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L’orientamento nel volo degli uccelli

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Sono stati realizzati degli studi in grado di dimostrare la grande capacità delle specie migratorie nell’indirizzare la giusta traiettoria verso la loro meta senza “perdersi”.
L’orientamento nel volo degli uccelli
Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Spesso osserviamo gruppi di uccelli attraversare il cielo intenti a percorrere il loro viaggio migratorio. Difficile non domandarsi come facciano a seguire un orientamento nel volo e a non perdersi nel seguire tragitti tanto lunghi.

Vediamo insieme come funziona l’orientamento nel volo degli uccelli.

Alcuni studi per comprendere l’orientamento nel volo degli uccelli

Un ornitologo danese di nome Finn Salomensen ha portato a termine alcuni studi sulle rondini di mare e sulla loro capacità di orientamento nel volo. In particolare, lo studioso ha selezionato alcuni esemplari di due specie: la sterna stolida bruna e la rondine di mare oscura (conosciuta anche come sterna fuligginosa).

Come prima cosa, gli esemplari selezionati sono stati catturati e identificati per permettere il riconoscimento della loro posizione geografica. Successivamente, gli studiosi li hanno allontanati dai loro nidi, che si trovavano nel Golfo del Messico, per portarli ad oltre 1000 chilometri di distanza.

La seconda parte dello studio consisteva nel liberare gli uccelli in mare aperto lasciandoli liberi di volare, mentre la loro posizione veniva costantemente controllata per successive analisi.

Tra lo stupore generale, la maggioranza delle rondini è stata in grado di ritornare ai propri nidi senza troppi problemi. Questo conferma la potenza del loro senso dell’orientamento. Le dimostrazioni a riguardo non sono comunque finite.

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Altri studi realizzati in Galles si sono basati su alcuni uccelli appartenenti alla specie puffinus (la berta minore atlantica). Questi uccelli sono stati allontanati dai loro nidi (in Galles) per poi essere liberati in mare aperto nei pressi di Boston (Stati Uniti).

Dopo un volo ininterrotto di quasi 13 giorni, coprendo una distanza di oltre 5000 chilometri attraverso l’oceano Atlantico, gli uccelli sono stati incredibilmente in grado di tornare ai loro nidi.

Ulteriori studi hanno rivelato come, anche se depistati, gli uccelli sono sempre in grado di trovare il giusto orientamento. In alcuni esperimenti sul tema, infatti, gli uccelli scelti sono stati anestetizzati o indotti a girare attorno al proprio asse per generare un temporaneo disorientamento. E i risultati hanno dimostrato che questi tentativi non hanno interferito con il loro senso dell’orientamento.

Come spiega la scienza l’orientamento nel volo degli uccelli?

Lo sviluppo della tecnologia e della scienza ha permesso di muovere passi decisi nella comprensione dell’orientamento nel volo degli uccelli. Qui di seguito vedremo cosa dice la scienza a proposito di questa incredibili capacità propria dei volatili.

Gli uccelli usano i sensi per localizzarsi

Gli esperti hanno dimostrato come gli uccelli, così come gli esseri umani, utilizzino i loro sensi per localizzarsi nel tempo e nello spazio. Quando volano, si avvalgono dell’udito e della vista per riconoscere punti di riferimento in grado di tracciare il loro percorso migratorio.

Per esempio, tramite gli occhi riescono a riconoscere montagne, scogliere o foreste che possano indicare loro il cammino corretto. Allo stesso modo, tramite l’udito riconoscono stimoli sonori propri dei paesaggi che incontrano durante il viaggio.

In questo modo, durante il volo questi piccoli animali riconoscono “segnali” che li aiutano a mantenere l’orientamento e a sapere quando sono giunti a destinazione.

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Le specie migratorie sono in possesso di un sistema di navigazione routinario; attraverso di esso imparano a sapere qual è il giusto percorso da fare per tornare a casa anche quando occorrono dei cambiamenti di direzione. Ecco quindi spiegato come mai disorientarli non serve a fargli perdere la rotta.

I sensi sono inoltre importanti per comunicare con gli altri membri dello stormo migratorio e riconoscere quindi ogni eventuale problema durante il viaggio. Questa caratteristica riveste un ruolo cruciale, per esempio, nell’identificazione di possibili predatori o avversità naturali.

Gli uccelli hanno una bussola

Può sembrarci strano pensare che un uccello sia in possesso di un navigatore GPS per orientarsi durante la migrazione. E infatti così non è. La verità è che non ne hanno bisogno, visto che possono contare su una bussola magnetica integrata nel loro organismo.

Gli scienziati hanno osservato come gli uccelli migratori possiedano, all’interno dell’occhio, un sistema molto simile a quello delle bussole magnetiche. Le loro retine sono in grado di captare la luce in modo polarizzato e poter quindi disporre di un sistema di navigazione unico.

A seconda del movimento del sole, della posizione delle stelle o della luna, questi animali riconoscono in che direzione muoversi durante i loro lunghi viaggi. Quando la luce cambia, gli uccelli possono “ri-orientare” le loro bussole integrate e capire quale rotta seguire per raggiungere la loro destinazione.

La capacità di orientarsi a seconda dei cambiamenti di luce costituisce il gran segreto dell’orientamento in volo degli uccelli, oltre che della loro incredibile capacità di saper sempre ritrovare la giusta rotta.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.