Quando possiamo dire "sì" all'eutanasia

Quando possiamo dire "sì" all'eutanasia
Francisco María García

Scritto e verificato l'avvocato Francisco María García.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

L’eutanasia, intesa come sopprimere un animale, sempre con il consenso del veterinario, è una delle situazioni più dolorose da affrontare.

Le cause più comuni di eutanasia sono le malattie croniche e gravi, quei forti dolori conseguenza dell’età avanzata del cane, di un tumore, etc. 

Crisi emozionale a causa dell’eutanasia

Per i padroni degli animali malati o molto anziani, acconsentire all’eutanasia genera sensi di colpa e tristezza molto intensi.

Tra le domande che più di frequente sorgono in questi casi vi sono: Se acconsento all’eutanasia, faccio la scelta migliore per il mio cane? Soffrirà? Lo accompagno mentre lo abbattono? Posso portare con me i suoi resti? Come potrò superare la morte del mio animale?

Fattori importanti

Il primo aspetto da tenere in considerazione è che quando il veterinario ci parla della necessità di ricorrere all’eutanasia, vuol dire che è sicuro che il cane sta soffrendo e che la sua fine è inevitabile e vicina. Questo dato è il più importante da tenere a mente.

La qualità di vita di un animale malato o che soffre di gravi problemi fisici a causa dell’età avanzata è fortemente ridotta. In alcuni casi i cani smettono di muoversi, si fanno i propri bisogni addosso, patiscono forti dolori, perdono la vista e l’udito.

Dinanzi a queste situazioni, la nostra priorità deve essere evitare che soffrano. Per questo motivo, e anche se si tratta di una decisione dura e molto dolorosa, non dobbiamo sentirci in colpa per aver pensato al benessere del nostro cane.

I dubbi sulla sofferenza dell’animale durante l’eutanasia

Lo stesso termine “eutanasia” etimologicamente proviene dal greco e significa “buona morte”. Il suo scopo, come ci indica, è evitare dolore e sofferenza al cane.

Tale processo, dunque, non causerà alcun dolore all’animale. Si addormenterà con totale serenità e naturalità. Al giorno d’oggi, inoltre, abbiamo a disposizione tecniche che permettono al cane di non avvertire nemmeno la puntura necessaria per introdurre la sostanza che serve per portare a termine l’eutanasia.

La compagnia del padrone

Anche se per il padrone è molto doloroso, per il cane è importante sentirsi accompagnato durante i suoi ultimi momenti di vita. Anche se non prova dolore né sofferenza quando gli viene fatta la puntura, bisogna tenere in considerazione che si trova fuori casa, nella clinica veterinaria, un posto in cui molti cani non si sentono a proprio agio.

Per questo motivo, la compagnia del padrone apporta tranquillità e serenità all’animale. Il cane non è cosciente di quello che gli sta per succedere e può avere paura. Si consiglia di accompagnare l’animale durante i suoi ultimi momenti affinché non si senta solo.

Per quanto riguarda le sensazioni dei padroni, è importate dire addio al proprio cane ed essere forti per accompagnarlo in questo difficile momento. In questo modo, il lutto che seguirà sarà più facile da superare. Sarà di grande aiuto per i padroni aver visto con i propri occhi che il loro amico a quattro zampe non ha sofferto, bensì si è addormentato tranquillamente prima di morire.

I resti dell’animale

I padroni possono portare con sé il corpo dell’animale ormai deceduto, così da poterlo seppellire e rendergli omaggio. Anche se può sembrare un atto molto semplice, è necessario per superare il lutto per aver perso il proprio amico a quattro zampe.

Alcune cliniche veterinarie offrono l’opzione di cremare il corpo dell’animale e di consegnarne le ceneri al padrone. Anche i municipi, infine, possono farsi carico della cremazione degli animali abbattuti.

Superare la morte del proprio animale domestico

La morte di un fedele amico, qual è un animale domestico, segna le persone che assistono ad essa. A volte c’è chi condivide fino a 16 anni della propria vita con un animale. Si tratta di un lungo cammino pieno di esperienze durante il quale si stringe un intenso legame d’amicizia.

Se una persona perde il proprio animale, è normale che si senta triste, depressa ed inappetente. Queste sensazioni fanno parte del lutto  per la morte di un essere caro.

In ogni caso, le persone affrontano la morte dei propri cari (tra cui si trovano anche gli animali domestici) in modo diverso. Chi vive questa esperienza può aver bisogno di più o meno tempo per normalizzare di nuovo la propria vita e sentirsi meno triste.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.