Arabia Saudita, pena di morte per avere un cane in casa

Arabia Saudita, pena di morte per avere un cane in casa

Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2022

Molte volte cerchiamo, tramite la nostra pagina, di levare una voce in difesa degli animali. Stavolta, al contrario, la nostra redazione ha deciso di spostare il discorso su voi padroni. Esistono, infatti, stati e nazioni in cui chi possiede un cane rischia la pena di morte. Parliamo dell’Arabia Saudita, il più grande Stato arabo dell’Asia occidentale, dove la religione islamica sunnita tratta il cane come un vero e proprio tabù.

Avere un cane in Arabia Saudita può costare la vita

In Arabia Saudita pena di morte a chi possiede un cane
Fonte dell’immagine: ayayay.tv

La Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio (che nome!), infatti, prevede la pena di morte per tutti coloro che condividono la casa con un cane. Roba d’altri tempi o, per meglio dire, d’altri pianeti.

Questa specie di polizia religiosa permette ai cittadini sauditi di possedere un cane solo in tre casi:

  • Per cacciare
  • Per pascolare o proteggere i campi
  • Vigilare case in cui non è possibile adottare un altro sistema di sicurezza. (Non tutte le correnti islamiche approvano questo punto).

Insomma, è espressamente proibito tenere un cane semplicemente per ‘divertimento o gioco‘. Ai nostri amici a quattro zampe, dunque, viene precluso ogni tipo di contatto con appartamenti e case.

“Se avete un cane e vivete in Arabia Saudita, preparatevi a traslocare. Se veniti scoperti dalla Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, potreste finire sul patibolo”.

I cani sono animali impuri, secondo il Corano

Un tipo di regola, o legge religiosa, fa davvero sorridere e preoccupare qualsiasi buon amante degli animali,. Soprattutto considerando che il cane accompagna l’uomo da circa diecimila anni. Non si tratta, comunque, di una scelta arbitraria. E’ il proprio libro sacro del’Islam, il Corano, che indica una serie di animali puri e impuri. Tra quest’ultimi viene inserito, appunto, anche il cane.

Esiste però un’altra verità. I musulmani vivevano tranquillamente in simbiosi con i canidi. Almeno fino all’arrivo di Maometto. Dalla sua parola deriva un cambio assai radicale che sposta questo caro animale, il miglior amico dell’uomo, nella sfera del peccato.

Un animale impuro: ma come mai? La ragione principale, secondo le fonti religiose, si nasconde nel possibile contatto con la saliva del cane. Se possedete uno o più cani, infatti, sapete benissimo che ama dimostrarvi il suo affetto, spesso, a suon di baci. Eppure, la sua saliva è considerata un pericolo enorme, mortale. Giusto per sdrammatizzare: se il vostro cane lecca un piatto, dovrete lavarlo 7 volte, la prima con terra.

Donne e cani, vittime dell’integralismo islamico

A prescindere che siate credenti o atei, una tale proibizione è davvero incomprensibile. E non solo viene considerato ‘pericoloso’ tenere un cane in casa. In più si rischia di venire denunciati, finire in galera e, nel peggiore dei casi, impiccati.

Questo tipo di posizione radicale emerge quando appare l’integralismo religioso. Un’interpretazione estremamente cieca e rigida delle sacre scritture che non tiene conto dell’evoluzione della civiltà, di usi e costumi. Forse poteva essere pericolosa e letale la saliva all’epoca di Maometto. Nel 2016, in Italia si sono contati 18 milioni di cani, ma nessuno è mai stato ucciso dalla saliva del proprio animale domestico.

Ad ogni modo, c’è poco da meravigliarsi. Parliamo di uno dei paesi in cui persino la donna vive sotto costante minaccia. Si parla semplicemente di diritti che, evidentemente e per oscure ragioni, vengono quotidianamente negati. Sia al gentil sesso che ad altri esseri viventi innocenti, come i cani, ma non solo.

In Europa, certamente, abbiamo anche noi avuto l’Inquisizione. Ma l’ultima condanna fu proclamata oltre 200 anni fa, ed esistono dipinti ed arazzi, oltre che sculture e affreschi romani ed etruschi, in cui è rimarcata la figura del cane nelle società di allora.

Il cane, il nostro miglior amico da 33.000 anni

Arabia Saudita punisce con la morte chi possiede un cane

E’ davvero bizzarro continuare a dividere il mondo tra Occidente e Oriente. Viviamo su una sfera, dove ogni punto si trova a est e ad ovest, a seconda di come si guarda. Comunque, rispetto all’Arabia Saudita, nella maggioranza dei paesi ‘occidentali’ i cani, per fortuna, vengono considerati animali normali e non ‘impuri’.

Certo, temi come l’igiene o la pulizia sono cruciali per una convivenza sana. Così come la possibilità di adottare un cane, specie se di grandi dimensioni, disponendo di un ampio giardino o di una terrazza. Insomma ambienti dove poter far svolgere al vostro amico una migliore esistenza.

La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 30.000 anni fa) e ciò che stupisce è che il Corano non consideri affatto l’importanza del cane nella società umana e il suo contributo all’evoluzione e alla creazione della stessa. Senza parlare dell’incredibile legame affettivo che si instaura, unico nel mondo, tra padrone e canide.

Se davvero vogliamo tutti la stessa cosa, pace e libertà, è giusto che le persone siano libere di scegliere se vivere con un animale domestico. Arrivare poi alla pena di morte per chi ha un cane in casa è pura follia.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.