durante l’inverno è possibile osservarlo in folti stormi sull’appennino meridionale. In questo articolo vi aiuteremo a conoscerlo meglio.

E’ uno dei tanti rapaci diurni che popolano i nostri cieli. Assieme all’aquila reale, la poiana, il falco pellegrino, l’astore e il gipeto, il nibbio reale è uno dei più interessanti del territorio italiano.

Caratteristiche e particolarità del nibbio reale

Dotato di un volo agile, questo uccello ha un’apertura alare di quasi due metri e pesa intorno a 1 chilogrammo, mentre la sua lunghezza è di circa 60 centimetri. E’ abbastanza semplice riconoscerlo, quando si trova in cielo. Infatti, possiede una coda biforcuta molto particolare, a differenza di altre specie che la presentano a forma di ventaglio.

È di colore marrone, con la testa grigia molto pronunciata. La sua caratteristica più interessante sono le macchie bianche sulle ali. Grazie a ciò, è possibile distinguerlo dal nibbio nero. È molto difficile differenziare gli esemplari adulti da quelli giovani, anche se questi ultimi hanno una tonalità più scura, che si schiarisce nel tempo.

Nibbio reale in volo

Grazie alla particolare forma della sua coda biforcuta, è un rapace abbastanza facile da riconoscere. Se amate il birdwatching, in alcune regioni d’Italia avrete la possibilità di vedere il nibbio reale da vicino. Purtroppo, però, anche questa è una specie a rischio.

Comportamento del nibbio reale

Si tratta di un uccello “sociale”. Spesso è possibile avvistarlo accompagnato da altri membri della sua specie, ed è abbastanza flessibile rispetto all’alimentazione. Di solito preferisce nutrirsi di carcasse e carogne ma, in prossimità delle città, può anche spostarsi e volare su discariche e centri di smaltimento dei rifiuti. Non deve sorprendere, quindi, il fatto che spesso lo si veda volare accanto ad alcune specie di avvoltoi. È anche un abile cacciatore, punta generalmente ad animali giovani e inesperti.

Una ragione per cui questo uccello sembra così comune è che, mentre altri rapaci sono più timidi e per vivere hanno bisogno di zone scarsamente popolate, il nibbio tollera l’attività umana, e anzi frequenta centri abitati e strade, sfruttando resti e immondizie.

Un nibbio reale appoggiato su un ramo

La sua natura socievole si manifesta soprattutto al calar del sole. Il nibbio reale tende a riunirsi con altri simili, arrivando a formare gruppi formati da dozzine di esemplari.

Habitat e riproduzione del nibbio reale

Il nibbio reale è una specie in pericolo di estinzione. Secondo la lista rossa dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), attualmente questo volatile è “prossimo alla minaccia”. Un dato che può sembrare esagerato, per il fatto che è uno dei rapaci più facilmente visibili. La sua popolazione sta diminuendo in tutta l’Europa del Sud e anche in Italia, purtroppo, per ragioni relative alla distruzione dell’habitat, l’inquinamento e il bracconaggio.

A questo bisogna aggiungere l’uso di esche velenose che molti contadini adottano contro altre piaghe ma che, inevitabilmente, finiscono per colpire questo bellissimo rapace. Senza dimenticare gli incedenti causati dall’impatto con i cavi dell’alta tensione.

Per quanto riguarda la nidificazione, essa ha luogo tra la primavera e l’estate, nei mesi che vanno da aprile a giugno. I nidi vengono costruiti con molta cura, sulla parte più alta degli alberi e il nibbio reale utilizza vari tipi di materiali. Rami, fogli, ma anche carta e stoffa. La femmina depone tre uova e le cova per circa un mese. Appena nati, i pulcini impareranno a volare dopo ben 50 giorni.

E’ anche un uccello migratore. Si sposta nei mesi di marzo e aprile, per tornare in a settembre e ottobre. Lascia il Nord Europa per venire da noi, dove trova temperature più miti.


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