Ornitorinco: conosciamo questo animale curioso
Becco d’anatra, coda di castoro e zampe di lontra. Velenoso, abile nuotatore, un mammifero che depone le uova. Questo animale è davvero curioso! Nel seguente articolo vi diremo tutto sull’ornitorinco, una specie endemica dell’Oceania che, da sempre, attira l’attenzione dell’intero mondo scientifico.
Caratteristiche dell’ornitorinco
Si tratta di un mammifero semiacquatico nativo dell’isola di Tasmania e dell’Australia orientale, dotato di caratteristiche e un aspetto unici. Il suo naso è appiattito come se fosse il becco di un’anatra. Ha una coda come quella dei castori e zampe simili a quelle delle lontre. Tutte condizioni sviluppate, evidentemente, per migliorare le sue abilità come nuotatore.
Un animale che ha messo in crisi qualsiasi teoria evolutiva, dal momento che questo Ornithorhynchus anatinus depone le uova ma allatta i cuccioli, trovandosi a metà tra un uccello e un mammifero. Senza considerare lo sperone presente nelle zampe posteriori, in grado di inoculare persino del veleno alle sue vittime.
Il corpo dell’ornitorinco è marrone scuro, con zone più chiare nella pancia. E’ ricoperto da una folta pelliccia che lo isola dal freddo, dall’acqua e mantiene caldi i suoi organi interni. I maschi sono un po’ più grandi delle femmine e possono pesare 2,5 chili. La sua temperatura corporea si aggira attorno ai 32 gradi, ben 6 in meno rispetto a tutti gli altri mammiferi della Terra.
La coda viene usata solo per manovrare quando nuota e per conservare il grasso che gli permetterà di sopravvivere, durante l’inverno.
Per quanto riguarda le zampe, sono palmate e rivolte all’indietro – come i toporagni, ad esempio – e sono fondamentali per spostarsi nell’acqua. Inoltre, utilizza i suoi forti artigli neri, per scavare buche e tunnel nel terreno.
Per quanto riguarda il becco, questo è piatto e allargato, con una consistenza morbida e “gommosa” e di una tonalità nera. A differenza di quello degli uccelli, le narici sono sulla punta e ospitano un gran numero di recettori olfattivi. Può persino sentire l’odore sott’acqua, un’abilità che usa per procurarsi il cibo.
Abitudini dell’ornitorinco
Questo animale è curioso per molti motivi. Anzitutto può iniettare veleno attraverso speroni situati sulle sue zampe. Mentre entrambi i sessi possiedono queste “sporgenze”, solo i maschi hanno la capacità di produrre questa sostanza tossica, che può uccidere piccoli animali e causare un sacco di dolore nelle persone (per fortuna non è un veleno letale).
Per rilevare le prede, l’ornitorinco usa l’elettroricezione. Ciò significa che identificano i movimenti generati dalle contrazioni muscolari di alcuni animali, in particolare i vermi, dai quali si nutrono. Mangia anche larve, insetti, gamberi e gamberetti d’acqua dolce.
Quando si tuffa chiude gli occhi, le orecchie e il naso, ma si riesce comunque a orientare usando i suoi recettori situati sul muso, che serve anche a scavare nel fondo dei laghi o corsi d’acqua in cui vive. Può trascorrere 30 secondi sott’acqua, senza respirare.
Riproduzione dell’ornitorinco
Indubbiamente, uno degli aspetti più sorprendenti di questa specie è il modo in cui si riproduce. L’ornitorinco appartiene al gruppo selezionato di monotremi: i mammiferi che depongono le uova.
Dopo un corteggiamento complicatissimo, che si svolge in acqua, in cui un esemplare maschio e una femmina si uniscono per formare circoli, e una copula che si verifica tra i mesi di giugno e ottobre, la ‘madre’ costruisce una tana fino a 20 metri di lunghezza vicina dello specchio d’acqua in cui vive.
Poi lo copre con foglie e canne, che “intrappola” con la coda. Ogni anno può deporre da una a tre piccole uova, simili a quelle dei rettili, di circa 11 millimetri di diametro e più arrotondate di quelle degli uccelli. Queste uova si sviluppano prima nell’utero (approssimativamente per un mese) e poi vengono incubate esternamente per circa 10 giorni.
Alla nascita, i piccoli di ornitorinco sono ciechi, glabri ed estremamente vulnerabili. Si nutrono di latte materno, che viene rilasciato attraverso i pori della pelle, dal momento che le femmine non hanno capezzoli. Questo periodo dura circa tre mesi e durante tutto questo tempo la madre esce solo a volte, per cercare cibo. Dal quarto mese in poi, i cuccioli sono finalmente pronti per lasciare la tana.
Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.